Biblioteca Multimediale Marxista
Quando nel 2001 abbiamo iniziato a costruire questa biblioteca,
ci siamo resi conto che spesso veniva scambiata per una raccolta di testi come
quelle che pongono on line molti gruppi politici all’interno dei loro
siti. Col tempo, lo sviluppo concreto della Biblioteca Multimediale Marxista
ha reso evidente che si trattava di ben altra cosa ma, per maggiore chiarezza
e trasparenza, riteniamo giusto rendere espliciti i criteri di costruzione in
modo che tutti possano rendersi conto del lavoro effettuato, possano criticarlo,
possano collaborare a svilupparlo
Nella recente tradizione la biblioteca rappresenta la raccolta quanto più
vasta e consistente possibile di libri e pubblicazioni varie cosicché
il lettore abbia la più ampia possibilità di scelta per sviluppare
una determinata ricerca di pensiero, sapere, curiosità o semplice sete
di lettura.
Da un punto di vista materialista una biblioteca rappresenta una delle fonti
del sapere (non per nulla Marx passò molto tempo in quella di Londra)
poiché i suoi vari testi non sono altro che il risultato della pratica
sociale codificato ad un determinato livello di sviluppo delle forze produttive
materiali.
Ma per essere una oggettiva fonte di sapere, e vieppiù se vuol esserlo
in senso marxista, una biblioteca deve assoggettarsi ad un paio di regole basilari.
La prima, e più sostanziale, è quella di non sottostare ad alcun
tipo di censura.
Ogni sintesi di pratica sociale, ogni prodotto del pensiero ha diritto di stare
negli scaffali, dal libro più “ortodosso” a quello più
“eretico”; da quello che più si sviluppa secondo le regole
della logica a quello più “schizzato”, più illogico;
da quello scritto da chi per tutta la vita ha dimostrato il massimo della coerenza
rivoluzionaria a quello scritto ha chi ha tentennato o anche tradito (non dimentichiamoci
che molti dei “classici” del marxismo hanno scritto delle ottime
pagine in polemica con sostenitori di idee errate o traditori della causa).
La seconda, e più formale, è quella di evitare il giudizio politico
aprioristico. Non si classificano gli autori in base ad un giudizio politico
sul loro operato, non si danno giudizi politici sui loro scritti: questo è
compito del lettore, è compito dei gruppi e delle organizzazioni politiche.
Il compito della biblioteca è invece quello di mettere tutti nelle condizioni
di avere il massimo del materiale possibile a disposizione per poter avere le
idee chiare. Che poi ci riescano non deriva certo dall’ampiezza o dalla
qualità della biblioteca!!
Ecco perché c’era la necessità di una biblioteca e perché
c’è la necessità che continui ad esserci, ecco perché
continuiamo a fare con coscienza e determinazione il nostro lavoro sperando
che sempre più lettori diventino collaboratori e la biblioteca possa
ingrandirsi a vista d’occhio.
Per chi ha curiosità sul flusso dei lettori, lo invitiamo a leggere le statistiche della pagina index la cui icona si trova in basso al centro della home page.
Ringraziamo tutte le case editrici come la
"Edizioni Rapporti Sociali
", la Baldini&Castoldi,
le edizioni Senza Censura.
che hanno messo a disposizione dei nostri lettori testi coperti da copyright.
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