Biblioteca Multimediale Marxista
Noi militanti delle BR-PCC e militanti rivoluzionari prigionieri,
rivendichiamo l'iniziativa combattente condotta dalle Brigate Rosse per la costruzione
deI Partito Comunista Combattente il 20 maggio 1999.
L'iniziativa contro Massimo D'Antona segna un salto di qualità nel processo
avviato dalle avanguardie rivoluzionarie, costituitesi coerentemente in BR per
la costruzione del PCC, sul terreno complessivo della Ricostruzione e un avanzamento
teorico-politico nel consolidamento dell'impianto idoneo a svolgere il ruolo
di Direzione Rivoluzionaria dello scontro.
Un lavoro pratico teorico svolto in stretta relazione con la proposta della
strategia della lotta armata, in cui i Nuclei comunisti combattenti hanno costituito,
con la loro prassi, il soggetto politico concreto, che ha delineato i passaggi
significativi, nel dare continuità all'azione combattente sui nodi centrali
dello scontro, e nell'avviare la riaggregazione politica e organizzativa delle
avanguardie intorno alla progettualità delle BR e i compiti posti dalla
fase di Ricostruzione.
Un lavoro arricchitosi concretamente nel misurarlo col complesso delle problematiche
connesse ai fattori politici presenti nello scontro di classe e rivoluzionario;
fattori sui quali lo Stato ha riversato politicamente i colpi militari subiti
dall'Organizzazione nell'88-89 per tentare di comprimere le espressioni deIl'autonomia
di classe e neutralizzare le istanze rivoluzionarie, ma che non ha potuto intaccarne
il patrimonio politico-rivoluzionario. La sintesi dialettica tra le acquisizioni
complessive d'organizzazione, non genericamente e idealisticamente intese ma
assunte propriamente in riferimento al processo di riadeguamento cominciato
nella prima metà degli anni '80, e la prassi-teoria-prassi condotta da
queste avanguardie nel corso degli anni '90 hanno arricchito la stessa comprensione
delle leggi che governano la guerra di classe di lunga durata, la comprensione
delle funzioni dello Stato quale organo della dittatura borghese e dell'attacco
al suo cuore; sintesi politica che qualifica oggi lo spessore politico della
proposta e dell'attività delle BR-PCC. Un complesso di acquisizioni pratico-teoriche
rese evidenti nella capacità stessa di individuare, selezionare e attaccare
il cuore della contraddizione classe/Stato in questa congiuntura. nell'applicazione
dei criteri fondamentali nell attacco: centralità. selezione. calibramento.
In generale le BR-PCC hanno applicato il principio che la guerriglia nelle metropoli,
per sviluppare la propria efficacia, deve agire ben dentro i nodi centrali dello
scontro politico fra le classi; un principio basilare su cui ruota lo sviluppo
della guerra di classe che è guerra senza fronti, che è guerra
fortemente dominata dalla politica. Una natura che influenza tutte le dinamiche
dello scontro dal piano generale della lotta di classe al piano rivoluzionario.
Questa è la valenza politica-rivoluzionaria e prospettica che connatura
la ripresa dell'iniziativa combattente.
Con questa offensiva le BR intervenendo nei nodi centrali dello scontro tra
le classi per lo sviluppo della guerra di classe di lunga durata, hanno portato
l'attacco al progetto neocorporativo del "Patto per l'occupazione e lo
sviluppo", quale aspetto centrale della contraddizione classe/Stato, su
cui l'equilibrio dominante intende procedere nell'attuazione di un processo
di complessiva ristrutturazione economico-sociale , di riadeguamento delle forme
del dominio statuale, base politica interna del rinnovato ruolo dell'Italia
nelle politiche centrali dell'imperialismo. "Patto" che tende a sanzionare
l'assetto neocorporativo dentro la cornice istituzionale, in cui la sede concertativa
viene legittimata nella definizione di aspetti rilevanti delle politiche economiche,
delle misure anticrisi e governo delle contraddizioni, rivestendo in tale funzione
una valenza particolare nel far marciare gli interessi della borghesia imperialista
nella crisi e nel più complessivo processo di rifunzionalizzazione dello
Stato.
Un progetto politico che nel complesso tende a svincolare il governo della società
dalle spinte antagoniste garantendo la stabilità politica del sistema;
è per questo che tale progetto risulta centralmente dominante in quanto
tende a sancire l'equilibrio politico in grado di far marciare i programmi della
borghesia imperialista e dall'altro, vuole assestare e ratificare i rapporti
politici e di forza tra classe e Stato a favore di quest'ultimo, al fine di
poter precedere speditamente all'attuazione dei provvedimenti di politica economica
imposti dalla crisi e dagli interessi relativi al quadro di politica internazionale,
in riferimento alle scadenze poste sia dalla coesione europea sul piano politico-economico
che dagli impegni nel quadro integrato dell'Alleanza Atlantica, lungo le linee
di sviluppo delle politiche imperialiste e della tendenza alla guerra.
Progetto neocorporativo che, con la definizione del "Patto" e l'istituzione
del "comitato consultivo sulla legislazione del lavoro", costituisce
l'espressione del salto di qualità, datosi a partire dagli accordi triangolari
del '92
dell'impalcatura neocorporativa sul piano della sua istituzionalizzazione. In
sostanza la ratifica del "Patto", la consultazione stabile tra Esecutivo
e parti sociali che il "comitato" sancisce, le competenze di questo
strumento politico-istituzionale, la dialettica riformulata tra i diversi soggetti
politici e negli assetti istituzionali e il sostegno all'Esecutivo nell'esercizio
del suo operato che esprime, costituiscono tutti aspetti che materializzano
quei processi di accentramento-razionalizzazione degli ambiti di decisione e
gestione politica intorno alle prerogative dell'Esecutivo stesso, che assume
il quadro neocorporativo come metodo di governo funzionale alle esigenze della
borghesia imperialista e al contempo strumento di governo delle tensioni antagoniste
che nello scontro reale si producono; divenendo il tavolo e la più complessiva
impalcatura neocorporativa la sede e l'ambito privilegiato in cui operare la
ricomposizione del conflitto nella dialettica formale e di confronto con i sindacati
di regime. Dialettica in continuità con i caratteri storici della democrazia
rappresentativa in Italia.
Il "Patto" proprio perché marca un tornante significativo nei
processi di rifunzionalizzazione dello Stato e nel dispiegamento una più
complessiva riforma economico-sociale, costituisce una base politico-istituzionale,
solida su cui costruire i passaggi di governo dell'economia, l'adeguamento dello
Stato, la ridefinizione delle relazioni tra le classi, l'affrontamento dello
scontro. Non e un caso che il "Comitato" sia la sede deputata alla
strutturazione e attuazione delle politiche neocorporative, intervenendo sui
principati nodi concernenti gli ambiti e le regole del conflitto di classe.
piani inclinati su cui può scivolare la prevenzione del conflitto stesso,
andando ad investire le principali contraddizioni cui l'avanzamento e capitalizzazione
dell'assetto neocorporativo va ad impattare. La regolamentazione della contrattazione,
la revisione dei diritto di sciopero e della rappresentanza, sono cioè
i nodi che danno la possibilità di far funzionare l'impalcatura neocorporativa
nell'ambito sociale in rapporto alle contraddizioni che esprime, elementi del
suo assestamento. Impalcatura neocorporativa che si qualifica come ambito di
decisione politica e strumento, indispensabile nel governo delle contraddizioni
sociali e di classe, ratificando un modello rappresentanza totalmente sganciato
dagli interessi di classe e assestando un sistema di relazioni tutto funzionale
alle necessità della borghesia imperialista. Per questo il "Patto"
e il "Comitato", come sua sede stabile. traducono l'obiettivo di determinare
una pacificazione sociale deI conflitto attraverso l'azione di ricomposizione
forzata dello stesso, vera e propria regolamentazione del rapporto antagonista
tra le classi ridefinendo istituti, regole, e ambiti; in definitiva le stesse
modalità d'espressione dello scontro di classe su un piano subordinato
all'esigenze della borghesia imperialista, all'interno di un complesso di relazioni
e strutture formalizzate che radicandosi sul presupposto della "compatibilità",
costituiscono i filtri politici dove gli interessi, la spinta, la resistenza
della classe operaia e del proletariato devono essere irreggimentati, incanalati,
depotenziati. in una logica di accerchiamento della classe operaia stessa e
isolamento delle espressioni dell'autonomia politica di classe che non accettano
la subordinazione degli interessi proletari a quelli della borghesia. Un processo
che per la sua portata va ad incidere, dal piano capitale-lavoro a quello politico-generale,
sul più generale rapporto proletariato/borghesia, classe/Stato, trasformando
il carattere stesso della mediazione politica tra le classi nel momento in cui
implica la modifica delle forme e degli strumenti politico-istituzionali che
regolano le relazioni antagoniste fra le classi. fra classe e Stato, divenendo
strumenti funzionali alla mediazione politica stessa, espressione dei termini
di ridefinizione da parte dello Stato del governo del conflitto di classe per
assestare il suo dominio. Per questo l'iniziativa dell'organizzazione e un attacco
che spezza la mediazione politica su cui questo Esecutivo tenta di assestare
un consolidamento della borghesia imperialista rispetto alle posizioni politiche
e di forza della classe operaia e del proletariato. E' all'interno di questo
contesto che tale progetto. centralmente dominante nei rapporti politici tra
classe e Stato, è stato attaccato dalla nostra Organizzazione. Un intervento
che porta con se tutte le potenzialità politiche e strategiche insite
nel riadeguamento dell'avanguardia combattente e in quanto tale capace di portare
la sua iniziativa politico-militare al punto più alto dello scontro.
ovvero là dove si determina la ridefinizione dei rapporti politici tra
classe e Stato, dei rapporti di forza, delle modalità di governo relative
alla mediazione politica tra le classi: il cuore dello Stato.
Oggi. la borghesia parla di stabilità politica. di paese pacificato,
decanta i suoi successi economici e pone sul piano internazionale il rilancio
della sua collocazione nella catena imperialista, di cui la partecipazione alla
guerra imperialista contro la Federazione Jugoslava è l'esempio più
lampante. Le classi dirigenti di questo paese, come i loro lontani predecessori
hanno portato l'Italia in una guerra infame di aggressione rivendicando apertamente
e cinicamente le migliaia di vittime fra la popolazione e la distruzione materiale
della Repubblica Jugoslava, la cui linea di resistenza e autonomia politica
e militare andava piegata ad ogni costo di fronte al dispiegarsi della strategia
imperialista. Un conflitto che segna la chiave di volta nella scelta imperialista
di risolvere la sua crisi per mezzo della guerra. A partire dall'aggressione
imperialista contro la federazione Jugoslava e l'imposizione della "stabilizzazione
imperialista" nell'area balcanica lungo l'asse dell'allargamento della
Nato ad Est, l'imperialismo già assesta la cornice politico-militare
Nato nella coesione politica europea e costruisce le condizioni politiche per
un'ulteriore modifica delle relazioni internazionali improntate ad una più
marcata opera di destabilizzazione degli equilibri politici internazionali stessi.
Ma in realtà, al di là del cosiddetto "paese normale".
quello che emerge è il portato di un lungo scontro politico e sociale
che si è dato in tutti questi anni e di una crisi strutturale tale da
investire profondamente i piani sociale e politico, dove la borghesia vuole
rideterminare ulteriormente a suo favore i rapporti di forza e le relazioni
fra le classi per affermare più approfonditi termini di dominio, piegare
la classe operaia e il proletariato alle nuove relazioni che presuppone il consolidamento
dell'assetto neocorporativo dello Stato. Uno scontro di classe e rivoluzionario
che può subire arretramenti, permettere alla borghesia di dettare, da
posizioni di forza, le "regole del gioco" cambiandole a suo vantaggio,
ma che non può azzerare il patrimonio storico della qualità dello
scontro di classe che si e prodotto in Italia e della proposta delle BR in lui,
nonostante le sconfitte, i ripiegamenti e la discontinuità dell'iniziativa
rivoluzionaria.
Assumendosi la responsabilità politica di portare questo attacco le BR
hanno tradotto politicamente la necessità di rappresentare gli interessi
generali del proletariato di contro a quelli della borghesia imperialista, facendo
pesare in senso rivoluzionario la questione e l'interesse operaio nello scontro,
e di costruire, attraverso la ripresa dell'attacco rivoluzionario, i termini
idonei atti a sostenere lo scontro sul terreno della guerra di classe di lunga
durata, inserendosi a livello necessario nella dialettica di scontro tra le
classi identificando la centralità nei rapporti di scontro del "Patto",
le BR hanno rilanciato l'offensiva combattente secondo i criteri politici dell'attacco
al cuore dello Stato, criteri cardine della lotta armata per l'avanzamento del
processo rivoluzionario e la conquista del potere politico. In sostanza, l'intervento
del 20 maggio riafferma i caratteri di continuità politico-strategica
e prospettica delle BR nel processo rivoluzionario del proletariato italiano
come piano generale consolidato, che non - può essere rimosso né
dalla controrivoluzione dello Stato e nemmeno a fronte del ripiegamento delle
forze rivoluzionarie; imponendo il terreno della guerriglia come i] solo modo
praticabile per il proletariato di porre la questione del potere in un paese
a capitalismo avanzato, in forza della. validità del progetto strategico
della Lotta Armata che Ie BR hanno verificato nella prassi come quello adeguato
a condurre lo scontro nel nostro paese. Piano generale la cui valenza ha trovato
conferma in ogni fase dello scontro intorno all'attività delle BR, costituendo
anche il terreno specifico di organizzazione di classe e d'avanguardia sul terreno
della strategia della lotta armata. In questo senso I'attacco portato dalle
BR, interno all'odierna fase politica di scontro e dominata sul piano rivoluzionario
dai caratteri della Fase di Ricostruzione, calata nel quadro delta Fase generale
di Ritirata Strategica, concretizza nella prassi, nel processo discontinuo della
guerra di classe, l'affrontamento del nodo. della direzione politica del processo
rivoluzionario, interno ai salti di qualità che le stesse problematiche
della Fase di Ricostruzione hanno posto. L'offensiva contro il "Patto"
costituisce il punto di arrivo di un profondo lavoro di ricostruzione/assestamento
del piano di organizzazione rivoluzionario, dei termini politici e criteri di
fondo che guidano una forza rivoluzionaria nello scontro e al contempo . di
rilancio dei termini complessivi dell'attività rivoluzionaria, che è
maturato e sviluppato all'interno delle condizioni determinate dalla controrivoluzione
in questi anni e dalle problematiche che hanno investito l'avanguardia rivoluzionaria,
coni suoi passaggi di qualità dà assolvere sul terreno della ricostruzione
stessa, non aggirabili volontaristicamente. Un movimento non lineare con avanzamenti
e ripiegamenti inevitabili nel procedere concreto della guerra di classe di
lunga durata è tanto più a fronte dei caratteri originali che
questa assume in un paese del centro imperialista; un movimento con delle caratteristiche
di crescita politica il cui portato si è reso subito tangibile nel dispiegamento
pratico dell'attività rivoluzionaria concretizzatasi il 20 maggio con
l'attacco al "Patto". Un portato reso evidente per le prospettive
che questo intervento ha aperto suI terreno di scontro classe/Stato e per la
sua capacità di
dialettizzarsi in termini di direzione/organizzazione con le istanze più
mature dell'autonomia politica di classe, e di costituire il catalizzatore delle
componenti rivoluzionarie e proletarie vive nel paese. Un movimento consapevolmente
prodotto e calibrato dalle BR sul terreno dei rapporti di scontro tra classe
e Stato che ha determinato uno spostamento in avanti del piano di scontro rivoluzionario
stesso con cui tutti si devono confrontare, dato politico centrale della dialettica
tra rivoluzione e controrivoluzione intorno cui si costruiscono i termini della
Fase di Ricostruzione.
Un processo non ancora concluso ma in cui la prassi combattente ha chiarito
ulteriormente come i piani di fondo. su cui avanza la ricostruzione di una forza
rivoluzionaria, non possono essere aggirati rispetto agli indirizzi e criteri
politici propri delle BR e che costituiscono il solo punto di riferimento su
cui poggia la possibilità di trasformare lo stadio aggregativo delle
forze 'in organizzazione comunista combattente. Un processo questo solo avviato
che ha come tappa la costruzione di un'Organizzazione che agisca da Partito
per costruire il Partito e, in quanto tale, possa costituire il nucleo fondante
il Partito: ovvero un processo di costruzione-fabbricazione delle condizioni
stesse della guerra di classe e della direzione politica-militare idonea a farvi
fronte. Con l'intervento contro il "Patto", misurandosi con le problematiche
odierne dello scontro sui nodi principali che ne emergono, le BR chiamano le
avanguardie rivoluzionarie e i comunisti a serrare le fila intorno ai compiti
principali ed alla relativa assunzione di responsabilità che il processo
rivoluzionario pone davanti: ricostruire i termini politico-militari necessari
alla ripresa e sviluppo della guerra di classe, contro le politiche antiproletarie
e controrivoluzionarie di pacificazione della borghesia imperialista e le sue
politiche guerrafondaie, per la modificazione dei rapporti di forza a favore
del campo proletario e l'avanzamento del processo rivoluzionario; rilanciando
al con-tempo e dando senso concreto alla parola d'ordine dell’'unità
dei comunisti nella costruzione del Partito Comunista Combattente", congiunta-mente
alla ricostruzione del complesso degli strumenti politici-militari-teorici-organizzativi
necessari al campo proletario per sostenere lo scontro prolungato contro lo
Stato. Compiti ed obiettivi politici da darsi sugli indirizzi programmatici
e di combattimento delI'attacco aI cuore dello Stato, e di attacco alle politiche
centrali dell'imperialismo e costruzione/consolidamento del Fronte Combattente
Antimperialista in una politica di alleanze volta alla realizzazione di offensive
convergenti e comuni contro i progetti imperialisti al fine di indebolirne il
dominio e favorirne le rotture rivoluzionarie; nonché dell'assunzione
dei criteri politico-organizzativi che qualificano una forza rivoluzionaria
della guerriglia e il suo impianto e modulo di funzionamento, a partire dalle
implicazioni dello agire nell'unità del politico e del militare. Per
questo l'adozione del piano strategico della lotta armata, della linea politica,
dei punti di programma e del metodo politico-organizzativo costituiscono il
riferimento obbligato dell'unità dei comunisti nella costruzione del
Partito Comunista Combattente e base discriminante pur nei diversi liveIli di
coscienza, che permette di superare le problematiche presenti nel processo aggregativo
delle avanguardie rivoluzionarie- e i limiti che cristallizzano oggi le espressioni
dell'autonomia politica di classe che si dispone sul piano rivoluzionario e
operare un riferimento reale e non formale all'agire rivoluzionario. E' solo
dentro questo processo indirizzato politicamente che si possono selezionare
i termini complessivi alla ricostruzione di un'Organizzazione Comunista Combattente,
nella consapevolezza che la materializzazione di questo processo non. può
essere semplicemente intesa come unità generica sulla lotta armata, come
disposizione spontanea o diversamente interpretabile ai vari livelli, spontanei
od organizzati che siano, ma ha il suo riferimento concreto intorno all'indirizzo
politico e pro-grammatico delle BR, intorno alle BR stesse.
Riaffermiamo la nostra collocazione sulla linea strategica, politica e di programma
che guida e informa l'attività complessiva delle BR-PCC.
ATTACCARE E DISARTICOLARE IL PROGETTO NEOCORPORATIVO CUORE POLITICO DELLA RIFUNZIONALIZZAZIONE DELLO STATO IMPERIALISTA E DELLA RISTRUTTURAZIONE ECONOMICO-SOCIALE IN ITALIA!
COSTRUIRE LE CONDIZIONI DELLA GUERRA DI CLASSE DI LUNGA DURATA PER LA CONQUISTA DEL POTERE POLITICO E L'INSTAURAZIONE DELLA DITTATURA DEL PROLETARIATO!
ATTACCARE LE POLITICHE CENTRALI DELL'IMPERIALISMO PER INDEBOLIRNE 1L DOMINIO IMPERIALISTA NELLA NOSTRA AREA GEOPOLITICA!
PROMUOVERE LA COSTRUZIONE DEL FRONTE COMBATTENTE ANTIMPERIALISTA!
ATTACCARE LA NATO E LO SVILUPPO DELLA GUERRA IMPERIALISTA!
GUERRA ALLA GUERRA!
ONORE A TUTTI I COMPAGNI E COMBATTENTI ANTIMPERIALISTI CADUTI!
I militanti delle Brigate Rosse per la costruzione del Partito
Comunista
Combattente:
Giuseppe Armante, Maria Cappello, Tiziana Cherubini, Enzo Grilli, Franco
Grilli, Franco LA Maestra, Flavio Lori, Rossella Lupo, Fausto Marini, Fabio
Ravalli.
La militante rivoluzionaria:
Vincenza Vaccaro