Biblioteca Multimediale Marxista
RIteniamo nostro dovere esprimerci con chiarezza contro criteri, analisi e posizioni
politiche che nella sostanza invalidano il patrimonio, nonché il contributo
allo sviluppo del processo rivoluzionario prodotto dalle BR-PCC; lo facciamo
come militanti BR-PCC prigionieri, assumendoci la nostra responsabilità
a fronte anche della rivendicazione da noi fatta dell'azione contro la base
USA di Aviano del 2/9/ 1993; non riconoscendoci nei contenuti che hanno sostanziato
politicamente tale iniziativa, ritenendoli oggettivamente un attacco all'impianto
strategico, alla linea politica delle BR-PCC, un tentativo di spacciare logiche
opportuniste e gruppettare come una "nuova variante" delle BR, di
fatto estranee all'esperienza delle BR-PCC: logiche politiche che, a partire
dal "nuovismo" dell'analisi della situazione internazionale, retrocedono
le caratteristiche dell'imperialismo al 1914. Elemento questo che oltre a rappresentare
un'evidente sciocchezza sul piano dell'analisi concreta delle dinamiche imperialiste,
risulta non indifferente al fine di incidere sugli stessi presupposti cardine
che stanno all'origine della guerriglia. quale adeguamento della politica rivoluzionaria
storicamente determinato al grado di sviluppo integrato dell'imperialismo e
alle relative forme di dominio della borghesia imperialista.
Un "nuovismo" analitico che infine vorrebbe fornire il supporto di
fondo su cui vengono intaccati nel volantino di rivendicazione dell'azione di
Aviano i capisaldi maturati nello scontro rivoluzionario degli ultimi venti
anni, in parti-colare quelli sviluppatisi all'intermo della fase di ritirata
strategica dall'82 ad oggi, facendo riemergere vecchie logiche che non solo
rimandano a una visione generale dello sviluppo del processo rivoluzionario
possibile a diversi stadi e livelli di tipo evoluzionistico, ma che nel confronto
con la prassi e la teoria rivoluzionaria maturata dalle BR-PCC chiariscono ulteriormente
la loro natura di parto soggettivistico.
Concezioni chiaramente espresse nello svilimento della contraddizione principale
classe/Stato che dal testo risulta appiattita sulla problematica dell'antimperialismo.
Problematica quest'ultima oltretutto ridotta ad una visione tipicamente movimentista
in cui Io stesso fronte è proposto come una sorta di unità oggettiva
e onnicomprensiva intorno ad una pratica solidaristica, un approccio che invalida
i caratteri dell'internazionalismo proletario oggi e del FCA, così come
attestati dalla prassi internazionalista e antimperialista delle BR, una logica
soggettivista che in primo luogo è tesa a disfarsi della concezione dell'attacco
al cuore dello Stato nella negazione dei criteri di centralità. selezione
e calibramento che guidano l'individuazione della contraddizione politica dominante
che oppone la classe allo Stato e l'attacco all'aspetto principale di questa
contraddizione, vale a dire al progetto politico dominante della borghesia;
e ciò è valido in ogni fase e in ogni con-giuntura poiché
è solo da questa base che l'attacco al cuore dello Stato risulta il perno
su cui si fonda la capacità di incidere nello scontro politico e rivoluzionario
da parte della guerriglia e intorno a cui si concretizza l'agire del Partito
dell'avanguardia combattente e si materializza il processo di costruzione del
Partito Comunista Combattente in rapporto allo sviluppo della guerra di classe
di lunga durata in tutte le sue determinazioni quindi non certo riducendo il
processo di costruzione del PCC ad un confronto aprioristico su un generico
processo di lotta armata che nei fatti lo disgiunge e lo separa dalla costruzione
stessa delle condizioni politico-militari idonee a sostenere lo scontro sulla
strategia della lotta armata, così come su un altro piano tale visione
fa emergere la totale assenza di riferimento ad una proposta di organizzazione
di classe sul terreno della lotta armata, soprattutto per come è delineata
dalle BR-PCC nella fase di ricostruzione, proponendo la separazione tra I'agire
di supposte avanguardie e la classe, invalidando di fatto uno dei cardini delle
BR. la lotta armata come proposta a tutta la classe e quindi la necessità
di attrezzare il campo proletario allo scontro prolungato contro lo Stato al
fine di sviluppare la guerra di classe e ciò a maggior ragione in una
fase di scontro così complessa come l'attuale, dove l'attività
dell'avanguardia comunista combattente ruota giocoforza intorno ai cardini della
fase di ricostruzione definita dalle BR-PCC fuori dal movimentismo combattentistico
fine a se stesso.
In ultima analisi i contenuti e i fini proposti dall'azione di Aviano non sono
che un tentativo opportunista che chiara-mente si pone fuori dal quadro delle
problematiche odierne di riorganizzazione e consolidamento dell'avanguardia
rivoluzionaria per il rilancio dell'iniziativa sul terreno strategico della
lotta armata. Peraltro lo scontro stesso ha dimostrato l'inadeguatezza di simili
logiche politiche da sempre fallimentari e già messe ai margini dalla
guerriglia tanto più impraticabili oggi stante l'approfondimento del
rapporto rivoluzione/controrivoluzione . scontro che mette di fronte al le avanguardie
rivoluzionarie la non aggirabilità della strategia della lotta armata
per qualificarsi suI terreno rivoluzionario. Detto questo, come militanti delle
BR-PCC prigionieri che fondano la propria identità politica nella piena
assunzione del l'interezza della linea politica e dell'impianto strategico delle
BR-PCC sulla base della valenza e propositività di questi stessi contenuti
rivoluzionari, ribadiamo che in riferimento ai caratteri del terreno rivoluzionario
anche nell'attuale contesto dello scontro di classe, seppure segnato dalla difensiva
rivoluzionaria e proletaria. il livello più maturo raggiunto dal processo
rivoluzionario si riafferma in tutta la sua valenza politica e strategica per
perseguire gli interessi generali del proletariato, e questo non perché
il processo rivoluzionario possa riproporsi in modo meccanico ed evolutivo,
ma perché quanto prodotto dalla guerriglia e divenuto parte integrante
delle condizioni politiche che investono l'ambito della soggettività
rivoluzionaria, quindi fattore discriminante le rotture soggettive per un verso
o per un altro. ln questo senso la riorganizzazione dell'avanguardia rivoluzionaria
per misurarsi adeguatamente con il livello dello scontro attuale e condizionata
a riferirsi agli avanzamenti prodotti nel corso della guerra di classe. quale
prerequisito da cui partire per rilanciare in avanti lo scontro rivoluzionario.
Ma più in generale a rendere necessaria e non aggirabile l'assunzione
soggettiva di quanto maturato al punto più alto dal processo rivoluzionario
sono le stesse leggi che regolano lo scontro. che non consentono che il rilancio
del processo rivoluzionario possa ripartire da zero, ne ripercorrere forme che
si sono date in fasi precedenti dello .scontro, per quanto profondi possano
essere i ripiegamenti delle posizioni rivoluzionarie, poiché l'instaurarsi
del rapporto rivoluzione-controrivoluzione ha impresso alla dina-mica dello
scontro rivoluzionario uno svolgimento verso il suo approfondimento, una dinamica
che evidenzia anche come le politiche controrivoluzionarie dello Stato non abbiano
potuto rimuovere dallo scontro quanto sviluppato dalla guerriglia, né
azzerare le espressioni dell'autonomia politica di classe. al contrario questo
portato rivoluzionario si è impresso nelle condizioni generali dello
scontro riv oluzionario e di classe. una dinamica rivoluzionaria che trae le
sue ragioni prime da come si è caratterizzato il processo rivoluzionario
nel nostro paese, promosso, organizzato e diretto dalle BR sulla strategia della
lotta armata( [L.A.). Questo a partire dall'attività combattente che
le BR hanno messo in campo in dialettica con l'autonomia di classe contro i
progetti antiproletari e controrivoluzionari dello Stato e contro le politiche
centrali dell'imperialismo e su cui hanno sviluppato una prassi rivoluzionaria
così riportando Io scontro sul terreno del potere, ha posto le condizioni
per ricomporre sul programma rivoluzionario le diverse componenti del proletariato
metropolitano (P.M.) organizzando e disponendo sulla L.A. i suoi reparti più
avanzati, facendo così pesare nel confronto col nemico di classe gli
interessi politici e generali dei proletariato. Un'attività rivoluzionaria
che. in questo modo. ha inciso profondamente nei rapporti politici e di forza
tra le classi e che, nel corso della guerra di classe. ha maturato acquisizioni
teorico-politico-organizzative divenute fondamentali per il prosieguo del processo
rivoluzionario. tali da imprimere al suo sviluppo un preciso indirizzo.
In sintesi. nell'aspro scontro tra rivoluzione e controrivoluzione che ha segnato
il processo rivoluzionario, le BR, nell'aver dato sviluppo alle stesse fasi
rivoluzionarie che fino ad oggi si sono determinate hanno concretizzato passaggi
rivoluzionari che hanno consolidato in termini strategici il terreno riv oluzionario
e che pertanto costituiscono gli elementi di continuità della guerra
di classe. Una continuità che sul piano generale è riferita al
soggetto strategico della L.A. che le BR hanno potuto radicare nello scontro
di classe, verificandolo e precisandolo nella prassi come quello adeguato a
condurre il processo rivoluzionario nelle condizioni specifiche del nostro paese,
processo rivoluzionario che, dentro ai caratteri necessariamente di lunga durata
della guerra di classe, non si svolge come progressione lineare, ma, al contrario,
in modo fortemente discontinuo a causa della peculiarità dello scontro
nei paesi imperialisti. In questo quadro l'accentuata discontinuità della
situazione rivoluzionaria attuale, su cui incide il ripiegamento delle posizioni
rivoluzionarie nel quale è inserito il periodo di assenza dell'attività
combattente delle BR-PCC. si colloca dentro quelli che sono i termini del!.
andamento del processo rivoluzionario che è processo ininterrotto per
tappe. che procede per salti e rotture e che, nella successione delle fasi rivoluzionarie
che si sono date dalla sua apertura. vede vigente la fase di ricostruzione iniziata
dalle BR all'interno della fase di ritirata strategica. Una fase quest'ultima
a carattere generale che informa ancora il rapporto di scontro. Ciò vuol
dire che nella conduzione della guerra di classe è sempre prevalente
il ripiegamento delle forze nel mentre viene rilanciata la capacità offensiva
della guerriglia. linea generale su cui si dà la ricostruzione delle
forze rivoluzionarie e proletarie e delle condizioni politico-militari per riportare
l'iniziativa al punto più alto dello scontro.
È una fase rivoluzionaria. quella odierna. i cui caratteri le BR hanno
contribuito a determinare che si caratterizza da un lato per l'ulteriore salto
controrivoluzionario e antiproletario compiuto dallo Stato in questi ultimi
anni e che affonda le sue radici nella più generale offensiva degli anni
Ottanta, dall'altro dall'approfondimento della crisi economica che influenza
e risente a sua volta della più generale crisi sociale e politica producendo
una condizione politica generale caratterizzata da una instabilità complessiva
degli equilibri tra le classi nel paese. Se l'approfondimento del contesto di
crisi economica che attanaglia la B.I. e il suo Stato, nonché l'evidente
polarizzazione degli interessi eh classe contrapposti tra proletariato e borghesia
a cui va aggiunto in questa fase l'acuto livello delle contraddizioni interborghesi
non ancora pienamente ricomposte, costituiscono gli elementi di fondo della
profonda crisi politica tra classe e Stato. è nei fattori specifici che
ne determinano Fondamento che emerge per lo Stato tutta la difficoltà
nel governo del conflitto di classe Fattori eminentemente politici, riferiti
in primo luogo alla qualità politica dello scontro di classe e rivoluzionario
che si è prodotto e a tutt'oggi emerge nel paese, sia riferito alla maturità
espressa dal proletariato, classe operaia in testa, e dai settori più
avanzati di autonomia politica di classe, con chiare connotazioni antistituzionali,
antistatuali e antirevisioniste, e sia soprattutto in riferimento al ruolo svolto
dall'avanguardia combattente. dalle BR, nell'incidere su questo stesso scontro,
al fine di rappresentare gli interessi generali del proletariato contro la crisi
della B.I, portandolo sul terreno del potere nell'organizzare le guerra di classe
di lunga durata. Dati politici. per parte rivoluzionaria e proletaria. da cui
emerge anche in questa fase l'estrema difficoltà da parte della B.I.
e del suo Stato di governare linearmente e in maniera indolore il conflitto
di classe, in particolare modo se riferito al tentativo di "neutralizzare"
il portato e il peso politico nello scontro dell'attività dell'istanza
rivoluzionaria. e sia riferito alla difficoltà di ricompone i rapporti
conflittuali col proletariato all'interno di un reticolo di relazioni neocorporative.
quale presupposto fondamentale al pieno funzionamento della
"democrazia" governante nel passaggio alla seconda Repubblica. Ed
è infatti sullo sfondo di queste quadro politico delle relazioni tra
classe e Stato accanto al disfarsi dei vecchi equilibri politici, e soprattutto
nei mutamenti che a livello politico e istituzionale hanno accompagnato e scandito
le tappe del modo di governare il paese intorno alle esigenze della B.I. con
il loro riflesso sul più generale processo di "riforma" dello
Stato che e maturato lo sbocco dell'attuale fase politica e dei relativi equilibri
saldatisi a livello politico e istituzionale. Uno sbocco che si è forgiato
in questi anni di feroci politiche antiproletarie e controrivoluzionarie e di
strappi perseguiti nelle relazioni tra le classi, qual i t 'attori che hanno
approfondito il rapporto di scontro segnando il punto più critico della
crisi politica del paese. In questo senso equilibri politici che dovrebbero
essere interpreti e garanti per delineare c caratterizzare il salto di qualità
realizzato oggi nel processo di evoluzione alla seconda Repubblica, una svolta
dentro allo stesso quadro istituzionale al fine di codificare definitivamente
il processo di centralizzazione e verticalizzazione dei poteri, particolarmente
evidente nel rafforzamento del potere esecutivo prodottosi in questi ultimi
anni attraverso la legittimazione politica formale di una "maggioranza"
chiamata a sostenere politicamente e sul piano di semplice ratifica legislativa
"un governo forte e stabile" che ha come suo contraltare un reale
e sostanziale indebolimento dei contrappesi politici operati a livello istituzionale
nelle democrazie rappresentative borghesi nella misura in cui ruolo e prerogative
del Parlamento sono stati funzionalizzati all'esecutivizzazione, quale prodotto
delle modifiche che sono avvenute negli assetti del potere statale e su un piano
più generale. passibile di eventuali rotture istituzionali tese a incidere
sull'impalcatura costituzionale che non può che trovare in un'ulteriore
frattura delle relazioni classe/Stato la sua base di forza, a partire dal fatto
che il centro di gravità di un nuovo assetto costituzionale e istituzionale
risiede in primo luogo nei rapporti di forza e politici tra proletariato e borghesia.
Non una liquidazione del piano formale di democrazia rappresentativa, ma, al
contrario. un adeguamento attraverso un maggior grado di formalità di
questo piano ai canoni delle democrazie mature che peraltro con la riforma elettorale
di tipo maggioritario consente alla B.I. di far pesare più direttamente
i suoi interessi sul piano politico. Un adeguamento tutto interno al processo
di rafforzamento della dittatura borghese di carattere antiproletario e controrivoluzionario
in questa fase di crisi dell'imperialismo. dell'economia capitalistica e di
sviluppo della tendenza alla guerra. nella realtà quanto questo passaggio
si realizzi fuori e contro gli interessi generali del proletariato e della classe
operaia e avvenga in termini sostanzialmente divaricati dallo scontro reale,
si rende evidente nel suo risvolto verso il campo proletario, nel ricorso all'irreggimentazione
nel governo delle contraddizioni sociali e politiche_ dalle campagne e misure
di "ordine pubblico" verso i settori di proletariato e classe operaia
non disposti a subire passivamente i costi sociali e politici della crisi della
B.I., dalle iniziative terroristiche tese al massimo di pressione e contenimento
dell'intero corpo di classe, per definire quel clima politico generale funzionale
alla gestione delle scelte più apertamente antiproletarie e controrivoluzionarie
dello Stato, il tutto parallela-mente alla ridefinizione e riattivizzazione
intorno al nuovo quadro di compatibilità dettato dagli interessi della
B.I, che vengono spacciati per gli interessi generali del paese, della "dialettica
democratica" e della sua tenuta politica dentro "nuove regole"
del gioco. Da questo divario tra la governabilità formale. caratterizzata
dall alta concentrazione delle leve del potere, contestualmente all'irrigidimento
della mediazione politica. e rapporti reali di scontro tra le classi nel paese.
si comprende come la svolta alla seconda Repubblica e l'avanzamento nel processo
di rafforzamento dello Stato si intrecci strettamente all'approfondimento di
tutti i termini della controrivoluzione preventiva nel rapporto politico e di
scontro con la classe operaia e il proletariato intero. scontro sui cui esiti
poggia fondamentalmente il salto nella fase politica che si è aperta
in Italia. Per parte borghese "irreggimentare" i rapporti politici
tra le classi e. su un altro piano. rispondere alle spinte di accelerazione
della tendenza alla guerra. costituiscono oggi delle necessità improrogabili
e le scelte politiche dello Stato non possono che ruotare intorno ai margini
dettati da tali necessità. sia che esse mirino a ritagliarsi la migliore
posizione possibile all'interno dei processi di integrazione economico-politica
e riassetto gerarchico della catena imperialista. all'interno di una generale
spinta ad una nuova divisione internazionale del lavoro e dei mercati, di cui
la partecipazione ad effettivi bellici ne è il più evidente riflesso
politico: sia che rispondano alla ratificazione costituzionale e istituzionale
delle modifiche apportate e da conseguire nelle modalità del governo
del conflitto di classe. nel quadro di pieno funzionamento della Seconda Repubblica.
Così come. d'altra parte. la ristrettezza delle scelte economiche da
operare a sostegno dei gruppi monopolistici attraverso imponenti trasferimenti
statali. all'interno di un contesto recessivo con un'ulteriore restrizione della
base produttiva e perdita di posizioni nell'economia capitalista, ben al di
là della propagandistica panacea del "meno Stato. più mercato"
e della formula del 'rapporto privatistico" nel regolare i rapporti capitale/lavoro.
evidenzia i suoi risvolti materiali nell'attacco più spregiudicato alle
condizioni politiche e di riproduzione materiale della classe, nel ricondurre
i legittimi interessi dei lavoratori a problemi di `ordine pubblico"
- A fronte di questo complesso quadro di scontro, dentro a quelli che sono gli
stessi termini di crisi politica e sociale maturati nel paese. il risvolto proletario
e rivoluzionario alla crisi della BI. si dà oggi più che mai sul
terreno strategico posto dalla guerriglia. il solo in grado di incidere sui
rapporti di forza per modificarli in favore della classe, quello cioè
che riportando sul terreno del potere i termini dello scontro può ricomporre
le istanze di autonomia di classe che emergono dai movimenti più qualificanti
del le lotte operaie. Uno sbocco necessario e possibile dato dall'attualità
e valenza della strategia della L.A., a partire dal fatto che essa trae la sua
forza[ di rottura dall'essere I'adeguamento storico della politica rivoluzionaria
alle mutate condizioni dello scontro di classe nella metropoli. condizioni per
cui il processo rivoluzionario deve essere condotto nell'unità del politico
e del militare, unificando cioè costantemente il piano politico e quello
della guerra. Questo perché un'attività rivoluzionaria di classe
solamente politica non può incidere sul terreno dello scontro, né
tantomeno può essere consolidata poiché il "sistema democratico
borghese" è in grado di diluire e assorbire l'urto delle istanze
prodotto dalla lotta di classe attraverso i meccanismi della democrazia rappresentativa
in quel 'gioco democratico' in cui partiti. sindacati, sedi istituzionali. ecc.
sono tesi a incanalare sul piano istituzionale il conflitto di classe e che
incorpora la controrivoluzione preventiva. quale politica costante tesa a reprimere
e criminalizzare le espressioni antagoniste e non assorbibili dello scontro
di classe. Un sistema di contenimento del conflitto di classe che. calibrando
mediazione e annientamento, è teso a non far collimare le istanze antagoniste
che si producono nello scontro col terreno rivoluzionario. In questo senso non
è possibile accumulare nel tempo forza politica da riversare poi suI
piano militare nell'offensiva insurrezionale finale, per questo la guerriglia
deve affrontare immediatamente e globalmente l'aspetto politico e quello della
guerra insiti nello scontro, sviluppando. anche se in forma particolare perché
dominata dalla politica. una vera e propria guerra di classe rivoluzionaria.
In questo la guerriglia ha dato superamento alle concezioni terzinternazionaliste
inadeguate anche per il venire meno del "momento eccezionale'. stante il
quadro storico uscito dalla Seconda guerra mondiale e i caratteri contemporanei
del blocco integrato imperialista, che non presentano i termini per un conflitto
interimperialistico nelle forme e nei modi del passato.
L'unità del politico e del militare agisce perciò come una matrice
che si imprime su tutta l'attività rivoluzionaria e in primo luogo sullo
stesso modulo 'guerrigliero che unitamente all'assunzione dei criteri di clandestinità
e compartimentazione definiscono il carattere offensivo della guerriglia. Questi
elementi fondamentali che presiedono all'affermarsi di una vera
e propria strategia della guerriglia proletaria a partire dai quali le BR hanno
definito la proposta della strategia della L.A. a tutta la classe, adeguata
alle specifiche condizioni dello scontro di classe in italia
e in riferimento alle caratteristiche qualitative del movimento proletario nelle
sue espressioni di autonomia politica, sostanzialmente antiistituzionali , antistatuali
e
antirevisioniste. Sulla base di questa impostazione le BR hanno dimostrato la
capacità e la possibilità di contrapporsi in termini offensivi
al potere della B.I, a partire dalle linee di combattimento dell'attacco allo
Stato e all'imperialismo. concretizzando e consolidando la dialettica con la
classe nel processo che. a partire dall'attacco e dalla disarticolazione del
nemico, passa all'organizzazione delle forze proletarie e rivoluzionarie sul
terreno della L.A. per ritornare su nuove basi. ancora una volta, all'attacco.
Ovvero nella dialettica attacco-distruzione- costruzione-nuovo attacco. Le BR
hanno messo in pratica, in ogni fase dello scontro, i criteri di costruzione
e sviluppo della guerra di classe, in cui la L.A. non è appannaggio solamente
della pratica dei comunisti, ma e proposta a tutta la classe. Il terreno su
cui organizzarla per riportare lo scontro di classe sul terreno del potere e
attraverso il quale è possibile perseguire lo spostamento dei rapporti
di forza in favore del campo proletario, facendo così vivere sia nell'immediato
che nella costruzione della prospettiva rivoluzionaria i suoi interessi generali.
Una dinamica rivoluzionaria che evidenzia anche come le istanze dell'autonomia
politica di classe, trovando il loro terreno di risoluzione nella dialettica
con l'attività delle BR, hanno qualificato i caratteri dell'antagonismo
proletario. In sintesi, l'attività rivoluzionaria delle BR nel suo complesso
non solo si é riflessa in termini di tenuta del campo proletario nei
confronti della controffensiva dello Stato. ma soprattutto ha fatto avanzare
da un punto di vista strategico la guerra di classe sull'obiettivo della Prima
tappa: I'abbattimento dello Stato borghese e la conquista del potere politico
da parte del P.M. per la costruzione di una società comunista.
Sulla linea di combattimento dell'attacco allo Stato le BR assumono la concezione
leninista dello Stato, facendo di questa questione il centro della loro azione
politica fino al suo abbattimento. questione da cui i comunisti non possono
prescindere perché Io Stato è l'organo della dittatura della B.1..
la sede politica del suo potere, laddove trovano sanzione i rapporti di forza
tra le classi. Per le BR attaccare il cuore dello Stato significa individuare
e colpire dentro alla contraddizione principale che oppone la classe allo Stato,
il progetto dominante della B.I. nella congiuntura, per rompere gli equilibri
politici che lo fanno marciare. ll danneggiamento che ne consegue provoca una
ricaduta in termini di relativa forza politica che per non essere dispersa deve
tradursi in organizzazione di classe sulla L.A. e nel consolidamento della disposizione
generale delle forze sullo scontro rivoluzionario. Una linea di combattimento
che interagendo direttamente sul rapporto classe/Stato è il perno su
cui si articola la costruzione della guerra di classe di lunga durata. Nel corso
dello scontro. all'interno della migliore comprensione della funzione politica
degli Stati nei paesi a capitalismo maturo. si sono definiti i criteri dell'attacco
allo Stato nella centralità, selezione e calibramento come quelli fondamentali
per incidere adeguatamente al livello raggiunto dallo sconto per avere il massimo
del risultato politico. tanto più a fronte dei processi di forte centralizzazione
e verticalizzazione del potere che si sono dati nel corso della rifunzionalizzazione
dello Stato interno alla transizione alla seconda Repubblica. Criteri questi
validi per molte fasi ancora dello sconto, perché solo nella fase di
guerra civile dispiegata è possibile attaccare su più livelli
e contemporaneamente la macchina statale.
In unità programmatica con l'attacco al cuore dello Stato. I'antimperialismo
è l'altra principale linea di combattimento su cui le BR dispiegano la
propria attività in riferimento alle caratteristiche strutturali dell'imperialismo
che hanno determinato storicamente le relazioni integrate e gerarchiche della
catena a livello economico, politico e militare. che si sono definiti i nuovi
caratteri dell'internazionalismo proletario, su cui la guerriglia ha sviluppato
la sua prassi internazionalista e antimperialista. Come affermano le BR, sviluppare
il processo rivoluzionario in un paese del centro imperialista significa misurarsi
immediatamente oltre che col proprio Stato anche con l'imperialismo nel suo
insieme. Da ciò il carattere di guerra antimperialista e la natura internazionalista
del nostro processo rivoluzionario, termini che le BR fanno vivere fin da subito
nella dialettica con l'autonomia di classe e nella costruzione della guerra
di classe. Dentro questi principi le BR hanno portato avanti la pratica antimperialista
dell'attacco alla NATO, quale pilastro dell'integrazione politico-militare del
blocco imperialista nella sua funzione di guerra interna-guerra esterna, e nell'attacco
ai progetti imperialisti nell' area. ln questo modo le BR hanno lavorato alla
proposta di costruzione del fronte combattente antimperialista (FCA), relazionandosi
a quanto la guerriglia europea ha espresso su questo terreno e contribuendo
al suo sviluppo in avanti, sviluppo che nell'unità delle forze combattenti
si pone al punto più alto di ricomposizione delle diverse espressioni
dell'antimperialismo militante del movimento rivoluzionario e delle lotte del
P.M. Per le BR lo sviluppo del FCA si dà all'interno di una politica
di alleanze conto il nemico comune con le forze rivoluzionarie che agiscono
nella nostra area geopolitica europea-mediterranea-mediorientale, sia con la
guerriglia che opera nella metropoli imperialista che con le forze rivoluzionarie
di liberazione nazionale, per ricomporre nella pratica antimperialista del FCA
l'unità oggettiva che già esiste tra la guerra di classe nel centro
e la guerra di liberazione nella periferia. La costruzione del FCA. quale organismo
politico-militare in grado di portare offensive comuni contro le politi-che
centrali dell'imperialismo nell'area, è condizione imprescindibile per
dare sviluppo al processo rivoluzionario nel proprio paese, in quanto solo destabilizzando
e indebolendo I'imperialismo è possibile favorire le rotture rivoluzionarie.
Per le BR. l'obiettivo della costruzione del FCA è quindi fondamentale
per lavorare allo spostamento dei rapporti di forza tra imperialismo e antimperialisno
in modo da far avanzare i processi rivoluzionari nell'area e nel contempo portare
a compimento gli obiettivi del processo rivoluzionario nel nostro paese. Questo
chiarisce anche d rapporto dialettico che vive tra i due assi di combattimento
strategici dello Stato e dell'imperialismo, dove l'uno non sostituisce l'altro,
ma entrambi concorrono ad assolvere le finalità del processo rivoluzionario.
I'attuale fase internazionale vede ma-turare, sotto la spinta del livello critico
ormai raggiunto dalla crisi economica generalizzata a tutto l'ambito capitalistico.
i fattori politico-militari che convergono verso lo sbocco bellico, nelle tappe
che evidenziano come l'est sia la direzione principale di questo sbocco. Tappe
che hanno trovato un'ulteriore accelerazione dentro ai mutamenti degli equilibri
inter-nazionali che, a partire dal dissolvimento del patto di Varsavia, fino
agli sconvolgimenti che attraversano i paesi dell'est, definiscono l'attuale
caratterizzazione della contraddizione est/ovest. Da questo contesto il blocco
imperialista, USA in testa, muove all'assoggettamento di questi paesi. nella
ridefinizione. nel quadro NATO, della strategia politico-militare complessiva
entro cui, malgrado le disomogeneità e la conflittualità di interessi
fra i diversi paesi imperialisti stringere vincoli politico-militari nella necessità
di muoversi come blocco su questa direttrice. Un quadro internazionale che rimarca
come la nostra area geopolitica. Europa in primo luogo, sia ancora una volta
il teatro principale del concretizzarsi della' prospettiva della guerra imperialista.
il cuore della ridefinizione dei futuri assetti della divisione internazionale
del lavoro e dei mercati, in cui oggi la guerra in Jugoslavia rappresenta d
primo banco di prova dell’intervento guerrafondaio imperialista sulla
direttrice est/ovest. Una realtà che la a maggior ragione dell'imperialismo
e della NATO il nemico mortale del P.M. e di tutti i popoli dell'area, una condizione
da cui scaturisce ancora di più la necessità e possibilità
della pratica antimperialista e soprattutto il ruolo della valenza strategica
del FCA nel confrontarsi al livello di incisività richiesto dallo scontro
imperialismo/antimperialismo.
L’ attività combattente delle BR, misurandosi con le peculiari
condizioni dello scontro rivoluzionario nella metropoli e assumendo il criterio
prassi-teoria-prassi come quello che consente di correggere gli errori, ha potuto
meglio definire gli avanzamenti della progettualità rivoluzionaria. questo
nel duro confronto con la controrivoluzione e nel necessario sviluppo di battaglie
politiche. Un processo necessariamente non lineare. segnato da avanzamenti e
arretramenti, successi e sconfitte, che ha consentito alle BR di precisare e
sviluppare la loro visione dello Stato e dell'imperialismo come. più
in generale, la stessa visione dello scontro rivoluzionario, epurandole tanto
dalle tendenze idealiste, soggettiviste ed economiciste, prodotte nella fase
di espansione della lotta armata, quanto di quelle dogmatiche e liquidazioniste.
figlie delI'interiorizzazione della sconfitta tattica dell'82. Nello stesso
tempo ha consentito di acquisire meglio la capacita di conduzione della guerra
di classe. nella migliore comprensione delle sue principali leggi di movimento.
all'interno dei presupposti che consentono alla guerriglia di operare a fronte
delle peculiarità eminentemente politiche che definiscono lo scontro
rivoluzionario in un paese imperialista in cui. stante le forme di dominio.
la guerriglia non dispone né di basi liberate, né di retrovie
stabili, ma sviluppa la sua prassi rivoluzionarla in una guerra senza fronti,
nel cuore stesso del nemico. costruendo le forze materiali della rivoluzione
e le sue stesse forze nella capacità di dare sviluppo e avanzamento alla
guerra di classe, operando, fino all`abbattimento del potere della B.I., dentro
rapporti di forza sempre relativamente sfavorevoli alla rivoluzione. in condizioni
di accerchiamento strategico. Acquisizioni generali che in particolare sono
state precisate durante il processo autocritico avviato nella fase di ritirata
strategica, una fase che le BR hanno aperto applicando le leggi della guerra
che impongono di ritirarsi da posizioni non avanzate rispetto al mutamento generale
delle condizioni dello sconto e a fronte di una controffensiva senza precedenti
dello Stato. Il ripiegamento è una legge dinamica della guerra, soprattutto
della guerriglia. che consente alle forze rivoluzionarie. ritirandosi, di ricostruire
le condizioni politico-militari per nuove offensive.
Dentro a questo principio le BR hanno riportato l' iniziativa combattente al
punto più alto dello scontro, tanto sull'asse classe/ Stato (Giugni,
Tarantelli, Ruffilli)che sull'asse imperialismo/antimperialismo (Dozier, Hunt
Conti) e intorno a ciò hanno intrapreso il riadeguamento complessivo.
ridefinendo nel ricentramento dei riferimenti marxisti-leninisti e del materialismo
dialettico, il proprio impianto; un riadeguamento complessivo che ha potuto
essere tale valorizzando il complesso dell'esperienza acquisita in tutto il
percorso rivoluzionario dalle BR così da riproporla in avanti. La questione
fondamentale che si è riaffermata all'interno della prassi delle BR è
la forza determinante della strategia della lotta armata come asse portante
del processo rivoluzionario e binario guida per lo stesso riadeguamento. Per
questo le BR. nel mantenimento e riferimento costante alle discriminanti dell'impianto
di base. sia agli assi strategici che ai presupposti cardine della guerriglia.
hanno potuto ridefinire i compiti inerenti alla conduzione della guerra di classe
e avviare la fase rivoluzionaria di Ricostruzione. Una fase che, informata dai
caratteri generali della ritirata strategica, comporta a partire dal combattimento
attrezzare su tutti i piani le forze proletarie e rivoluzionarie alle condizioni
dello scontro, al fine di ristabilire i termini politico-militari per nuove
offensive, definendosi come passaggio fondamentale nell'avanzamento della guerra
di classe. Una fase rivoluzionarla che implica, nella dialettica guerriglia/autonomia
di classe, lavorare suI duplice binario costruzione/ formazione. cioè
ricostruzione nel tessuto di classe dei livelli di organizzazione politico-militari
necessari a sostenere lo scontro contro Io Stato e, in primo luogo. formazione
dei rivoluzionari stessi, perché acquisiscano la dimensione dello scontro
rivoluzionario a partire dalla ricca esperienza maturata dalle BR in più
di 20 anni. Una fase rivoluzionaria. quella della ricostruzione. ad andamento
fortemente discontinuo. per le condizioni politico generali in cui si sviluppa
lo scontro rivoluzionario , stante l'approfondimento del rapporto rivoluzione/controrivoluzione.
classe/Stato. Un approfondimento che ha implicato alle BR. nel determinare le
modalità con cui si dispongono e si organizzano le forze sulla L.A..
un salto qualitativo nell'attività di direzione. attraverso la centralizzazione
politica sul movimento generale delle forze (che è centralizzazione delle
direttive politiche decentralizzazione delle responsabilità a tutte le
sedi e istanze organizzate) che consente che tutte le forze lavorino all’
interno del piano di lavoro definito, al fine di muoverle come un cuneo sugli
obiettivi i perseguiti. per pesare con il massimo di incisività nello
scontro.
La capacità di esprimere questo livello di direzione, in riferimento
alla costruzione del complesso dei termini della guerra di classe operando sul
principio di "agire da partito per costruire il partito" ha posto
le basi per un avanzamento del processo di costruzione del Partito comunista
combattente. in quanto per le BR il problema del la costruzione del PCC non
è risolvibile con un atto volontaristico o in cui la semplice formulazione
di tesi politiche e del relativo programma è vista come sufficiente per
la costituzione dell'avanguardia in partito. Sul piano dello sviluppo della
strategia della L.A., operando nell’ unità del politico e del militare,
il processo di costruzione del partito marcia strettamente in rapporto alle
capacità di costruire e di far avanzare il complesso delle condizioni
politico-militari per il dispiegamento della guerra di classe. In altri termini
il problema del partito non è ricondotto solo alla mera disposizione
intorno al programma, ma a come esso vive in rapporto all'accumulo di forze
rivoluzionarie e proletarie intorno alla costruzione dell'organizzazione di
classe armata, alla costruzione della direzione politica di essa, ovvero dei
quadri politico-militari in grado di affrontare complessivamente i problemi
dello scontro rivoluzionario, ecc... E' quindi all'interno di questi criteri
di attività e all'interno del più complessivo processo di costruzione
del PCC che le BR danno sostanza alla parola d'ordine dell'unità dei
comunisti, parola d'ordine che non è intesa come unità generica
sulla L.A., ma come processo che ha il suo riferimento intorno all'indirizzo
strategico, politico e programmatico delle BR, in stretto riferimento ai livelli
teorici-politici-organizzativi che la stessa prassi delle BR ha attestato nello
scontro rivoluzionario.
ATTACCARE E DISARTICOLARE IL PROGETTO ANTIPROLETARIO E CONTRORIVOLUZIONARIO
DI RIFORMA DELLO STATO CHE EVOLVE VERSO LA SECONDA REPUBBLICA.
ORGANIZZARE l TERMINI POLITICO-MILITARI PER RICOSTRUIRE I LIVELLI NECESSARI
ALLO SVILUPPO DELLA GUERRA DI CLASSE DI LUNGA DURATA.
ATTACCARE LE POLITICHE CENTRALI DELL'IMPERIALISMO, DALLA LINEA DI COESIONE EUROPEA
Al PROGETTI DI GUERRA DIRETTI DALLA NATO, CHE SI DISPIEGANO IN QUESTO MOMENTO
LUNGO L'ASSE DEI PAESI DELL'EST EUROPA E SULLA REGIONE MEDITERRANEA-MEDIORIENTALE.
LAVORARE ALLE ALLEANZE NECESSARIE ALLA COSTRUZIONE DEL FRONTE COMBATTENTE ANTIMPERIALISTA
GUERRA ALLA GUERRA. GUERRA ALLA NATO.
TRASFORMARE LA GUERRA IMPERIALISTA IN GUERRA DI CLASSE RIVOLUZIONARIA.
ONORE A TUTTI I COMPAGNI E COMBATTENTI ANTIMPERiALISTI CADUTI.
I militanti delle Brigate Rosse
per la costruzione del Partito Comunista Combattente
ARMANTE GIUSEPPE, CAPPELLO MARIA, CHERUBINI TIZIANA, GIORGIERI SIMONETTA, GIUNTI
GINO, GRILLI ENZO, GRILLI FRANCO, LORI FLAVIO, LUPO ROSSELLA, MARINI FAUSTO,
MATARAZZO FULVIA, RAVALLI FABIO;
i militanti rivoluzionari:VACCARO VINCENZA
giugno 1994