Biblioteca Multimediale Marxista


Lenin e i popoli coloniali


Pubblicato sulla Pravda del 27 gennaio 1924, tratto dalle Opere Scelte di Ho Chi Minh, vol. 1, Casa Editrice in Lingue Estere

“Lenin è morto!” Questa notizia ha colpito il popolo come un fulmine a ciel sereno. Si è sparsa in ogni angolo delle fertili pianure dell’Africa e dei verdi campi dell’Asia. È vero che il popolo nero o giallo non sa ancora chiaramente chi è Lenin o dov’è la Russia. Gli imperialisti li hanno deliberatamente tenuti nell’ignoranza. L’ignoranza è uno dei perni del capitalismo. Ma tutti loro, dai contadini vietnamiti ai cacciatori delle foreste di Dahomey (l’odierna Benin, n.d.t.), hanno imparato segretamente che in un lontano angolo della terra c’è una nazione che è riuscita a rovesciare gli sfruttatori sta amministrando il proprio paese senza bisogno di padroni e governatori regionali. Hanno anche sentito che questo paese è la Russia, che lì c’è gente coraggiosa, e che il più coraggioso di tutti loro era Lenin. Solo questo è stato sufficiente per riempirli di profonda ammirazione e di calorosi sentimenti verso questo paese e il suo dirigente.
Ma non è tutto. Essi hanno anche imparato che questo grande dirigente, dopo aver liberato il suo popolo, voleva liberare anche gli altri popoli. Egli ha invitato i popoli bianchi ad aiutare i popoli gialli e neri a liberarsi dal giogo dell’aggressore straniero, da ogni aggressore straniero, governatori regionali residenti, ecc. E per ottenere questo obiettivo, egli ha pianificato un programma definito.
Per prima cosa essi non pensavano che sulla terra potessero esistere un uomo e un programma tali. Ma successivamente hanno sentito, anche se vagamente, dei Partiti Comunisti, dell’organizzazione chiamata Internazionale Comunista che sta combattendo per i popoli sfruttati, per tutti i popoli sfruttati inclusi loro stessi. E sono venuti a sapere che Lenin era il dirigente di questa organizzazione.
E solo questo fu sufficiente perché questi popoli – benché il loro livello di cultura sia basso, sono una gente grata e di buona volontà – rispettassero Lenin con tutto il cuore. Guardarono a Lenin come al loro liberatore. “Lenin è morto, quindi cosa ci accadrà? Ci anno altri coraggiosi e generosi come Lenin che dedicheranno tempo e sforzi per la nostra liberazione?” Questo è quello che i popoli coloniali si stanno chiedendo.
Come per noi, siamo profondamente commossi da questa irreperibile perdita e condividiamo il lutto comune di tutti i popoli con i nostri fratelli e sorelle. Ma pensiamo che l’Internazionale Comunista e le sue sezioni, che includono sezioni nei paesi coloniali, riuscirà ad implementare le lezioni e gli insegnamenti che il dirigente ci ha lasciato. Fare quello che ci ha suggerito, non è il modo migliore per mostrare il nostro amore per lui?
In vita egli fu nostro padre, maestro, compagno e consigliere. Oggigiorno, è la luminosa stella che ci mostra la via verso la rivoluzione socialista.
L’eterno Lenin vivrà per sempre nella nostra opera.