Biblioteca Multimediale Marxista
Come militante delle Br per la costruzione del Partito Comunista
Combattente (PCC) rivendico tutta l'attività della mia organizzazione
ed il patrimonio politico verificato nel vivo dello scontro rivoluzionario che
essa ha elaborato e dichiaro di rispondere dei miei atti pol. e delle mie posizioni
soltanto al proletariato e alle BR.
Il patrimonio di criteri e tesi pol-mil. verificato in trenta anni di attività
riv. è lo strumento politico che mette in grado, in ogni congiuntura,
le Br e le avanguardie rivoluzionarie e proletarie che si dispongono intorno
alla linea dell'Organizzazione, di identificare le politiche antiproletarie
e controriv. con cui la BI affronta le contraddizioni (cd) prodotte dalla crisi
dei capitale, dalla tendenza alla guerra e dalle spinte strutturali al riadeguamento
della sfera sovrastrutturale, per contrapporvi - nei vincoli dei rapporti di
forza attestati nelle fasi di scontro - la linea e l'iniziativa combattente
necessarie a disporre e far avanzare nella prospettiva del potere, gli interessi
generali del proletariato nello scontro tra classe e Stato ed imperialismo e
antimperialismo.
Le iniziative Hunt nel 1984 e Conti nel 1986 con cui le Br hanno attaccato le
politiche imperialiste di normalizzazione del Medio Oriente ed il ruolo svoltovi
dallo Stato italiano, hanno qualificato la posizione antimperialista delle BR
ed il contributo alla resistenza contrapposta dalle forze rivoluzionarie ed
antimp. e dalle masse dell'area mediorientale alla strategia della frazione
dominante di BI, rappresentando, in questo scontro, l'interesse pol. del proletariato
metropolitano di un paese europeo.
Sulla base della maturità pol. raggiunta nella continuità dell'esperienza
delle BR, oggi, nell'aggressione all'Iraq scatenata dal polo dominante della
catena imp., può essere riconosciuta la risposta al fallimento di quelle
politiche avviate negli anni 80 e in generale prevalse negli anni 90, e non
la manifestazione di un dominio statunitense sempre più incontrastato
a cui si contrapporrebbero solo resistenze residuali. L'invasione dell'Iraq
non è che l'inevitabile e critica alternativa a cui, la catena imp. e
in primis il polo dominante che ne è il garante, ricorre per l'evidenza
del fallimento della precedente strategia.
Le linee di normalizzazione del Medio Oriente impostate su un impegno diretto
delle forze militari imp. limitato o circoscritto e supportate, negli anni 90,
da un ciclo economico relativamente favorevole, dai risultati della prima guerra
all'Iraq e dalla conquista da parte dell'alleanza occidentale di posizioni complessive
più avanzate negli equilibri internazionali si sono andate arenando principalmente
a fronte:
- della resistenza al disarmo politico militare e del rifiuto a rinunciare alla
lotta antisionista da parte delle forze organizzate e delle masse palestinesi
e libanesi presupposti per la stabilizzazione di una rete di rapporti pol. ed
economici ruotante intorno al baluardo di "israele" e collegata agli
USA e alla UE, con cui la frazione dominante di BI voleva garantirsi il controllo
pol., lo sfruttamento economico dell'area mediorientale e più solide
posizione strategiche.
- Dell'indisponibilità del popolo iracheno a cedere alle continue pressioni
mil. e a soggiacere ai ricatti economici e pol. con cui la Bi voleva ridurlo
ad una condizione di dipendenza ed asservimento.
- Dell'opposizione generalizzata delle masse arabe e islamiche all'espropriazione
imp. della regione e all'insediamento mil. delle forze armate anglo-statunitensi
e alla prevaricazione pol. e culturale costituita dalle spinte all'introduzione
di sovrastrutture democratico-borghesi funzionali ad esercitare il controllo
pol. dell'area e a garantire i termini di sfruttamento oggi necessari alla BI
per recuperare margini di profitto.
L'attacco subito dagli Stati Uniti l’11 settembre del 2001 - nel settantennale
dell’impiccagione, ad opera del fascismo italiano dell'eroe della lotta
anticolonialista Omar Al Mukhtar, il “leone del deserto” libico
- ha sancito questo fallimento e, su un plano generale, ha determinato la perdita
di peso nei conflitti internazionali, del deterrente pol. dell'invulnerabilità
di cui gli USA stessi disponevano, garanzie per tutta la catena imp. rispetto
alla fragilità del tessuto economico-pol. odierno di fronte ai contraccolpi
delle tensioni internazionali.
Le misure di prevenzione controriv. adottate in seguito, per quanto incisive
sul breve-medio periodo, allargano la frattura con i popoli dominati.
Il dover rimediare all'arretramento subito e prevenire gli effetti pol. delle
misure conroriv. introdotte spinge all'accelerazione e all'estensione dell'impegno
mil. diretto delle forze imp.. Altrimenti il permanere delle resistenze alle
intimidazioni e ai ricatti statunitensi, esplicitando le debolezze dell'imp.
costituirebbe lo spazio pol. in cui le istanze di liberazione e autonomia dal
giogo imp. e di sottrazione alle sue mire di spoliazione, si insinuerebbero
e potrebbero coagularsi e rafforzarsi, aggravando l’arretramento delle
strategie di dispersione ed isolamento, contenimento e annientamento dei molteplici
nemici che l'imp. riproduce.
L'obiettivo strategico di prospettiva della frazione dominante della Bi con
l'occupazione dell'Iraq, resta quello di stabilire un controllo continuo in
questa regione che congiunge i continenti europeo e africano con l'Asia centrale,
per rafforzare e far avanzare ulteriormente le posizioni strategiche dell'alleanza
occidentale sulla direttrice Est/Ovest. La tendenza pol. di fase che domina
l'intervento imp. in Medio Oriente non può però essere definita
come offensiva,laddove la strategia dapprima perseguita si è arenata
perché ha prodotto risultati parziali non decisivi, ha divaricato ed
esteso gli antagonismi e ha generato nuove cd per i progetti della BI. La posizione
pol. del polo dominante statunitense è di fatto arretrata e le resistenze
e le contrapposizioni che incontra l'aggressione imp. con cui gli Usa vogliono
recuperare il terreno perso e rilanciare, possono contare concretamente su questo
fattore.
Questi elementi rendono il quadro pol. internazionale entro cui oggi l'avanguardia
riv. si trova ad operare, più favorevole di quello prevalente negli anni
90.
L'incapacità statunitense di comporre gli interessi delle frazioni di
Bi e di aggregarvi solidamente interessi a cui può essere imposto un
rapporto di dipendenza, preventivamente rispetto all'avvio dell'attacco e dell'invasione
dell'Iraq, riflette le cd in cui si dibatte la strategia imp.. La resistenza
opposta all'invasione aggrava la problematicità della ricomposizione
prevista dagli Stati Uniti, una volta conquistata la necessaria posizione di
forza sul campo, nel quadro di un Onu resuscitato e di una contrattazione per
la ripartizione di oneri e vantaggi sulla base delle condizioni statunitensi.
Già ora, nella fase dell'avanzata dell'occupazione, la conquista di posizioni
di forza sul terreno da parte delle forze anglo-statunitensi ha trovato una
resistenza armata che la rende difficile e costosa e i ripiegamenti indicano
una preparazione inadeguata dell'invasione stessa da parte di un'aggressore
dotato di mezzi incommensurabilmente superiori a quelli iracheni.
Il successivo necessario consolidamento appare pertanto una prospettiva quanto
mai incerta, a cui in particolare gli Stati che hanno appoggiato il polo dominante
in modo più attivo, dovranno adeguarsi per tempo. Un tipo di evoluzione
de l conflitto in atto in riferimento al quale le forze combattenti antimp.
e le avanguardie riv. dovranno disporre il proprio intervento offensivo, valutandone
i modi, i tempi pol. e le linee più confacenti agli obiettivi pol-militari
definiti.
In questo contesto, l'appoggio pol. e militare dato dall'esecutivo
all'aggressione USA all'Iraq e l'assunzione di maggiori impegni militari in
Afghanistan nell'ambito di un'articolata e calibrata ripartizione del complessivo
intervento mil. imperialista; l'ancoraggio della posizione della minoranza parlamentare
al ruolo e alle decisioni dell'ONU e di quella sindacale su un profilo pilatesco,
nel loro insieme sono posizionamenti che preparano la democrazia dell'alternanza
nostrana al momento in cui, a seguito dell'avanzata anglo-statunitense, si apriranno
le contrattazioni sulla spartizione del bottino di guerra.
Tutte queste posizioni esprimono la ricerca di margini di influenza pol. ed
economica nell'area mediorientale e convergono nel ritenerli possibili solo
all'ombra dell'alleato statunitense, con alcuni distinguo in ordine ai contrappesi
all'egemonia USA. Con tali margini, entrambe le coalizioni contano di compensare
parzialmente la perdita di posizioni che il paese subisce nella divisione internazionale
del lavoro e nela conseguente partecipazione di tutta la borghesia ai profitti
complessivi. In parte maggiore la compensazione spetterà come sempre
alla classe operaia e al proletariato, che continueranno a pagare i prezzi della
"competitività” del capitale, pena la perdita di quei salari
per cui i proletari devono farsi sfruttare.
Nel consolidato contesto attuale di irreggimentazione, l'iniziativa politica
di massa, compressa sul piano inincidente del dissenso e svuotata dalle istanze
di classe e antimp. e persino dallo spontaneo sentimento di riscatto su cui
ampi settori di classe si ritrovano accomunati alla lotta del popolo iracheno,
viene ricondotta in modi e forme articolate intorno all’iniziativa dello
Stato di appoggio pol. e mil. All’aggressione USA.
I termini pol. su cui viene irreggimentata l'iniziativa pol. di massa contro
la guerra ruotano intorno: alla cancellazione di qualsiasi nesso tra nodi dello
scontro tra classe e Stato e guerra all'Iraq, alla criminalizzazione di qualsiasi
posizione antiamericana e di qualsiasi solidarietà non pietistica con
le masse e le forze che si contrappongono all'imp.; al contingentamento delle
posizioni pol. su un piano opinionistico e, per i settori proletari per cui
questo non è possibile, alla limitazione anche fisicamente coercitiva,
dell'iniziativa su piani e linee che non tracimino in un rapporto di scontro
e, infine, allo svuotamento dell'opposizione alla guerra, surrogata da una più
disarmante e generica posizione per la pace.
Quest'impostazione tende ben presto a disinteressare la componente proletaria
della mobilitazione di massa ad una attivazione in cui non riconosce nessuna
propria autentica istanza, fattore che, insieme ad una studiata ed esperta gestione
anche della passività pol. che garantisce ai ruoli pol. riconosciuti
dal quadro istituzionale, la propria preservazione, in generale converge nell'affossare
l'iniziativa di massa ben prima che uno scontro sia concluso.
La realtà è che non può esistere nessun ruolo pol. per
il proletariato - che non sia quello asservito a cui la democrazia borghese
deve relegarlo - senza una prassi pol. autonoma che, riconnettendo i nodi dello
scontro tra classe e Stato con il ruolo che la guerra imp. ha nello scontro
tra le classi, vada a contrastare e ad attaccare, per avanzare verso la propria
prospettiva di potere, la progettualità con cui oggi la frazione dominante
di BI attraverso linee di rimodellazione economico-sociale e pol. e sviluppo
della guerra imp. in Medio Oriente sta rispondendo alle cd e agli antagonismi
generati dalla crisi del capitale e dalle sue stesse politiche.
In Italia, la rimodellazione sociale e pol. in atto, in parte formulata nel
libro bianco di Marco Biagi, ma marciante anche su un piano più strettamente
pol-istituzionale, e, per quanto riguarda i suoi aspetti relativi al mercato
del lavoro e al “welfare” promossa in tutta Europa, è complementare
all'accelerazione e all'estensione dell'intervento bellico verso cui per primi
si muovono gli Stati Uniti e a cui gli esecutivi nazionali si aggregano e che
oggi si realizza in Medio Oriente, attestata l’integrazione dell'est europeo
nella catena imp. a dominanza Usa e nella NATO e realizzato un certo controllo
pol. dei Balcani.
La riorganizzazione del mercato e delle condizioni del lavoro salariato in funzione
della flessibilità dello sfruttamento secondo le esigenze di valorizzazione
odierne del capitale, supportata dalla normalizzazione del ruolo coercitivo
del sindacato istituzionale; la privatizzazione del Welfare e l'integrazione
tra pubblico e privato che modernizza gestione delle risorse pubbliche e formazione
delle catene clientelari; i processi di esecutivizzazione e l'articolazione
tra livelli centrali e locali, nella dinamica dell'alternanza, del governo della
crisi e del conflitto, rinsaldano il dominio della BI e la centralità
dei suoi interessi generali, in un contesto di durevole stagnazione economica,
permettendo allo Stato di esporsi ai contraccolpi a cui la sua proiezione bellica
va incontro.
Peraltro verso la BI trova nel contesto economico-pol. rimodellato sulle linee
delle riforme in atto quei termini complessivi di flessibilità e di sterilizzazione
degli antagonismi di classe - necessari per spostare i capitali o modificare
le loro condizioni di valorizzazione, se il paese perdesse posizioni nella divisione
internazionale del lavoro oppure se il capitale stesso fosse tratto da occasioni
di profitto più vantaggiose nelle nuove aree integrate nella catena imp.
Grazie ai successi delle guerre imperialiste.
E' in riferimento a questi elementi pol. di carattere generale che si può
costruire e collocare la posizione pol. autonoma del proletariato metropolitano
nella guerra in atto, per contrastare le mire di spoliazione e di rafforzamento
complessivo della frazione dominante della BI e le politiche con cui intende
approfondire lo sfruttamento e la subalternità della classe dominata.
L'intervento offensivo dell'avanguardia riv. per promuovere la prospettiva storica
dell'alleanza tra proletariato metropolitano dei paesi europei e masse della
regione mediorientale, nell'immediato assolve al compito di fase di ricostruire
una posizione pol. autonoma della classe che, nello specifico dello scontro
attuale tra imperialismo ed antimp. riconosce nel rafforzamento e nell'avanzata
della resistenza all'aggressione imp., il proprio interesse pol. di classe.
Con ciò costituisce il necessario concreto punto di forza, di riferimento
e di coagulo in dialettica col quale l'azione delle avanguardie riv. e proletarie
può essere sottratta all'impotente e falsa alternativa tra passività
pol. e subalternità agli interessi e agli indirizzi delle diverse frazioni
di BI. Il contributo combattente dell'avanguardia riv. alla resistenza antimp.
in atto, seguendo le linee proprie alle necessità di sviluppo del processo
riv. nel nostro paese, ma motivato da ragioni sociali e pol. antagoniste allo
sfruttamento e alla subordinazione di cui la BI è portatrice, può
essere termine di costruzione di un rapporto d'alleanza del proletariato metropolitano
dei paesi europei con le masse della regione mediorientale che si contrappongono
all'imp. nel rispetto delle diverse finalità, dando il giusto peso ai
divari ideologici e sapendo cogliere la dialettica tra dimensione storica e
dimensione pol. strategica in cui il processo riv. deve avanzare.
In quanto militante delle Brigate Rosse, intendo riaffermare, anche in questa
sede, la verificata attualità storica della strategia della Lotta Armata
per il Comunismo che le Br propongono a tutta la classe e riconfermare la valenza
strategica degli usi programmatici di sviluppo della guerra di classe di lunga
durata, sui quali vengono costruite le condizioni stesse della guerra riv. e
su cui essa avanza secondo gli obiettivi e le linee delle fasi strategiche in
atto, in funione di conquistare rapporti di forza più favorevoli e posizioni
più avanzate, di costruire il PCC e di governare gli arretramenti che
si danno nel corso dello scontro riv..
Principale termine di linea strategica e programmatica per lo sviluppo della
guerra di classe è l'attacco al cuore dello Stato. Con questa linea di
combattimento l’avanguardia riv. interviene nella cd dominante che oppone
le classi nella congiuntura pol. ad attaccare e disarticolare il progetto pol.
con cui la frazione dominante della BI vi fa fronte,
Facendo pesare ed incidere nello scontro tra classe e Stato gli interessi generali
del prol. e la sua prospettiva di potere. In questo modo i rapporti di forza
e politici possono essere spostati relativamente e temporaneamente a favore
delle forze riv. e della classe, vantaggio impiegabile ai fini degli obiettivi
di fase.
Per il suo ruolo pol. strategico l'attacco al cuore dello Stato è anche
il principale termine di costruzione del PCC il quale però non è
la risultante funzionale dell'avanzamento del programma pol. rivoluzionario,
ma è il prodotto di un processo di costruzione-fabbricazione da perseguire
progettualmente e programmaticamente definendo le linee e le scelte pol. organizzative
necessarie e idonee a costruire, attrezzare, formare, strutturare le forze riv.
per farle muovere confacentemente ai compiti di fase.
L'attacco alle pol. centrali dell'imp. è l'altro asse programmatico su
cui avanza la guerra di classe e sul quale, in relazione ai caratteri assunti
storicamente dall'imp., poggia la politica di alleanze con cui le BR si rapportano
alle forze riv. e antimp. dell'area europea-mediterraneo-mediorientale con la
proposta del fronte combattente antimperialista.
Il rilancio dell'iniziativa combattente operato con le azioni D'Antona il 20
maggio 1999 e Biagi, il 19 marzo 2002, nel quadro controriv. attestato e a seguito
di una lunga interruzione dell’intervento delle BR, dimostra la maturità
raggiunta dall'esperienza riv. nel nostro paese ed il ruolo di direzione poi.
Svolto dalle BR nello scontro riv.. Sono i fatti a liquidare come patetici i
tentativi dello Stato di ridurre il portato pol. e storico del rilancio operato
rispetto allo sviluppo della strategia della LA e alla costruzione del PCC,
ad un fenomeno di direttive pol. e operative partite dalle fortezze in cui lo
Stato si illude di poter rinchiudere il processo riv..
Il modo in cui è necessario condurre e costruire le forze riv. e prol.
In questa fase, sottostà alle condizioni della fase generale di Ritirata
Strategica e a quelle della fase specifica che in essa si è determinata,
di Ricostruzione delle Forze Rivoluzionarie e Proletarie.
Nella conduzione del movimento delle forze è decisivo governare ed attrezzare
l'alternarsi di avanzate e ritirate ed equilibrare nell'iniziativa combattente
e nell'assestamento delle forze il complesso di avanzamenti e di arretramenti
che nello scontro riv. si producono.
In questo quadro e su queste linee, i recenti colpi subiti dalle BR con la caduta
in combattimento del compagno Mario Galesi e la cattura di un militanti, sono
fenomeni propri all'andamento dello scontro che l'avanguardia riv. può
valutare nel complesso di tendenze, condizioni e fattori di fase e che può
ben affrontare in un rapporto di continuità-critica-sviluppo della linea
dell'O.
Nadia Lioce, militante delle Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente