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DOCUMENTO ALLEGATO ALL'UDIENZA DEL 14/06/1999 ALLA PRETURA DI TRANI

I militanti delle BR-PCC e militanti rivoluzionari prigionieri


 

Noi militanti delle BR-PCC e militanti rivoluzionari prigionieri, rivendichiamo l'iniziativa combattente condotta dalle Brigate Rosse per la costruzione deI Partito Comunista Combattente il 20 maggio 1999.
L'iniziativa contro Massimo D'Antona segna un salto di qualità nel processo avviato dalle avanguardie rivoluzionarie, costituitesi coerentemente in BR per la costruzione del PCC, sul terreno complessivo della Ricostruzione e un avanzamento teorico-politico nel consolidamento dell'impianto idoneo a svolgere il ruolo di Direzione Rivoluzionaria dello scontro.
Un lavoro pratico teorico svolto in stretta relazione con la proposta della strategia della lotta armata, in cui i Nuclei comunisti combattenti hanno costituito, con la loro prassi, il soggetto politico concreto, che ha delineato i passaggi significativi, nel dare continuità all'azione combattente sui nodi centrali dello scontro, e nell'avviare la riaggregazione politica e organizzativa delle avanguardie intorno alla progettualità delle BR e i compiti posti dalla fase di Ricostruzione.
Un lavoro arricchitosi concretamente nel misurarlo col complesso delle problematiche connesse ai fattori politici presenti nello scontro di classe e rivoluzionario; fattori sui quali lo Stato ha riversato politicamente i colpi militari subiti dall'Organizzazione nell'88-89 per tentare di comprimere le espressioni deIl'autonomia di classe e neutralizzare le istanze rivoluzionarie, ma che non ha potuto intaccarne il patrimonio politico-rivoluzionario. La sintesi dialettica tra le acquisizioni complessive d'organizzazione, non genericamente e idealisticamente intese ma assunte propriamente in riferimento al processo di riadeguamento cominciato nella prima metà degli anni '80, e la prassi-teoria-prassi condotta da queste avanguardie nel corso degli anni '90 hanno arricchito la stessa comprensione delle leggi che governano la guerra di classe di lunga durata, la comprensione delle funzioni dello Stato quale organo della dittatura borghese e dell'attacco al suo cuore; sintesi politica che qualifica oggi lo spessore politico della proposta e dell'attività delle BR-PCC. Un complesso di acquisizioni pratico-teoriche rese evidenti nella capacità stessa di individuare, selezionare e attaccare il cuore della contraddizione classe/Stato in questa congiuntura. nell'applicazione dei criteri fondamentali nell attacco: centralità. selezione. calibramento.
In generale le BR-PCC hanno applicato il principio che la guerriglia nelle metropoli, per sviluppare la propria efficacia, deve agire ben dentro i nodi centrali dello scontro politico fra le classi; un principio basilare su cui ruota lo sviluppo della guerra di classe che è guerra senza fronti, che è guerra fortemente dominata dalla politica. Una natura che influenza tutte le dinamiche dello scontro dal piano generale della lotta di classe al piano rivoluzionario. Questa è la valenza politica-rivoluzionaria e prospettica che connatura la ripresa dell'iniziativa combattente.
Con questa offensiva le BR intervenendo nei nodi centrali dello scontro tra le classi per lo sviluppo della guerra di classe di lunga durata, hanno portato l'attacco al progetto neocorporativo del "Patto per l'occupazione e lo sviluppo", quale aspetto centrale della contraddizione classe/Stato, su cui l'equilibrio dominante intende procedere nell'attuazione di un processo di complessiva ristrutturazione economico-sociale , di riadeguamento delle forme del dominio statuale, base politica interna del rinnovato ruolo dell'Italia nelle politiche centrali dell'imperialismo. "Patto" che tende a sanzionare l'assetto neocorporativo dentro la cornice istituzionale, in cui la sede concertativa viene legittimata nella definizione di aspetti rilevanti delle politiche economiche, delle misure anticrisi e governo delle contraddizioni, rivestendo in tale funzione una valenza particolare nel far marciare gli interessi della borghesia imperialista nella crisi e nel più complessivo processo di rifunzionalizzazione dello Stato.
Un progetto politico che nel complesso tende a svincolare il governo della società dalle spinte antagoniste garantendo la stabilità politica del sistema; è per questo che tale progetto risulta centralmente dominante in quanto tende a sancire l'equilibrio politico in grado di far marciare i programmi della borghesia imperialista e dall'altro, vuole assestare e ratificare i rapporti politici e di forza tra classe e Stato a favore di quest'ultimo, al fine di poter precedere speditamente all'attuazione dei provvedimenti di politica economica imposti dalla crisi e dagli interessi relativi al quadro di politica internazionale, in riferimento alle scadenze poste sia dalla coesione europea sul piano politico-economico che dagli impegni nel quadro integrato dell'Alleanza Atlantica, lungo le linee di sviluppo delle politiche imperialiste e della tendenza alla guerra.
Progetto neocorporativo che, con la definizione del "Patto" e l'istituzione del "comitato consultivo sulla legislazione del lavoro", costituisce l'espressione del salto di qualità, datosi a partire dagli accordi triangolari del '92
dell'impalcatura neocorporativa sul piano della sua istituzionalizzazione. In sostanza la ratifica del "Patto", la consultazione stabile tra Esecutivo e parti sociali che il "comitato" sancisce, le competenze di questo strumento politico-istituzionale, la dialettica riformulata tra i diversi soggetti politici e negli assetti istituzionali e il sostegno all'Esecutivo nell'esercizio del suo operato che esprime, costituiscono tutti aspetti che materializzano quei processi di accentramento-razionalizzazione degli ambiti di decisione e gestione politica intorno alle prerogative dell'Esecutivo stesso, che assume il quadro neocorporativo come metodo di governo funzionale alle esigenze della borghesia imperialista e al contempo strumento di governo delle tensioni antagoniste che nello scontro reale si producono; divenendo il tavolo e la più complessiva impalcatura neocorporativa la sede e l'ambito privilegiato in cui operare la ricomposizione del conflitto nella dialettica formale e di confronto con i sindacati di regime. Dialettica in continuità con i caratteri storici della democrazia rappresentativa in Italia.
Il "Patto" proprio perché marca un tornante significativo nei processi di rifunzionalizzazione dello Stato e nel dispiegamento una più complessiva riforma economico-sociale, costituisce una base politico-istituzionale, solida su cui costruire i passaggi di governo dell'economia, l'adeguamento dello Stato, la ridefinizione delle relazioni tra le classi, l'affrontamento dello scontro. Non e un caso che il "Comitato" sia la sede deputata alla strutturazione e attuazione delle politiche neocorporative, intervenendo sui principati nodi concernenti gli ambiti e le regole del conflitto di classe. piani inclinati su cui può scivolare la prevenzione del conflitto stesso, andando ad investire le principali contraddizioni cui l'avanzamento e capitalizzazione dell'assetto neocorporativo va ad impattare. La regolamentazione della contrattazione, la revisione dei diritto di sciopero e della rappresentanza, sono cioè i nodi che danno la possibilità di far funzionare l'impalcatura neocorporativa nell'ambito sociale in rapporto alle contraddizioni che esprime, elementi del suo assestamento. Impalcatura neocorporativa che si qualifica come ambito di decisione politica e strumento, indispensabile nel governo delle contraddizioni sociali e di classe, ratificando un modello rappresentanza totalmente sganciato dagli interessi di classe e assestando un sistema di relazioni tutto funzionale alle necessità della borghesia imperialista. Per questo il "Patto" e il "Comitato", come sua sede stabile. traducono l'obiettivo di determinare una pacificazione sociale deI conflitto attraverso l'azione di ricomposizione forzata dello stesso, vera e propria regolamentazione del rapporto antagonista tra le classi ridefinendo istituti, regole, e ambiti; in definitiva le stesse modalità d'espressione dello scontro di classe su un piano subordinato all'esigenze della borghesia imperialista, all'interno di un complesso di relazioni e strutture formalizzate che radicandosi sul presupposto della "compatibilità", costituiscono i filtri politici dove gli interessi, la spinta, la resistenza della classe operaia e del proletariato devono essere irreggimentati, incanalati, depotenziati. in una logica di accerchiamento della classe operaia stessa e isolamento delle espressioni dell'autonomia politica di classe che non accettano la subordinazione degli interessi proletari a quelli della borghesia. Un processo che per la sua portata va ad incidere, dal piano capitale-lavoro a quello politico-generale, sul più generale rapporto proletariato/borghesia, classe/Stato, trasformando il carattere stesso della mediazione politica tra le classi nel momento in cui implica la modifica delle forme e degli strumenti politico-istituzionali che regolano le relazioni antagoniste fra le classi. fra classe e Stato, divenendo strumenti funzionali alla mediazione politica stessa, espressione dei termini di ridefinizione da parte dello Stato del governo del conflitto di classe per assestare il suo dominio. Per questo l'iniziativa dell'organizzazione e un attacco che spezza la mediazione politica su cui questo Esecutivo tenta di assestare un consolidamento della borghesia imperialista rispetto alle posizioni politiche e di forza della classe operaia e del proletariato. E' all'interno di questo contesto che tale progetto. centralmente dominante nei rapporti politici tra classe e Stato, è stato attaccato dalla nostra Organizzazione. Un intervento che porta con se tutte le potenzialità politiche e strategiche insite nel riadeguamento dell'avanguardia combattente e in quanto tale capace di portare la sua iniziativa politico-militare al punto più alto dello scontro. ovvero là dove si determina la ridefinizione dei rapporti politici tra classe e Stato, dei rapporti di forza, delle modalità di governo relative alla mediazione politica tra le classi: il cuore dello Stato.
Oggi. la borghesia parla di stabilità politica. di paese pacificato, decanta i suoi successi economici e pone sul piano internazionale il rilancio della sua collocazione nella catena imperialista, di cui la partecipazione alla guerra imperialista contro la Federazione Jugoslava è l'esempio più lampante. Le classi dirigenti di questo paese, come i loro lontani predecessori hanno portato l'Italia in una guerra infame di aggressione rivendicando apertamente e cinicamente le migliaia di vittime fra la popolazione e la distruzione materiale della Repubblica Jugoslava, la cui linea di resistenza e autonomia politica e militare andava piegata ad ogni costo di fronte al dispiegarsi della strategia imperialista. Un conflitto che segna la chiave di volta nella scelta imperialista di risolvere la sua crisi per mezzo della guerra. A partire dall'aggressione imperialista contro la federazione Jugoslava e l'imposizione della "stabilizzazione imperialista" nell'area balcanica lungo l'asse dell'allargamento della Nato ad Est, l'imperialismo già assesta la cornice politico-militare Nato nella coesione politica europea e costruisce le condizioni politiche per un'ulteriore modifica delle relazioni internazionali improntate ad una più marcata opera di destabilizzazione degli equilibri politici internazionali stessi.
Ma in realtà, al di là del cosiddetto "paese normale". quello che emerge è il portato di un lungo scontro politico e sociale che si è dato in tutti questi anni e di una crisi strutturale tale da investire profondamente i piani sociale e politico, dove la borghesia vuole rideterminare ulteriormente a suo favore i rapporti di forza e le relazioni fra le classi per affermare più approfonditi termini di dominio, piegare la classe operaia e il proletariato alle nuove relazioni che presuppone il consolidamento dell'assetto neocorporativo dello Stato. Uno scontro di classe e rivoluzionario che può subire arretramenti, permettere alla borghesia di dettare, da posizioni di forza, le "regole del gioco" cambiandole a suo vantaggio, ma che non può azzerare il patrimonio storico della qualità dello scontro di classe che si e prodotto in Italia e della proposta delle BR in lui, nonostante le sconfitte, i ripiegamenti e la discontinuità dell'iniziativa rivoluzionaria.
Assumendosi la responsabilità politica di portare questo attacco le BR hanno tradotto politicamente la necessità di rappresentare gli interessi generali del proletariato di contro a quelli della borghesia imperialista, facendo pesare in senso rivoluzionario la questione e l'interesse operaio nello scontro, e di costruire, attraverso la ripresa dell'attacco rivoluzionario, i termini idonei atti a sostenere lo scontro sul terreno della guerra di classe di lunga durata, inserendosi a livello necessario nella dialettica di scontro tra le classi identificando la centralità nei rapporti di scontro del "Patto", le BR hanno rilanciato l'offensiva combattente secondo i criteri politici dell'attacco al cuore dello Stato, criteri cardine della lotta armata per l'avanzamento del processo rivoluzionario e la conquista del potere politico. In sostanza, l'intervento del 20 maggio riafferma i caratteri di continuità politico-strategica e prospettica delle BR nel processo rivoluzionario del proletariato italiano come piano generale consolidato, che non - può essere rimosso né dalla controrivoluzione dello Stato e nemmeno a fronte del ripiegamento delle forze rivoluzionarie; imponendo il terreno della guerriglia come i] solo modo praticabile per il proletariato di porre la questione del potere in un paese a capitalismo avanzato, in forza della. validità del progetto strategico della Lotta Armata che Ie BR hanno verificato nella prassi come quello adeguato a condurre lo scontro nel nostro paese. Piano generale la cui valenza ha trovato conferma in ogni fase dello scontro intorno all'attività delle BR, costituendo anche il terreno specifico di organizzazione di classe e d'avanguardia sul terreno della strategia della lotta armata. In questo senso I'attacco portato dalle BR, interno all'odierna fase politica di scontro e dominata sul piano rivoluzionario dai caratteri della Fase di Ricostruzione, calata nel quadro delta Fase generale di Ritirata Strategica, concretizza nella prassi, nel processo discontinuo della guerra di classe, l'affrontamento del nodo. della direzione politica del processo rivoluzionario, interno ai salti di qualità che le stesse problematiche della Fase di Ricostruzione hanno posto. L'offensiva contro il "Patto" costituisce il punto di arrivo di un profondo lavoro di ricostruzione/assestamento del piano di organizzazione rivoluzionario, dei termini politici e criteri di fondo che guidano una forza rivoluzionaria nello scontro e al contempo . di rilancio dei termini complessivi dell'attività rivoluzionaria, che è maturato e sviluppato all'interno delle condizioni determinate dalla controrivoluzione in questi anni e dalle problematiche che hanno investito l'avanguardia rivoluzionaria, coni suoi passaggi di qualità dà assolvere sul terreno della ricostruzione stessa, non aggirabili volontaristicamente. Un movimento non lineare con avanzamenti e ripiegamenti inevitabili nel procedere concreto della guerra di classe di lunga durata è tanto più a fronte dei caratteri originali che questa assume in un paese del centro imperialista; un movimento con delle caratteristiche di crescita politica il cui portato si è reso subito tangibile nel dispiegamento pratico dell'attività rivoluzionaria concretizzatasi il 20 maggio con l'attacco al "Patto". Un portato reso evidente per le prospettive che questo intervento ha aperto suI terreno di scontro classe/Stato e per la sua capacità di
dialettizzarsi in termini di direzione/organizzazione con le istanze più mature dell'autonomia politica di classe, e di costituire il catalizzatore delle componenti rivoluzionarie e proletarie vive nel paese. Un movimento consapevolmente prodotto e calibrato dalle BR sul terreno dei rapporti di scontro tra classe e Stato che ha determinato uno spostamento in avanti del piano di scontro rivoluzionario stesso con cui tutti si devono confrontare, dato politico centrale della dialettica tra rivoluzione e controrivoluzione intorno cui si costruiscono i termini della Fase di Ricostruzione.
Un processo non ancora concluso ma in cui la prassi combattente ha chiarito ulteriormente come i piani di fondo. su cui avanza la ricostruzione di una forza rivoluzionaria, non possono essere aggirati rispetto agli indirizzi e criteri politici propri delle BR e che costituiscono il solo punto di riferimento su cui poggia la possibilità di trasformare lo stadio aggregativo delle forze 'in organizzazione comunista combattente. Un processo questo solo avviato che ha come tappa la costruzione di un'Organizzazione che agisca da Partito per costruire il Partito e, in quanto tale, possa costituire il nucleo fondante il Partito: ovvero un processo di costruzione-fabbricazione delle condizioni stesse della guerra di classe e della direzione politica-militare idonea a farvi fronte. Con l'intervento contro il "Patto", misurandosi con le problematiche odierne dello scontro sui nodi principali che ne emergono, le BR chiamano le avanguardie rivoluzionarie e i comunisti a serrare le fila intorno ai compiti principali ed alla relativa assunzione di responsabilità che il processo rivoluzionario pone davanti: ricostruire i termini politico-militari necessari alla ripresa e sviluppo della guerra di classe, contro le politiche antiproletarie e controrivoluzionarie di pacificazione della borghesia imperialista e le sue politiche guerrafondaie, per la modificazione dei rapporti di forza a favore del campo proletario e l'avanzamento del processo rivoluzionario; rilanciando al con-tempo e dando senso concreto alla parola d'ordine dell’'unità dei comunisti nella costruzione del Partito Comunista Combattente", congiunta-mente alla ricostruzione del complesso degli strumenti politici-militari-teorici-organizzativi necessari al campo proletario per sostenere lo scontro prolungato contro lo Stato. Compiti ed obiettivi politici da darsi sugli indirizzi programmatici e di combattimento delI'attacco aI cuore dello Stato, e di attacco alle politiche centrali dell'imperialismo e costruzione/consolidamento del Fronte Combattente Antimperialista in una politica di alleanze volta alla realizzazione di offensive convergenti e comuni contro i progetti imperialisti al fine di indebolirne il dominio e favorirne le rotture rivoluzionarie; nonché dell'assunzione dei criteri politico-organizzativi che qualificano una forza rivoluzionaria della guerriglia e il suo impianto e modulo di funzionamento, a partire dalle implicazioni dello agire nell'unità del politico e del militare. Per questo l'adozione del piano strategico della lotta armata, della linea politica, dei punti di programma e del metodo politico-organizzativo costituiscono il riferimento obbligato dell'unità dei comunisti nella costruzione del Partito Comunista Combattente e base discriminante pur nei diversi liveIli di coscienza, che permette di superare le problematiche presenti nel processo aggregativo delle avanguardie rivoluzionarie- e i limiti che cristallizzano oggi le espressioni dell'autonomia politica di classe che si dispone sul piano rivoluzionario e operare un riferimento reale e non formale all'agire rivoluzionario. E' solo dentro questo processo indirizzato politicamente che si possono selezionare i termini complessivi alla ricostruzione di un'Organizzazione Comunista Combattente, nella consapevolezza che la materializzazione di questo processo non. può essere semplicemente intesa come unità generica sulla lotta armata, come disposizione spontanea o diversamente interpretabile ai vari livelli, spontanei od organizzati che siano, ma ha il suo riferimento concreto intorno all'indirizzo politico e pro-grammatico delle BR, intorno alle BR stesse.
Riaffermiamo la nostra collocazione sulla linea strategica, politica e di programma che guida e informa l'attività complessiva delle BR-PCC.

ATTACCARE E DISARTICOLARE IL PROGETTO NEOCORPORATIVO CUORE POLITICO DELLA RIFUNZIONALIZZAZIONE DELLO STATO IMPERIALISTA E DELLA RISTRUTTURAZIONE ECONOMICO-SOCIALE IN ITALIA!

COSTRUIRE LE CONDIZIONI DELLA GUERRA DI CLASSE DI LUNGA DURATA PER LA CONQUISTA DEL POTERE POLITICO E L'INSTAURAZIONE DELLA DITTATURA DEL PROLETARIATO!

ATTACCARE LE POLITICHE CENTRALI DELL'IMPERIALISMO PER INDEBOLIRNE 1L DOMINIO IMPERIALISTA NELLA NOSTRA AREA GEOPOLITICA!

PROMUOVERE LA COSTRUZIONE DEL FRONTE COMBATTENTE ANTIMPERIALISTA!

ATTACCARE LA NATO E LO SVILUPPO DELLA GUERRA IMPERIALISTA!

GUERRA ALLA GUERRA!

ONORE A TUTTI I COMPAGNI E COMBATTENTI ANTIMPERIALISTI CADUTI!

I militanti delle Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista
Combattente:
Giuseppe Armante, Maria Cappello, Tiziana Cherubini, Enzo Grilli, Franco
Grilli, Franco LA Maestra, Flavio Lori, Rossella Lupo, Fausto Marini, Fabio Ravalli.
La militante rivoluzionaria:
Vincenza Vaccaro