Traduzione di Gabriella Lapasini
SAVELLI FINITO _DI STAMPARE NEL MESE DI GIUGNO 1978 DALLA SO. GE. MA. SRL |
Ai miei compagni di Sur
e alla loro lotta
Catturato per la centesima volta e imputato non solo i suoi ma anche dei «crimini»
dei progenitori - narrati attraverso una sequenza di flashback dove il presente
e il passato si fondono in una ricchissima felicità d'invenzione mescolata
a una rigorosa ricostruzione della storia - il bandito Josefo si muove tra
la prigione e la selva, luoghi emblematici dell'oppressione e della rivolta.
La sua vicenda fantastica, ma al tempo stesso minuziosamente realistica nei
suoi particolari, si svolge tra la rozza e pervicace arroganza dei potenti,
una cultura popolare - che è insieme pregiudizio, passività
e volontà di riscatto - e l'ostinazione dei ribelli. Ed essa ci appare
il «mito» attraverso cui è rappresentata la conflittualità
dell'America latina: la violenza cieca di un potere crepito e tuttavia ancora
saldo e la vitalità di una rivolta indomabile ma ancora isolata. La
tenacia di Josefo, la sua «irriducibilità», divengono il
simbolo popolo - meglio, di un continente - che non si vuole rassegnato alla
sua secolare oppressione
Gabriel Caro Montoya è nato nel 1951 a Calcedo, in Colombia.
Nel 1977 ha pubblicato in Italia, presso la casa editi Savelli, un romanzo
autobiografico, A eccezione cielo.