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Accelerare le avanzate rivoluzionarie del PKP per la celebrazione del suo 40° anniversario



Messaggio del Comitato Centrale del Partito Comunista delle Filippine (estratti)

Ang Bayan, 26 dicembre 2007

Celebriamo con immensa gioia il 39° anniversario della ricostituzione del Partito Comunista delle Filippine (PKP) sotto la guida teorica del marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong (maoismo) il 26 dicembre 1968. Da allora, il nostro amato Partito si è temprato nel crogiolo della lotta rivoluzionaria ed ha accumulato vittorie brillanti come vanguardia del proletariato e nel guidare la lotta popolare filippina per la liberazione nazionale e la democrazia contro l’imperialismo USA e le classi sfruttatrici locali dei grandi compradori e proprietari terrieri.
Noi rendiamo il massimo tributo ai nostri martiri ed eroi rivoluzionari per il loro sacrificio supremo e il servizio esemplare verso il popolo. Noi salutiamo tutti i quadri e i militanti del Partito, le forze rivoluzionarie e il popolo per il loro duro lavoro e sacrifici nella lotta rivoluzionaria. Noi abbiamo ottenuto grandi vittorie perché non ci siamo scoraggiati né dalle condizioni sfavorevoli, né dagli errori o dagli arretramenti. Noi otteniamo forza dai pericoli dell’arretramento e dalle difficoltà, praticando la critica e l’autocritica e rettificando errori e debolezze.
Ancora una volta collettivamente rinnoviamo la nostra risolutezza nel portare avanti, attraverso la guerra popolare di lunga durata, lo stadio democratico nazionale della rivoluzione filippina. Noi siamo determinati a completare questo stadio attraverso la presa nazionale del potere politico per raggiungere lo stadio della rivoluzione socialista e cominciare la lunga transizione al comunismo. Molto urgentemente, noi vogliamo preparare la celebrazione del 40° anniversario del Partito nell’anno a venire accelerando le avanzate su ogni livello nella lotta rivoluzionaria del proletariato e di tutto il popolo sotto la dirigenza del Partito.
Gli imperialisti e i reazionari locali continuano a sostenere che il PKP e il movimento rivoluzionario del popolo dovrebbero essere dissuasi dal condurre la rivoluzione armata a causa del tradimento del socialismo da parte dei revisionisti moderni, la successiva disintegrazione dei regimi revisionisti, e tutte le offensive ideologiche, politiche, economiche, culturali e militari degli imperialisti con alla testa gli USA.
Essi celano il fatto che il Partito è rimasto fermo nella sua posizione marxista-leninista e anti-revisionista, che capisce e agisce a seconda delle concrete condizioni semicoloniali e semifeudali per portare avanti la rivoluzione di nuova democrazia, e che le offensive dell’imperialismo e dei suoi fantocci sono servite solo ad aggravare le condizioni oppressive e di sfruttamento e a incitare il popolo a condurre la lotta armata e altre forme di lotta rivoluzionaria. I nemici della rivoluzione sorpassano il fatto che il Partito e il movimento rivoluzionario hanno prevalso su tutte le campagne sanguinarie di soppressione eseguite dal regime fascista di Marcos e dai seguenti regimi pseudo-democratici.
Il regime Arroyo, specialmente la falsa presidente e i suoi massimi seguaci militari, continuano a schiamazzare che essi possono distruggere o causare la sconfitta strategica del PKP, del Nuovo Esercito Popolare e delle altre forze rivoluzionarie prima del 2010. Invece, le forze rivoluzionarie stanno crescendo in forza e avanzando a causa delle condizioni sempre peggiori del sistema capitalista mondiale e del sistema dominante locale, e le odiate politiche di tradimento nazionale del regime Arroyo, lo sfruttamento di classe, la corruzione e il terrorismo di stato. Nel mezzo di tutto questo, l’incessante lavoro ideologico, politico e organizzativo del Partito alimenta la crescita e lo sviluppo continuo delle forze rivoluzionarie.

La crisi dell’imperialismo e la resistenza dei popoli del mondo
Per descrivere l’attuale crisi del sistema capitalista mondiale, è necessario cominciare con la principale responsabilità degli USA per tale crisi. Gli USA sono stati soprattutto responsabili per aver sospinto le politiche della globalizzazione “neoliberale” e la guerra globale al terrore. Queste politiche sono volte a risolvere, ma sono invece risultate il contrario, l’aggravamento e l’approfondimento della crisi del capitalismo monopolistico.
Dalla fine degli anni Settanta, gli USA hanno adottato la politica della globalizzazione “neoliberale” presumibilmente per superare il problema della stagflazione che è la simultaneità della stagnazione e dell’inflazione e l’aggravamento dell’uno con ogni mezzo per contrastare l’altro. Questo problema incide sulla spesa sociale del governo e sull’aumento salariale. Quindi, l’errore dichiarato del neoliberismo è di opporre l’intervento di stato keynesiano tramite investimenti pubblici e sciogliere la briglia al “libero mercato”, con un intervento minimo da parte della Banca Federale attraverso al regolazione delle rate d’interesse e del sostegno monetario.
La spinta principale del neoliberismo è usare lo stato per premere la spesa sociale e i livelli salariali e dare alla borghesia monopolistica vasti tagli di tasse, contratti militari, beni pubblici, credito illimitato, indennità e sussidi per gli investimenti e provvedere ad essa con sostegno politico e militare per espandere e assicurare le risorse di materiali grezzi, mercati, campi di investimento e ogni tipo di vantaggio monopolistico.
Sotto lo slogan “neoliberale” della globalizzazione del “libero mercato”, i paesi imperialisti con alla testa gli USA hanno pressato i paesi sottosviluppati per denazionalizzare le loro economie. La borghesia monopolistica ha quindi accelerato la concentrazione e la centralizzazione del capitale nelle sue mani attraverso l’estrazione dei superprofitti e del debito, la liberalizzazione del capitale e del commercio, la privatizzazione dei beni di stato e dei servizi sociali e, la deregolarizzazione a discapito del popolo lavoratore, delle donne, dei bambini e dell’ambiente.
Per pressare i livelli salariali all’interno dei loro confini nazionali, gli USA e gli altri paesi imperialisti hanno eroso i diritti dei lavoratori ed hanno dispiegato un’incontrollata vendita della fabbricazione o semi-fabbricazione dei beni di consumo e l’esternalizzazione dei servizi ad alto impiego di lavoro. Essi hanno cercato di tenere all’interno dei loro confini nazionali le industrie ad alto impiego di capitale e ad alto profitto. Ma lo sfruttamento accelerato della classe operaia e delle nazioni e dei popoli oppressi ha avuto l’effetto di arrestare la crescita del mercato globale e quindi peggiorare la crisi della sovrapproduzione.
Il mercato consumatore USA si sta contraendo a causa della crisi della sovrapproduzione, della crisi finanziaria generata dall’eccessivo debito nazionale, il rapido declino del dollaro, lo scioglimento dell’ipotecato e l’aumento del costo energetico. Probabilmente ci sarà una assoluta grave recessione degli USA e degli altri paesi imperialisti l’anno prossimo. La contraddizione del mercato consumatore USA sta causando drastiche riduzioni di ordini dalla Cina, India, Asia sud-orientale e altri paesi che producono prodotti di bassa valuta per i paesi imperialisti.
Il tentativo del regime di Bush di stimolare l’economia USA attraverso un’aumentata produzione militare e il prestito accelerato è stato un grande fallimento. La produzione militare, caratterizzata dall’alta tecnologia ad alto costo, ha limitato la capacità per la generazione di lavoro. Allo stesso tempo, il pubblico americano non può più accettare l’alto costo della produzione di guerra e le guerre di aggressione in termini di vite e denaro americani nei pantani dell’Iraq e Afghanistan.
Le potenze imperialiste sono ancora unite nello sfruttare e nell’opprimere il proletariato e i popoli del mondo, specialmente il terzo mondo. Essi hanno un’abbondanza di meccanismi per armonizzare i loro interessi contro gli avversari comuni. Questi meccanismi includono il FMI, la Banca Mondiale, il WTO, l’ONU e il suo Consiglio di Sicurezza, accordi commerciali regionali e bilaterali, la NATO e altri trattati e alleanze militari regionali così come bilaterali.
Fra i suoi alleati imperialisti, gli USA sono influenti per il loro dominio sul sistema finanziario mondiale, le maggiori risorse di petrolio e altre risorse naturali, i campi di investimento e mercato. Francia, Germania, Russia e Cina hanno mostrato serie differenze con gli USA in questioni e posizioni importanti riguardo particolari regioni del mondo. Essi differiscono con gli USA riguardo l’invasione e l’occupazione dell’Iraq e dell’Afghanistan e sull’attuale monopolio USA delle spoglie di guerra.
I paesi imperialisti sono in disaccordo anche sulle questioni della Palestina, Libano, Siria, Iran e degli altri paesi del Medio Oriente. Insieme con gli stati confinanti dell’Asia centrale, la Russia e la Cina hanno formato l’Organizzazione di Cooperazione di Shangai per contrastare le incursioni USA nell’Asia centrale.
La lotta armata rivoluzionaria, specialmente nella forma della guerra popolare di lunga durata, è l’arma più importante per ottenere la liberazione nazionale e la democrazia contro l’imperialismo. Essa risponde alla questione centrale di prendere il potere politico e rompere decisamente le catene dell’imperialismo e del feudalesimo. Ci sono dei popoli che stanno perseverando nella rivoluzione armata in Colombia, nelle Filippine, India, Tamil Eelam e Turchia. In Nepal, i rivoluzionari armati hanno dichiarato la fine della loro guerra popolare e vogliono prendere il potere attraverso una serie di lotta parlamentare e insurrezione popolare. Se frustrati, riprenderanno la guerra popolare.
È a causa delle richieste del popolo per l’indipendenza nazionale e la democrazia che certi governi agiscono in modo antimperialista. Il governo iracheno sotto Saddam Hussein ha cercato di voltare alcune potenze imperialiste contro gli USA finché essi non hanno deciso di scatenare una guerra di aggressione. Il governo del Venezuela sotto Hugo Chavez osa sfidare l’imperialismo USA per ottenere il supporto del popolo ed eseguire delle riforme. I governi di Cina, Cuba e della Repubblica Democratica Popolare di Corea hanno consistentemente invocato l’indipendenza nazionale e le aspirazioni socialiste del popolo per contendere con l’imperialismo USA.
Le condizioni di crisi del sistema capitalista mondiale sono favorevoli per condurre la rivoluzione, specialmente in Asia, Africa e America Latina. La crisi non significa automaticamente l’avanzata o la vittoria della rivoluzione. Ci sono condizioni oggettive, che le forze rivoluzionarie soggettive e il popolo devono sfruttare per rafforzarsi e sconfiggere il nemico.

Determinata ascesa delle forze rivoluzionarie e del movimento di massa
Gli imperialisti e i reazionari filippini continuano a volere la disintegrazione del Partito Comunista delle Filippine conseguentemente alla piena e aperta restaurazione del capitalismo da parte dei regimi governati dai revisionisti. Essi sono dimentichi del fatto che il Partito fu ricostituito nel 1968 proprio per impugnare il marxismo-leninismo-pensiero di Mao Zedong, ripudiare il revisionismo moderno allora promosso dal Partito Comunista dell’Unione Sovietica, e sradicare l’individualismo e l’opportunismo nella storia del Partito Comunista delle Isole Filippine (1930) e del partito unitario dei Partiti Comunista e Socialista (1938).
Noi abbiamo ottenuto forza rivoluzionaria e una ricca esperienza nelle lotte all’ultimo sangue contro la dittatura fascista di Marcos di quattordici anni, e contro i successivi regimi che hanno preteso di essere democratici e invece sono stati assai brutali nel tentare di reprimere la rivoluzione democratica popolare. Il regime Arroyo sta proprio inseguendo un sogno irrealizzabile quando minaccia di distruggere o indebolire strategicamente il Partito e il movimento rivoluzionario prima del 2010. Il Partito si sta avvantaggiando della crisi sempre peggiore del sistema dominante, la totale bancarotta del regime Arroyo, e l’accumulata forza rivoluzionaria del popolo e di tutte le forze rivoluzionarie.
Il Partito aderisce alla linea marxista-leninista-maoista in filosofia, economia politica, scienza sociale, strategia e tattica del condurre la rivoluzione democratica nazionale, costruire il socialismo e continuare la rivoluzione sotto la dittatura proletaria. La linea ci permette di capire le leggi del movimento in natura e nella società ed gli stadi passato, presente e futuro dello sviluppo sociale.
Tutti i militanti del Partito devono avere un’educazione nei principi fondamentali del marxismo-leninismo-maoismo e nella loro applicazione concreta nella storia e nelle circostanze attuali delle Filippine e del popolo filippino. Ci sono i corsi basico, intermediario e avanzato.
Ogni militante del Partito deve sostenere il corso basico dell’educazione di Partito. Questo include lo studio della storia filippina, i problemi fondamentali del popolo filippine e della rivoluzione democratica popolare, così come i principi fondamentali del materialismo storico, l’economia politica del capitalismo e del socialismo, e la strategia e tattica rivoluzionarie. Il corso basico di Partito permette ad ogni militante di avere la base per stare saldamente sulla via rivoluzionaria e per sviluppare la coscienza e l’abilità di condurre la rivoluzione.
Il corso intermediario comprende l’analisi delle esperienze generali e specifiche della rivoluzione filippina comparate alle altre esperienze rivoluzionarie, alla luce degli insegnamenti del compagno Mao Zedong. I militanti sono incoraggiati ad analizzare e sintetizzare le esperienze delle loro unità e organi, identificare gli errori e le debolezze principali in certi periodi e proporre misure collettive.
Il corso avanzato include la lettura e lo studio dei testi di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao sul materialismo dialettico e storico, l’economia politica del capitalismo e dell’imperialismo, la rivoluzione e la costruzione socialiste, la storia del movimento comunista internazionale, la strategia e la tattica e la teoria della continuazione della rivoluzione sotto la dittatura proletaria.
Quello che rende i quadri ed i militanti fermi nei principi rivoluzionari, flessibili in politica ed effettivi nella pratica è la guida del marxismo-leninismo-maoismo e la sua coscienziosa applicazione nelle condizioni concrete della rivoluzione filippina. Il marxismo-leninismo-maoismo non vola sopra la realtà ma la penetra e rivela le sue leggi di movimento attraverso l’applicazione della dialettica materialista.
Il Partito è indistruttibile e sta sempre crescendo grazie ad un sempre crescente numero di militanti che sono reclutati e che intraprendono un sistema di educazione teorica e politica.
Sia nel movimento democratico legale che nel movimento armato di massa, il Partito ora guida milioni di persone e opera in tutte le regioni del paese, in più di 70 province su 81 e in più di 800 città e municipalità. Il Nuovo Esercito Popolare opera in 120 o 130 fronti di guerriglia sotto la dirigenza assoluta del Partito.
Le forze armate reazionarie possono concentrarsi su non più del 10% dei fronti di guerriglia e in non più di 300 o 600 dei più di 18.000 villaggi dei fronti di guerriglia allo stesso tempo. Esse sono confuse dalla tattica flessibile della concentrazione, dispersione e movimento usato dal NPA. Sono demotivate dalla loro stessa Oplan Bantay Laya che è in vigore dal 2001, e sono divenute demoralizzate.
Il Partito segue la strategia della guerra popolare di circondare le città dalla campagna attraverso un periodo protratto nel tempo per accumulare forza armata attraverso offensive tattiche negli stadi della difesa strategica e dello stallo strategico, finché non diviene possibile prendere le città in un’offensiva strategica su scala nazionale. Attraverso la guerra popolare, il Partito sviluppa l’alleanza fondamentale della classe operaia e dei contadini.
Promuovendo il fronte unito legale, il Partito non è contrario, ma anzi incoraggia le forze patriottiche e progressiste per intraprendere attività legali, incluse le opportune azioni di protesta di massa e di lotta elettorale. Il Partito stesso ha accettato i negoziati di pace fra il Governo della Repubblica delle Filippine (GRP) e il Fronte Democratico Nazionale delle Filippine (NDFP).
Questi negoziati servono a cercare l’alleanza e la tregua con l’obiettivo di dare inizio a riforme sociali, economiche e politiche. Attraverso questi negoziati, il Partito può scoprire dove i reazionari dominanti e i reazionari dell’opposizione sono alleati migliori per rendere effettive alcune riforme di base necessarie che incoraggino il movimento di massa alla liberazione nazionale e sociale.
Il Partito ha fatto del suo meglio per sviluppare relazioni con i partiti marxisti-leninisti, maoisti e operai nello spirito dell’internazionalisti proletario e con i partiti popolari, movimenti di liberazione nazionale e organizzazioni di massa nello spirito della solidarietà antimperialista, e in accordo con la sua politica di fronte unito internazionale.

I compiti da svolgere per l’avanzata su ogni livello
Noi, i quadri e i militanti, dobbiamo fare del nostro meglio per svolgere i compiti del nostro amato Partito e ottenere significative avanzate su ogni livello nella rivoluzione filippina nell’anno a venire. Dobbiamo assicurare che il Partito ottenga forza maggiore e più vittorie come il distaccamento avanzato del proletariato alla guida della rivoluzione filippina e servendo il popolo filippino. Quindi, potremo celebrare il 40° anniversario del nostro amato Partito con massima gioia e con maggiore determinazione per avanzare oltre.
Ideologicamente, dobbiamo continuare a costruire il Partito sotto la guida del marxismo-leninismo-maoismo. Dobbiamo essere in guardia contro l’individualismo, il revisionismo e l’opportunismo e contro ogni corrente anticomunista piccolo-borghese promossa dagli imperialisti e dai reazionari locali per far deragliare i rivoluzionari.
Politicamente, dobbiamo costruire il Partito realizzando il suo ruolo nella rivoluzione democratica popolare attraverso la guerra popolare di lunga durata. Dobbiamo aderire alla linea politica generale e opporci all’opportunismo di destra e “sinistra”.
Organizzativamente, dobbiamo costruire il Partito sotto il principio del centralismo democratico ed opporci al burocratismo e all’ultra-democrazia.
Dobbiamo svolgere la riforma agraria come il componente principale della rivoluzione democratica. Dobbiamo sconfiggere gli sfruttatori feudali che si oppongono alla politica di riforma agraria del Partito e del movimento rivoluzionario di massa.
Dobbiamo usare la nostra forza armata per distruggere il potere politico del nemico e cacciare gli oppressori. Attraverso gli organismi di potere politico e le organizzazioni di massa, il Partito deve dirigere tutti gli aspetti della vita sociale e trasformare i villaggi sottosviluppati in bastioni politici, economici, militari e culturali della rivoluzione.
Dobbiamo sempre assicurare la fondamentale alleanza operai-contadini, l’alleanza delle forze progressiste e l’alleanza delle forze patriottiche.
Dobbiamo fare del nostro meglio per cacciare il regime Arroyo attraverso un vasto fronte unito. Ma se il regime Arroyo non può essere cacciato poiché le forze anti-Arroyo nell’esercito non possono paralizzare o rovesciare la catena di comando pro-Arroyo, gli sforzi del vasto fronte unito per isolare e indebolire il regime Arroyo potrebbero essere sempre utili per aiutare a creare le condizioni favorevoli per le offensive tattiche che il NPA può svolgere liberamente nella campagna.
Dobbiamo sviluppare le relazioni più strette possibili con i partiti maoisti e le relazioni del Partito con i partiti comunisti e operai esteri sulla base del marxismo-leninismo o della solidarietà antimperialista.
Dobbiamo continuare attraverso il NDFP a cercare il riconoscimento dello stato di belligeranza del governo democratico popolare e delle forze rivoluzionarie del popolo. Dobbiamo sviluppare relazioni proto-diplomatiche e diplomatiche nella lunga preparazione per la vittoria della rivoluzione democratica popolare e della fondazione della Repubblica Democratica Popolare delle Filippine.