Biblioteca Multimediale Marxista
Il rilancio che le BR hanno operato in questi anni di ritirata strategica dei
termini complessivi dell'attività rivoluzionaria e le prospettive politiche
che questa ha aperto sia sul terreno del rapporto classe/stato che sul terreno
dell'antimperialismo ha determinato lo spostamento in avanti del piano di scontro
rivoluzionario. -
UN MOVIMENTO QUESTO CONSAPEVOLMENTE PRODOTTO E CALIBRATO DALLE BR rispetto ai
rapporti di forza generali tra le classi e di rapporto imperialismo/antimperialismo.
L'elemento di forza di questo rilancio è costituito dal fatto che si
è forgiato all'interno delle condizioni della controrivoluzione degli
anni '80, quindi con delle caratteristiche di maturazione il cui portato politico
si è reso subito tangibile nel dispiegamento pratico dell'attività
rivoluzionaria per la sua capacità di dialettizzarsi in termini di direzione/organizzazione
con le istanze più mature dell'autonomia di classe, di costituire cioè
il catalizzatore di tutte le componenti rivoluzionarie e proletarie vive nel
paese; nel contempo di proporsi sul piano dell'antimperialismo come forza rivoluzionaria
autorevole per il suo contributo già operato su questo terreno, ma soprattutto
per il contributo al rafforzamento della politica del FCA.
QUESTO IL DATO POLITICO CENTRALE nella dialettica rivoluzione/controrivoluzione
che ha posto lo stato a ridefinire contromisure per contrastare la portata politica
della proposta delle BR nel campo proletario, più
precisamente misure che fossero in grado di gravare e divaricare il terreno
delle aspettative che si sono create nell'ambito operaio e proletario.
All'interno di questo quadro si può comprendere perchè la direzione
dell'antiguerriglia sia stata assunta dai servizi segreti e direttamente orientata
dall'Esecutivo; l'autobomba di Milano e gli episodi minori ad essa collegati
chiariscono il riferimento apertamente terroristico dello stato nei confronti
del campo proletario, il recupero di vecchi strumenti riaggiornati però
alla funzione svolta dalla guerriglia nella dialettica dello scontro tra le
classi in Italia, iniziative di deterrenza che hanno il fine immediato di "raffreddare"
queste aspettative.
Tutto ciò stante l'aspro scontro politico e sociale nel paese, un proletariato
non pacificato che esprime una vasta resistenza ai costi della crisi della BI
e agli effetti della "riforma dello stato".
Quest'ultima si riflette infatti sui termini del o scontro nella possibilità
dell'Esecutivo di "forzare" sulla mediazione politica come dimostra
l'intervento d'autorità in tema di sciopero (con l'esecuzione manu militari
dei CC) e nelle modifiche relative alla rappresentanza sindacale.
Questo il quadro generale in cui si inseriscono le iniziative dei servizi segreti
le quali caratterizzano la controrivoluzione nel duplice intervento: la guerriglia
ed il suo referente di classe; ovvero il rovesciamento degli attacchi alla guerriglia
sulle condizioni politiche generali dello scontro di classe.
Per queste ragioni l'operazione di Settembre contro le BR costituisce per lo
stato la base di forza per operare nel senso di far pesare la cattura di un
pugno di militanti in termini politici su tutti i piani dello scontro, diversificandone
però l'intervento: sul piano generale messaggio spicciolo rivolto alle
avanguardie di classe e rivoluzionarie "comunque sappiate che i CC sono
i piu forti" e per altro verso l'utilizzo del logoro copione della "soluzione
politica" il cui appello alla "chiusura del le ostilità"
è ratificato dagli esperti dei servizi segreti, sul piano diretto dello
scontro con la guerriglia l'utilizzo di pressioni nell'ambito giudiziario per
saggiare e possibilmente rompere l'omogeneità e la tenuta dei militanti
catturati, soprattutto a partire dai militanti rivoluzionari che si schierano
con l'organizzazione, sul piano di verifica assunto anche da questo processo
per direttissima.
In sintesi stiamo assistendo ad una pressione generale e diversificata su più
piani allo scopo di tradurre la cattura dei militanti di Settembre sul piano
politico e come scopo immediato pressioni tese a rompere l’omogeneità
e la tenuta dei militanti catturati.
Un quadro militante che da solo rappresenta per la capacità di formarsi
dentro le condizioni più dure dello scontro un punto di forza politica
e la verifica della praticabilità del terreno della guerra di classe
che l'Organizzazione in attività si fa carico di dirigere, dell'efficacia
dei suoi termini politico programmatici ovvero del terreno della strategia della
lotta armata come alternativa proletaria alla crisi della borghesia imperialista.
I militanti rivoluzionari ed i militanti delle BRxilPCC presenti in aula.