Biblioteca Multimediale Marxista
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Marxismo e Sviluppo scientifico e tecnologico.
Venerdì, 17. ottobre. 2003 – h. 16.30
Auditorium Biblioteca Comunale – ex Sala Consiliare
P.zza Sparavigna – Atripalda, Av.
Lo sviluppo scientifico e tecnologico hanno comportato modifiche nella realtà.
La teoria marxista, che a partire dal 1848 e fino agli anni Sessanta del XX
secolo è stata in grado di essere un’autentica teoria d’avanguardia,
mostrando tutta la sua validità e superiorità scientifica, suc-cessivamente
agli anni Sessanta si è arenata, accumulando enormi ritardi.
A partire appunto dagli anni Sessanta si è teso a costruire un rapporto
tra il Marxismo e la filosofia, il marxismo ed Hegel e l’hegelismo, scindendo
il Marxismo dalla scienze naturali.
Se il marxismo viene scisso dalle scienze naturali si trasforma in filosofia,
in ideologia e quindi di-viene incapace di comprendere i processi reali ed assolvere
la sua funzione di teoria d’avanguardia, consequenzialmente lo stesso
proletariato ed il suo partito, il Partito Comunista, non saranno in grado di
assolvere ad un ruolo di avanguardia ad un ruolo di guida. Essi finiscono così
per essere a rimor-chio, per essere al guinzaglio della borghesia, ed il proletariato
carne da cannone, massa di manovre per ciascuna frazione e fazione della borghesia
che cerca di attrarre parti del proletariato nella sua lot-ta contro tutte le
altre fazioni e frazioni della borghesia.
Il marxismo, attuato questa scissione, si ridotto sempre più a filosofia
e lo stesso marxismo ha subito profonde falsificazioni e deformazioni tali che
tutto quanto è stato detto e scritto su Marx, Engels ed il Marxismo è
completamento o falso o distorto e va preso e buttato nella spazzatura.
Di conseguenza tutta la conoscenza che ciascuno ha di Marx, Engels e del Marxismo
è totalmente di-storta, non corrisponde in alcun modo alla teoria marxista.
Il marxismo è una concezione scientifica organica che va inteso nella
sua totalità e successivamente nelle sue parti specifiche. La conoscenza
di singoli aspetti non costituisce conoscenza del Marxismo, ma mistificazione,
ideologia; allo stesso modo che non si può conoscere la Fisica, la Chimica,
la Ma-tematica, la Biologia conoscendo qualche passaggio matematico, alcune
leggi di Fisica, o di Chimica.
Queste singole conoscenze consentono unicamente una conoscenza totalmente distorta
e falsa di cia-scuna scienza. Se mettete assieme queste singole conoscenze avrete
sia una totale ignoranza circa cia-scuna scienza, ma anche una visione errata
della Scienza.
Si pone allora seriamente la necessità di riprendere innanzitutto lo
studio sistematico ed organico del-la teoria marxista a partire innanzitutto
dal materialismo storico dialettico e dalla Dialettica, ossia il metodo scientifico
del marxismo, l’anima del Marxismo.
I disastri della modifica introdotta negli anni Sessanta sono sotto gli occhi
di tutti: i gravi ritardi nella comprensione del reale ed il marxismo ridotto
ad un ammasso di ferro vecchio arrugginito.
La comprensione netta e chiara dell’inconciliabilità delle due
strade: Marxismo-Hegel-Filosofia e Marxismo e Scienze Naturali e la necessità
di liquidare totalmente la prima e riposizionare il Marxi-smo sulle sue coordinate
naturali e quindi i gravi ritardi accumulati, ci è data dal confronto
di due Convegni uno del 1955, Lavoratori e progresso tecnico, e l’altro
del 1975, Scienza ed Organizzazio-ne del Lavoro. La distanza di venti anni l’uno
dall’altra è illuminante.
Nel convegno del 1955 si sviluppa un’analisi sui futuri processi produttivi,
che avrebbero caratteriz-zato l’intera industria italiana. Si fa discendere
da questo le modifiche che sarebbero avute nella clas-se operaia e nella società,
fino ad individuare i caratteri nuovi che l’alienazione avrebbe assunto
sul piano politico, dell’organizzazione sociale e della sociologia, che
puntualmente si avranno nel corso degli anni Sessanta e Settanta. In combinata
e consequenziale a questo ci sarà poi il convegno del Gramsci del 1962,
Tendenze del Capitalismo Italiano, in cui saranno analizzate appunto le tendenze
di sviluppo del capitalismo italiano entro il quadro del capitalismo europeo
e mondiale, che costituirà le linee guida della tattica del Partito Comunista
Italiano e della stessa Cgil.
L’intera tattica delle riforme di struttura, che riprendeva il Piano per
il Lavoro de 1953 di Di Vittorio e della Cgil, nasce esattamente da questi due
Convegni del 1955 e del 1962.
L’aver individuato correttamente i processi in atto nel convegno del 1955
consente al Movimento sindacale ed al Movimento Comunista di avere una visione
d’avanguardia e quindi una linea politica ed una tattica in grado di guidare
il Movimento Operaio e Comunista Italiani.
L’aspetto più immediato, che si può fissare ma questo come
metodo più generale e che illumina bene quanto vogliamo dire, è
quello relativo ai cottimi.
Il processo produttivo era basato essenzialmente sul cottimo, ma gli sviluppi
scientifici che si erano avuti comportavano delle modifiche nei processi produttivi,
che determinavano il sostanziale ridi-mensionato del lavoro a cottimo, il superamento
delle figure lavorative che quella organizzazione a cottimo del lavoro comportava,
il cottimista con tutte le conseguenze sul piano politico, sociale, e-conomico,
dell’organizzazione sociale, ecc. Di qui la stessa analisi sull’alienazione.
Gramsci aveva bene insegnato che ogni modifica nei processi produttivi avrebbe
comportato a caduta una serie di modifiche in tutta la società ed in
ogni campo e ramo e settore e quindi la necessità di comprendere i tempi
i processi tendenziali e solo il materialismo storico dialettico, solo la Dialettica,
consente una corretta lettura dei processi tendenziali.
Ecco che allora, per tornare al cottimo, la Confindustria si mostrava rigida
negli aumenti in busta pa-ga, ma molto accomodante sugli aumenti del cottimo.
La Cgil, invece, nei rinnovi contrattuali punta tutto sull’aumento in
busta paga, sapendo che di lì a poco sarebbero stati introdotti nuovi
macchinari ed una nuova organizzazione del lavoro e nuovi pro-cessi produttivi
e che la struttura a cottimo sarebbe stata soppressa e gli operai si sarebbero
trovati con un pugno di mosche in mano.
La Cgil ed il Pci preparano e guidano la classe operaia alle modifiche che si
sarebbero introdotte, ap-portano modifiche all’impianto organizzativo,
prestando attenzione e formazione alla nuova figura operaia che sarebbe scaturita
dai nuovi processi produttivi che sarebbero stati introdotti.
Questo non comportò allora una disorganizzazione ed un indebolimento
della classe operaia e della forza organizzata sindacale e politica ma un forte
rafforzamento e radicamento, che costituirà poi la base per le grandi
battaglie dell’autunno caldo e per le riforme di struttura.
Il convegno del 1975 è l’esatto opposto.
Non vi è più la lettura tendenziale dei processi, vi è
invece un appiattimento sulla situazione reale ed una spiegazione dei processi
che esistevano, unitamente ad una autoglorificazione sterile.
A quell’epoca erano già in atto profonde modifiche ai processi
produttivi, studi e ricerche giungevano a compimento e che di lì’
a qualche anno sarebbero stati introdotti in Italia e nel mondo intero, che
avrebbero determinato le profonde modifiche che vediamo, che avrebbero determinato
quello che poi sarà chiamata la rivoluzione scientifica e tecnologica.
Basti pensar che Bill Gates e la Microsoft na-scono proprio nel 1973 e nel giro
di alcuni anni avremo il primo sistema windows, ecc.
Nascono allora da qui quei profondi e gravi ritardi che oggi scontiamo e consequenzialmente
i gravi ritardi del marxismo, che in questi 30 anni non è stato elaborato,
rivisto, aggiornato, sulla base degli sviluppi scientifici e tecnologici e quindi
i ritardi gravissimi nella teoria e nella tattica.
Questo ha messo il Movimento Comunista nelle impossibilità di assolvere
il suo ruolo di avanguardia e guidare la classe operaia ed il movimento dei
lavoratori tutto in questa trasformazione sociale, eco-nomica, politica, istituzionale
e consequenzialmente di trovarsi il proletariato al guinzaglio della bor-ghesia.
Occorre allora rimboccarsi le maniche ed iniziare il cammino per superare i
ritardi a partire dalle que-stioni fondamentali.
Noi come Istituto sin dal 1992 abbiamo messo in guardia contro i gravi ritardi
che si erano accumulati e indicato la strada di liberarsi di tutto l’immondezzaio
che si era andato accumulando sulla teoria marxista. Questo ci ha consentito
di battere le nuove strade della ricerca scientifica e sviluppare im-pianti
di analisi che ci consentono di leggere i nuovi processi, ma perché abbiamo
respinto tutto l’impianto e la produzione teorica degli anni Sessanta
in qua e ci siamo attenuti al materialismo dia-lettico. Gli studi non costituiscono
ancora tutto, sono soltanto aspetti ed elementi, ma costituiscono un punto di
partenza.
Le questioni che qui vogliamo affrontare – ma rimandiamo a tutta la corposa
produzione scientifica di questi undici anni: Bioetica, Genetica, Lo sviluppo
scientifico e tecnologico ed i problemi nuovi della Scienza della Politica,
Democrazia, Scienza Medica, ecc. – sono:
centralità operaia e sviluppo scientifico e tecnologico,
la Genetica, nuovi processi produttivi e problemi nella teoria della questione
agraria di Marx, Engels e Lenin;
l’Europa.
Questi unitamente al tema “ Marxismo e Scienze Naturali” costituiscono
le tesi Congressuali, che so-no alla base del 2° Congresso dell’Istituto
che si terrà il 29. novembre a Napoli.