Biblioteca Multimediale Marxista
[riportato da Unità Proletaria, anno II nr.6, 11 febbraio 1946]
Pochi giornali hanno parlato delle concrete e larghe iniziative prese in questi
mesi dal Partito Comunista e dalle sue organizzazioni per venire incontro ai
bisogni più impellenti del popolo. Ma la congiura del silenzio è
stata spezzata dall’annunzio del prestito lanciato dal Partito, per la
vittoria della democrazia.
I Comunisti distribuiscono a Natale, in ogni città d’Italia, migliaia
e migliaia di pacchi ai bambini poveri, ai figli dei reduci, dei disoccupati,
dei caduti in guerra. Silenzio!
I Comunisti organizzano l’invio, nelle provincie emiliane, dei bambini
di Milano, di Torino, di Roma, di Venezia, di Cassino, per trascorrervi i mesi
invernali. Silenzio!
I Comunisti organizzano degli asili, dei nidi d’infanzia, dei ricreatori,
si preoccupano di salvare dal freddo e dalla fame i bambini delle nostre città
martoriate e distrutte. Silenzio!
Nessuna voce di quelle che così facilmente si levano alla Consulta per
esaltare con trita retorica la grandezza dell’Italia si è fatta
sentire; nessuno di coloro che pretendono di avere il monopolio del patriottismo
ha avuto una parola di ammirazione per lo slancio col quale migliaia di comunisti,
modesti, poveri lavoratori delle officine e dei campi, dividono in questo tragico
inverno il loro pane, la loro casa, il loro fuoco, coi bimbi di ogni contrada
d’Italia.
Questa è vera, effettiva solidarietà nazionale. Questo è
amor di Patria. Sono gli stessi che l’amore al loro Paese lo hanno dimostrato
combattendo contro i Tedeschi ed i fascisti. Ieri hanno dato il loro sangue,
oggi danno una parte del loro salario, le ore di riposo, il loro pane. Sono
gli stessi, è la grande massa dei soldati ignoti che costituisce la parte
migliore del nostro popolo.
Ma tutto questo costa. Si tratta di iniziative che esigono grandi sforzi di
organizzazione, che richiedono sacrifici notevoli, che rendono necessari molti
mezzi tecnici e finanziari. Nessuno si chiede come fanno i comunisti ad essere
capaci di tutto questo.
Eppure il Partito del popolo è un partito povero, non ha fondi segreti,
non è finanziato dagli agrari, dagli industriali, dai banchieri. Partito
di lavoratori, vive con l’aiuto dei lavoratori.
Oggi lancia un prestito, un grande prestito per la vittoria della democrazia.
La stampa cosiddetta libera degli Scalera, dei Vaselli, i fogli monarchici e
fascisti, gli organi dei profittatori di guerra e del fascismo gridano allo
scandalo. Tutti questi patrioti da ritrovi notturni che non hanno reso al popolo
italiano il maltolto, che truffano lo Stato non pagando le imposte, che sono
incapaci del più piccolo sacrificio per la ricostruzione del Paese, sono
in allarme. Costoro credevano di battere le forze democratiche, alle prossime
elezioni, a suon di milioni. Di quei milioni che essi non trovano per le opere
di solidarietà nazionale, ma coi quali finanziano abbondantemente giornali
e giornaletti, riviste, teatri, cinematografi, radio.
Ebbene noi non ci faremo battere nemmeno su questo terreno. Noi contiamo sulla
forza delle nostre idee. Contiamo sul nostro programma, sulle nostre opere,
su ciò che abbiamo fatto e su ciò che ogni giorno facciamo per
la salvezza e la resurrezione dell’Italia. La tragica esperienza di vent’anni
di fascismo, ha aperto gli occhi a molti italiani.
Tutto questo è vero, ma sappiamo che le idee si fanno strada per mezzo
dei libri, dei giornali, delle illustrazioni e di tutti i mezzi della tecnica
moderna. Sappiamo che le forze reazionarie e conservatrici, i residui del fascismo,
dispongono di mezzi enormi per la propaganda elettorale.
Tutto questo sarà tentato per impedire la vittoria della democrazia.
Ma la democrazia vincerà perché anche sul terreno della propaganda
e dell’organizzazione noi sapremo far fronte all’avversario.
Coloro che hanno dato all’Italia il loro sangue, che hanno saputo per
anni ed anni arrischiare la loro vita, che hanno saputo fare dei miracoli di
sacrifici e di eroismo, sapranno anche dare in prestito al Partito Comunista
una parte del loro salario, del loro stipendio o dei loro risparmi per la vittoria
della democrazia perché nella nuova Italia tutti possano avere pane,
lavoro, libertà.
Ogni compagno, ogni amico, ogni democratico deve sottoscrivere e far sottoscrivere
almeno una cartella. Il successo del prestito garantirà il successo della
nostra campagna elettorale. Noi dobbiamo avere i mezzi per scrivere, per parlare,
per smascherare i nemici della democrazia, per andare in ogni villaggio a ricordare
a tutti che la Costituente deciderà dell’avvenire dell’Italia,
delle sorti del nostro popolo.
Il denaro dato in prestito al Partito Comunista è garantito. Questo denaro
non viene impiegato in speculazioni commerciali e borsistiche, non è
soggetto a dissesti, all’alea di rischiose imprese, agli alti e bassi
della borsa o di altri investimenti.
Nel corso di venticinque anni sono fallite banche ed istituti, sono crollate
società politiche e commerciali, sono scomparsi partiti ed organizzazioni.
Ma nessuna forza è stata capace di distruggere il Partito Comunista:
il solo partito che durante vent’anni ininterrottamente ha tenuto testa
al fascismo.
Un partito di quasi due milioni di iscritti, un partito che può vantare
al suo attivo il successo nella lotta contro il fascismo, la vittoria nella
guerra partigiana e un partito sul quale si può contare, si può
avere fiducia.
Rifletta ognugno, rifletta l’operaio, il contadino, l’artigiano,
il professionista, il piccolo industriale che per dare all’ Italia una
repubblica democratica dei lavoratori occorre vincere la grande battaglia per
la Costituente.
Sottoscrivere al prestito significa per ogni lavoratore difendere i propri interessi,
significa per ogni italiano contribuire alla conquista di un avvenire migliore
per il nostro paese.
PIETRO SECCHIA