Biblioteca Multimediale Marxista


Gli operai sono i piu forti


 


In Francia la lotta degli operai è diventata apertamente rivolta. I sindacati cercavano di controllarli attraverso l'articolazione e il rispetto della legislazione antisciopero. La solita storia: i sindacati volevano ridurre gli operai ad una lotta « parigina », cioè limitata, dimostrativa, e perciò all'inevitabile sconfitta; quello che non volevano era uno scontro frontale con lo Stato del capitale: a sconfitta ricevuta avrebbero pianto sulla cattiveria del padrone e chiesto lamentosamente le riforme. Gli operai francesi hanno detto NO a questa gabbia in cui il sindacato per conto del padrone voleva chiuderli, e, sotto la guida di alcune fabbriche di punta, la Sud Aviation e la Renault, hanno preso l'iniziativa di una lotta offensiva: occupazione delle fabbriche, scioperi a tempo indeterminato per ottenere:
+ 40 ore - pagate 48
+ un salario minimo garantito di 120.000 lire mensili.
Gli operai hanno piazzato la loro lotta in coordinamento con quella altrettanto massiccia degli studenti: gli studenti hanno capito che solo gli operai hanno in mano la forza e la possibilità di sconfiggere il capitale; gli operai si servono degli studenti per espandere la loro lotta a livello dell'intera società. Così tutto il regime gollista sta franando: crolla il tentativo del capitale francese di trovare una sua stabilità politica, che gli consentisse di realizzare un salto tecnologico sulla pelle di una classe operaia sconfitta. Il capitale potrà rispondere alla rivolta degli operai, per salvarsi, buttando a mare De Gaulle e indossando gli stivali della programmazione democratica di Mendes-France, di Mitterand, di Waldeck-Rochet, ma non basterà; sarà comunque chiamato a dare una risposta esauriente, subito sulle richieste operaie, se no sarà la guerra, ai padroni « democratici » come a De Gaulle. Intanto il significato di questo scontro esaltante e drammatico tra le avanguardie francesi e il capitale è, a livello internazionale il seguente: mentre il capitale sta trattando a Parigi la tregua militare col Vietnam, il Vietnam esporta la guerra sociale in Francia. Ecco la risposta dell'internazionale operaia, ecco la forza che, ancora, a livello mondiale, nessuno organizza, ecco la dimostrazione che gli operai sono i più forti. In Italia gli operai con l'intensità delle lotte di questi mesi, alla Fiat, a Valdagno, nelle grandi fabbriche di Milano, alla Edison di Porto Marghera, hanno dimostrato di volere la stessa cosa: passare dall'articolazione sindacale della lotta che serve al padrone per pagare poco o niente (la miseria delle 20 lire orarie di cottimo alla Fiat, ad esempio!) alla generalizzazione della lotta con la disdetta anticipata dei contratti per la conquista degli stessi obiettivi per cui lottano gli operai francesi. Il capitale italiano cerca la stabilità politica per poter fare finalmente funzio-nare il suo piano: per questo vuole imporre l'accordo quadro, ingabbiare le lotte, rendere illegali gli scioperi non programmati dal contratto; per questo vuole gradualmente conquistare il PCI alla gestione « democratica » del capitale. Ma gli operai hanno detto di NO alla stabilizzazione politica del capitale! Le lotte degli operai italiani e francesi sono autentiche lezioni di tattica sul tema: come far crollare un regime. Il PCI deve scegliere: o accettare la lezione e prendere la guida delle avanguardie di massa della classe operaia intorno all'obiettivo:
+ 40 ore - pagate 48
+ 120.000 lire mensili garantite per tutti
e unificare di fatto tutti gli operai contro l'unico padrone, contro l'unico piano in Italia, in Francia, in Europa; o svolgere un ruolo di retroguardia e amministrare i voti dei « cittadini » e gestire lo sviluppo equilibrato delle « forze produttive », ecc.
Il PCI è contro l'accordo quadro? contro il centro sinistra? Le lotte operaie hanno già indicato i modi con cui in concreto si dimostra di essere contro qualcosa, hanno già indicato gli obiettivi. Anche ai più duri d'orecchio ripetiamo: non c'è via di mezzo, o nelle fabbriche occupate con gli operai, e nelle piazze con gli studenti, o col padrone.

Bologna, maggio '68
POTERE OPERAIO