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Il marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong come guida della Rivoluzione Filippina



Estratti dal contributo del Partito Comunista delle Filippine al Seminario Internazionale sul Pensiero di Mao Zedong, Gelsenkirchen, 6-7 novembre 1993, organizzato dal MLPD. Note del traduttore

Armando Liwanag, Presidente del Comitato Centrale del PKP

 

I quadri rivoluzionari proletari che ricostituirono il Partito Comunista delle Filippine il 26 dicembre 1968 proclamarono il marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong come loro guida teorica. Il PKP si armò con l’arma ideologica più potente del proletariato mondiale per analizzare la storia rivoluzionaria e le circostanze del popolo filippino, per riassumere la rivoluzione di nuova democrazia attraverso la guerra popolare per guardare avanti verso il futuro socialista come soglia del comunismo. Il marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong è il telescopio e il microscopio della rivoluzione filippina.

Dopo la tremenda disfatta del movimento rivoluzionario nel 1950(1) e per quasi una decade dopo, la via rivoluzionaria è stata rigettata nell’oscurità dalle potenze dell’imperialismo U.S. e dalle classi sfruttatrici locali dei grandi compradori e signori feudali e da una grande catena di gravi errori e difetti non corretti. Senza l’adozione del pensiero di Mao Zedong come sua linea teorica, il Partito Comunista delle Filippine non avrebbe potuto restaurarsi e il movimento rivoluzionario del proletariato e del popolo filippini non avrebbe potuto essere riesumato. Il pensiero di Mao Zedong è servito a illuminare la strada della rivoluzione armata.

La grande vittoria della rivoluzione cinese nel 1949 ruppe alla grande il fronte imperialista in Oriente ed ebbe risonanza nelle Filippine. Ma era anche il periodo in cui le forze rivoluzionarie venivano portate alla distruzione dagli opportunisti di sinistra della dirigenza di Jose Lava del vecchio partito unitario Partito Comunista — Partito Socialista. Quanto seguì alla sconfitta della rivoluzione nel 1950 fu un decennio di intensa reazione, acutizzata dalla Guerra Fredda e dal maccartismo.

Nel periodo di sconfitta, la dirigenza di Jesus Lava del vecchio partito unito PC — PS oscillò in una linea opportunista di destra e i seguaci di questa linea continuarono ad essere influenzati dalla linea browderista(2) di “pace e democrazia” e furono ulteriormente ispirati dall’ascesa del revisionismo moderno kruscioviano. I quadri rivoluzionari proletari quindi affrontarono una lotta impari protesa a continuare la rivoluzione filippina, lasciata inconclusa, su una linea di nuova democrazia.

Le opere del compagno Mao Zedong erano scarse nelle Filippine prima degli anni Sessanta. Negli anni Trenta, alcune delle sue opere sul fronte unito e la lotta armata erano già state rese disponibili dai compagni impegnati nell’ufficio cinese nelle Filippine. Ma erano in lingua originale cinese. Sarebbe stato grazie agli sforzi degli stessi quadri rivoluzionari proletari che le opere del compagno Mao Zedong divennero preso disponibili, con l’assistenza dei compagni indonesiani e cinesi, nel periodo del Grande Balzo in Avanti e successivamente della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria.

I comunisti filippini lessero e studiarono le opere di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao. Essi riconobbero che gli insegnamenti di Mao procedevano dai principi fondamentali elaborati dai suoi grandi predecessori ed erano un ulteriore sviluppo della teoria rivoluzionaria del proletariato nelle condizioni particolari della Cina così come del mondo. Riconobbero anche nel 1966 che la tappa del pensiero di Mao Zedong poteva essere aggiunta alle tappe anteriori del marxismo e del leninismo.

Marx ed Engels gettarono le basi teoriche del marxismo elaborando per la prima volta i principi fondamentali del materialismo dialettico; la critica del sistema economico capitalista; e il socialismo scientifico nell’era del capitalismo della libera concorrenza. Lenin sviluppò ulteriormente i tre componenti del marxismo in opposizione ai soggettivisti ed ai classici revisionisti borghesi e assieme con Stalin sviluppò la tappa del leninismo attraverso la fondazione dell’Unione Sovietica a dittatura del proletariato e attraverso il processo ininterrotto della rivoluzione e della costruzione socialiste, fino alla formazione di molti paesi socialisti, nell’era dell’imperialismo moderno e della rivoluzione socialista.

Il pensiero di Mao Zedong emerse come terza tappa nello sviluppo del marxismo quando Mao affrontò il problema del revisionismo moderno e della restaurazione capitalista già evidente nell’Unione Sovietica e nell’Europa Orientale, così come nella manifestazione dello stesso problema in Cina. Egli elaborò la dottrina della continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato per consolidare il socialismo, combattere il revisionismo moderno e prevenire la restaurazione del capitalismo e applicò vittoriosamente la teoria nella pratica per la prima volta, dal 1966 al 1976.

Ma gli insegnamenti di Mao pertinenti la rivoluzione di nuova democrazia ebbero l’influenza immediata più potente sui rivoluzionari proletari filippini per la semplice ragione che questi insegnamenti avevano una forte rilevanza nelle condizioni sociali delle Filippine e mostravano la via per eseguire gli stadi nuovo-democratico e socialista della rivoluzione filippina. Inoltre, il pensiero di Mao Zedong fornisce la teoria e la pratica della continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato fin quando diventa possibile sconfiggere il capitalismo ed ottenere il comunismo su scala globale.

Il marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong è la guida più completa e profonda dei rivoluzionari proletari filippini, del Partito Comunista delle Filippine ricostituito e della rivoluzione filippina, basandosi anche sull’analisi della società e della storia delle Filippine; sul primo grande movimento di rettifica dal 1967 al 1969; sulla ricostituzione del Partito Comunista delle Filippine; sulla lotta rivoluzionaria dal 1968 al 1980; sulla lotta rivoluzionaria dal 1980 al 1991; sul secondo grande movimento di rettifica dal 1992 in avanti; sulla rivoluzione filippina nella nuova situazione mondiale; e sul futuro socialista e comunista del popolo filippino.

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È relativamente facile per chi possiede un alto grado di istruzione leggere le opere marxiste-leniniste; ma assorbire le idee rivoluzionarie e applicarle nelle condizioni concrete delle Filippine è un altro discorso. I quadri rivoluzionari proletari che studiarono le opere marxiste-leniniste cercarono dall’inizio di introdurle nel movimento rivoluzionario di massa. Sapevano che era l’unico modo perché le idee rivoluzionari potessero diventare una forza materiale nelle Filippine. (…)

L’evento che ruppe il lungo periodo di reazione e cominciò a ispirare il risorgimento del movimento di massa fu la manifestazione di 5.000 studenti, perlopiù dall’università di stato, per opporsi e fermare la caccia alle streghe anticomunista nel 1961. La caccia alle streghe era un tentativo per rinforzare la legge antisovversiva che era stata attuata nel 1957 per minacciare con la pena di morte chiunque avesse osato propagandare il marxismo-leninismo e riprendere ogni attività comunista. Ironicamente, la legge sfidò e incitò i giovani a sollevarsi in protesta e attuare quello che sarebbe divenuto il movimento democratico nazionale.

I giovani rivoluzionari proletari iniziarono un’azione di protesta di massa, liberi dalla direzione dei resti clandestini del vecchio partito unitario PC — PS. A seguito delle loro vittorie, essi espansero il loro studio ed organizzarono delle attività dall’Università delle Filippine ad altre università di Manila e riuscirono ad assumere la dirigenza delle giunte e delle pubblicazioni studentesche. Mentre apertamente proponevano la linea della rivoluzione democratica nazionale, segretamente organizzarono anche gruppi di studio marxisti-leninisti. (…)

I giovani rivoluzionari proletari si unirono ai vecchi quadri ed alle masse in associazioni sindacali e contadine progressiste. Il movimento di massa dei giovani, degli operai e dei contadini crebbe costantemente. Nel 1964 fu formato il Kabataang Makabayan, un’organizzazione di massa composta da studenti, giovani operai, giovani contadini e giovani professionisti. Due federazioni sindacali legali e numerosi sindacati vennero egemonizzati dalla bandiera del Partito dei Lavoratori nel 1963 (che cambiò nome in Partito Socialista nel 1964). Il movimento contadino riemerse nel 1963 nell’organizzazione Makasa.

I giovani quadri rivoluzionari proletari erano i più attivi nella promozione delle opere di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao e nella creazione di gruppi di Partito nelle organizzazioni di massa, e di branche locali di Partito per fungere da nucleo rivoluzionario del movimento di massa. Essi erano anche i più militanti nel lanciare scioperi operai e azioni di massa per denunciare e opporsi alle politiche antinazionali e antidemocratiche del governo reazionario.

La Critica Progressista avviò le pubblicazioni nel 1963 ed aveva una circolazione di solo 1.000 o 2.000 copie; ma fu il periodico più importante per chiarire i problemi economici, politici e culturali riguardo la linea democratica nazionale. Gli opuscoli e il libro del 1967, Lotta per la Democrazia Nazionale, che rispecchiavano la posizione, il punto di vista e il metodo marxisti-leninisti, divennero il materiale principale per propagandare la linea democratica nazionale.

Nonostante la separazione della cricca Lava, a capo del vecchio partito unitario PC — PS, dai resti dell’esercito popolare che aveva disobbedito alla politica del 1955 di Jesus Lava, tesa a liquidare l’esercito popolare, i giovani rivoluzionari proletari svilupparono relazioni con i quadri e i comandanti dell’esercito popolare rimanente aiutandoli con materiale di propaganda rivoluzionaria e con opere marxiste-leniniste, specialmente del compagno Mao Zedong. Le sezioni più grandi del Kabataang Makabayan fuori Manila erano nel Luzon Centrale. Così, fu possibile per i giovani rivoluzionari proletari restare in contatto con i resti dell’esercito popolare, nonostante l’avversione di Lava verso di loro.

Nel vecchio partito unitario, i giovani quadri rivoluzionari proletari che studiavano e agivano secondo gli insegnamenti del compagno Mao Zedong riuscirono a prendere l’iniziativa ideologica, politica e organizzativa. Essi crearono sezioni di Partito e aiutarono il movimento rivoluzionario di massa a riemergere. Per un certo periodo, i rampolli della dinastia Lava pretesero di stabilire da soli la linea rivoluzionaria. Ma nel dicembre 1965, cominciò a sorgere una lotta interna di Partito riguardo i problemi fondamentali (…)

La lotta interna di Partito ruotava attorno all’individualismo e opportunismo dei Lava, e sul revisionismo moderno, principalmente sovietico. Ispirati dalla Grande Rivoluzione Culturale Proletaria, i quadri rivoluzionari proletari tennero testa ai Lava sempre più fermamente e impugnarono la linea del marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong. Inevitabilmente nell’aprile-maggio 1967 i quadri rivoluzionari proletari decisero di abbandonare il vecchio partito unitario PC — PS e cominciare a preparare la ricostituzione del Partito Comunista delle Filippine sotto la guida teorica del marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong. (…)

Nel frattempo, nei resti dell’esercito popolare, c’erano quadri e comandanti che continuavano a servire le masse contadine e altri che degenerarono nel brigantaggio e al contrabbando e che fecero compromessi con i signori feudali nella lotta di classe fra i signori feudali e i contadini. Quest’ultimo tipo dei resti dell’esercito popolare, rappresentato maggiormente dalla banda criminale di Taruc-Sumulong, divenne anche bersaglio di critica e ripudio dei rivoluzionari proletari e del Nuovo Esercito Popolare.

C’era l’urgente necessità della ricostituzione del Partito Comunista delle Filippine e dell’esercito popolare. Ciò era realizzabile solo perché i rivoluzionari proletari si erano già impossessati della teoria del marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong attraverso la quale poterono fare analisi e critiche corrette della storia e della società filippine e dei precedenti gravi errori dei fratelli Lava e della banda criminale di Taruc-Sumulong e perseverarono nella rivoluzione nuova-democratica.

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Il 29 marzo 1969, nel 27° anniversario della fondazione dell’esercito popolare contro il Giappone, il Partito fondò il Nuovo Esercito Popolare e promulgò le Leggi del NPA. Ciò comportò la critica e il ripudio della banda criminale di Taruc-Sumulong, che aveva infangato il nome del movimento rivoluzionario armato con le sue attività criminali senza principi. Il NPA cominciò con soli sessanta combattenti, nove fucili automatici e 25 armi da fuoco leggere. Quadri dal Luzon Settentrionale, Tagalog Meridionale e dalle Visayas furono addestrati da febbraio a maggio 1969. Il primo gruppo di espansione fu inviato nella provincia di Isabela. Nel maggio 1969, il Comitato Centrale del PKP ebbe una riunione plenaria per studiare ulteriormente le strategie e le tattiche della guerra popolare e anche del movimento contadino, e per includere nei suoi ranghi quadri contadini e Soldati rossi esperti. (…)

Nell’aprile del 1971, il Comitato Centrale tenne il suo plenum nella regione boscosa di Isabela. Come risultato del plenum, furono formulate le Leggi per la Fondazione del Governo Popolare e la Guida Rivoluzionaria alla Riforma Agraria; e fu ulteriormente sospinto il lavoro di espansione nazionale del Partito e dell’esercito popolare. I membri del Partito erano saliti a più di 1.000. La base di massa in Calagan Valley era già composta da 300.000 persone. La lotta rivoluzionaria era cominciata nel distretto di Camarine Sur. Nel 1972, i quadri d’espansione stavano creando organizzazioni di Partito e zone di guerriglia in otto regioni del paese: Luzon Settentrionale, Luzon Centrale, Tagalog Meridionale, Bicol, Visayas Orientale, Visayas Centrale, Visayas Occidentale e Mindanao. Il lavoro per il fronte unito a vari livello assistette l’emergenza e lo sviluppo della lotta rivoluzionaria armata. (…)

Finché il sistema nelle Filippine resta semifeudale e semicoloniale, c’è la necessità urgente della rivoluzione nuova-democratica e c’è il terreno favorevole per la crescita in forze e l’avanzata del movimento rivoluzionario armato del popolo. La crisi cronica del sistema rende la guerra popolare di lunga durata possibile e necessaria. E questa crisi è sempre peggiore.

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La crisi globale dell’imperialismo tende ora a portare simultaneamente l’attenzione delle forze imperialiste a così tanti “disordini” (l’ex Yugoslavia, l’Asia Centrale, Somalia, Angola, Haiti, Kampuchea, e altri) che non gli è possibile focalizzarsi sugli ultimi stati antimperialisti come la Repubblica Democratica Popolare di Corea e Cuba e i movimenti rivoluzionari armati guidati da partiti marxisti-leninisti.

Da 25 anni, gli Stati Uniti, il Giappone e l’Europa Occidentale hanno direttamente o indirettamente aiutato la controrivoluzione armata nelle Filippine. Ma ciò si è dimostrato inutile. La rivoluzione armata continua a esistere e a crescere. Il desiderio delle potenze imperialiste di estinguere la rivoluzione armata filippina sta continuamente crescendo ma la loro capacità di farlo non è illimitata.

Il Partito Comunista delle Filippine vede la rinascita dei movimenti antimperialista e socialista come risultato della crisi senza precedenti del sistema capitalista globale. È dovere internazionale del PKP impugnare la torcia della rivoluzione armata e portare avanti la guerra popolare di lunga durata contando sulle proprie forze per aiutare questa rinascita su una scala senza precedenti. Non ci può essere metodo migliore di questo per il Partito Comunista delle Filippine per mettere in pratica il principio dell’internazionalismo proletario.

Il Partito Comunista delle Filippine ha molte relazioni bilaterali con partiti, organizzazioni e movimenti sulla base della comprensione politica-ideologica del marxismo-leninismo così come sulla base della solidarietà politica antimperialista. Il Partito partecipa anche a seminari e conferenze multilaterali che possano produrre accordi, risoluzioni e dichiarazioni come risultato di consenso e unanimità.

Nelle relazioni internazionali, il Partito impugna i principi del mutuo rispetto per indipendenza, uguaglianza, non interferenza, cooperazione e beneficio mutuale. Il Partito è interessato alla diffusione internazionale del marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong attraverso scambi politici-ideologici. È anche interessato alla diffusione della solidarietà antimperialista, a prescindere dalle posizioni ideologiche.

La prospettiva di una rivoluzione di nuova democrazia nelle Filippine è socialista. In primo luogo, la rivoluzione di nuova democrazia può essere vinta solo se a guidarla è la classe operaia, la forza principale la classe contadina e le altre forze rivoluzionarie di base della piccola borghesia urbana. Le forze rivoluzionarie stanno conducendo una rivoluzione di nuova democrazia, lavorando alacremente, combattendo fieramente e facendo sacrifici essenziali perché vogliono che la rivoluzione attuale guidi al socialismo, non al capitalismo.

La teoria del marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong guida il Partito Comunista delle Filippine e il popolo filippino nella lotta per conseguire gli stadi nuovo-democratico e socialista della rivoluzione filippina. Inoltre, questa teoria fornisce i principi fondamentali della continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato fin quando diventa possibile sconfiggere il capitalismo ed ottenere il comunismo su scala globale.

La disintegrazione dei partiti revisionisti al potere e dei sistemi sociali guidati dai revisionisti e il peggioramento della crisi del sistema capitalista globale confermano lo scopo del marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong, inclusa la vittoriosa pratica di Mao nella rivoluzione di nuova democrazia e socialista; la sua critica dell’imperialismo, del revisionismo moderno e del neocolonialismo; e la sua teoria e pratica militante nell’applicazione della teoria della continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato attraverso la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria. Con una comprensione completa e profonda del pensiero di Mao Zedong, i rivoluzionari proletari del mondo non possono essere dubbiosi sul futuro del socialismo e del comunismo e non possono essere corrotti da nessun tipo di revisionismo.

Il tempo è venuto perché i rivoluzionari proletari impugnino il marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong per ottenere l’iniziativa rivoluzionaria. Essi possono rafforzarsi ed avanzare sul fertile terreno creatosi per via della crisi del sistema capitalista globale e del provato fallimento del revisionismo moderno. (…)

Il popolo filippino ha ottenuto brillanti vittorie nella rivoluzione perché è guidato dal Partito Comunista delle Filippine sotto la linea del marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong. Il revisionismo moderno è discreditato e molti dei regimi revisionisti, come l’Unione Sovietica, sono crollati. I regimi sponsorizzati dai sovietici giunti al potere con colpi di Stato negli anni Settanta sono scomparsi. Hanno fatto altrettanto quei regimi fondati da insurrezioni guidate dalla piccola borghesia. I movimenti anticoloniali dipendenti dal social-imperialismo sovietico hanno ceduto a compromessi neocoloniali, reminescenze del 1935 e del 1946 nelle Filippine(3). Contrariamente, la rivoluzione filippina continua a resistere come un pilastro della risoluta rivoluzione armata contro l’imperialismo e i reazionari locali.

Ma i comunisti filippini non devono diventare vanitosi e compiacenti della loro attuale posizione nella rivoluzione proletaria mondiale. Non hanno scelta, devono lavorare ardentemente, combattere più fieramente ed essere più preparati per ulteriori sacrifici, perché gli imperialisti e i reazionari stanno tentando ora più sforzi per sconfiggere e distruggere la rivoluzione filippina, utilizzando tutti i più spregevoli mezzi. Allo stesso tempo, c’è la speranza che il malcontento diffuso porti al riemergere del movimento antimperialista e sociale su scala mondiale.

Nel guidare la rivoluzione filippina, il Partito Comunista delle Filippine integra con coscienza la teoria e la pratica del marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong. Quando segue la linea rivoluzionaria proletaria, il Partito marcia di vittoria in vittoria. Ma quantunque e dovunque questa linea sia violata, il movimento rivoluzionario soffre degli arretramenti. Conseguente al movimento di rettifica che sta venendo svolto attualmente, il Partito sta accrescendo la sua forza ideologica, politica e organizzativa, superando deviazioni, errori e difetti e sta portando ad un livello nuovo e maggiore la lotta e le capacità di tutte le forze rivoluzionarie e delle larghe masse del popolo contro l’imperialismo e i reazionari.

Note
(1) “Quando la dirigenza del Partito con Jose Lava come segretario generale dichiarò una ‘lotta armata totale’ nel 1950, era una linea avventuristica per cercare una veloce vittoria militare in due anni nella completa ignoranza della forza limitata delle forze rivoluzionarie e della necessità di un meticoloso lavoro di massa e di radicamento su scala nazionale per un lungo periodo di tempo. La base era composta da non più di 300.000 militanti ed i fucili dell’esercito popolare non erano più di 3.000. Erano concentrati entrambi nel Luzon Centrale. L’esercito rivoluzionario lanciò tra il marzo e l’agosto 1950 offensive perlopiù da basi su montagne spopolate lontane dalle sue basi di massa nel Luzon Centrale. Il nemico effettivamente poteva effettuare contrattacchi contro le unità sparpagliate dell’esercito popolare. Nel tardo 1950 le maggiori unità dell’esercito popolare erano state distrutte o rese impotenti e il cosiddetto Politburò guidato da Jose Lava fu arrestato dal nemico a Manila.” (Dal discorso di Armando Liwanag, Brief review of the history of the Communist Party of Philippines)

(2) Il termine browderismo viene dal nome di Earl Browder, segretario generale del PC statunitense dal 1932 al 1945. Nel 1944, elaborò una teoria secondo cui comunismo e capitalismo potevano coesistere, teoria che prese appunto il nome di browderismo. Nel 1945, Jacques Duclos, membro di spicco del Partito Comunista Francese, pubblicò un articolo che inaugurò la lotta al browderismo; Browder venne sostituito nel 1945 da Eugene Dennis e venne espulso nel 1946. L’unico tentativo di farlo tornare nel PCUSA fu dopo il XX Congresso del PCUS, quando ormai Browder si era legato agli ambienti trotzkisti.

(3) In entrambe le occasioni, il partito unitario PC-PS effettuò dei compromessi con la borghesia, abbandonando la coerenza antimperialista e anticolonialista. Questi errori di destra vennero corretti dalla successiva dirigenza, che però a sua volta danneggiò la causa del popolo filippino praticando una linea avventurista “di sinistra”.