Biblioteca Multimediale Marxista
Eldridge Cleaver
Ministro dell'informazione
Algeri
Caro Eldridge,
ti scrivo questa lettera in seguito ai programmi che tu hai enunciato e che
sono stati pubblicati recentemente sui giornali degli Stati Uniti; l'ultimo
sul Black Panther del 23 gennaio 1971. Io considero queste proposte scoraggianti
e tendenti anche alla divisione delle nostre forze.
Ho adoperato la parola "scoraggianti" di proposito, benché
sappia che tu formuli tali proposte non conoscendo la nostra posizione qui,
di noi che siamo nel ventre stesso del mostro; ma è ugualmente dovere
di coloro che sono alla testa del movimento di soffermarsi sui fatti che accadono.
Mi sembra evidente che tu hai deliberatamente scelto di esprimerti senza avere
la documentazione necessaria o almeno che tu non ti sia preso il compito di
porre i problemi nella loro vera prospettiva.
Così il tuo messaggio intitolato "Il caso di Angela Davis"
(nel quale tu non chiedi la libertà per Angela), che accusa il partito
comunista degli Stati Uniti di "collusione" con il nemico e minimizza
il caso di Bobby Seale, sembra scritto con lo scopo preciso di portare la divisione
nel movimento degli Stati Uniti. Il meno che io possa dire è che è
una ingenuità. Eldridge, tu non sei poi così lontano da noi da
aver dimenticato che l'anticomunismo e l'antisovietismo sono stati per mezzo
secolo le armi principali dell'arsenale nemico, contro il popolo. Fare oggi
il gioco del nemico butta a mare non solamente Angela Davis, ma anche Bobby,
Ericka e tutti i prigionieri politici. E allo stesso modo questa strana tesi
(strana perché proviene da te), questa tesi di divisione non può
apportare un aiuto effettivo se non a quelli che vogliono far condannare a morte
o all'ergastolo i nostri amici.
Ciò non significa che non ci debba essere alcuna differenza tra il punto
di vista del Partito comunista degli Stati Uniti e quello del movimento delle
Pantere nere. È naturale che ci siano delle differenze di impostazione
e ce ne saranno ancora per qualche tempo. Per menzionarne una, il nostro punto
di vista differisce dal vostro sulla questione della difesa e della libertà
per i prigionieri politici. Facciamo una ricapitolazione di queste divergenze,
sulle quali abbiamo discusso quando sono stata a trovarti ad Algeri il giugno
scorso.
1) Il mio partito ed io stessa pensiamo che anche se noi viviamo negli Stati
Uniti, sotto un regime di repressione brutale - in particolare contro noialtri
neri - non dobbiamo credere che questa repressione da sola farà nascere
la resistenza. Sono necessarie l'educazione delle masse, la loro mobilitazione
e la loro organizzazione per creare la resistenza: non ci sono altri mezzi né
percorsi più brevi.
2) Sia la tattica che i metodi fascisti, sempre più spesso impiegati
dal capitalismo americano, non determinano ancora il fatto che gli Stati Uniti
siano già un paese fascista. Naturalmente il capitalismo farà
ancora ricorso al fascismo per proteggere il suo denaro e reagirà con
delle misure fasciste; ma non vi è ancora una situazione rivoluzionaria
e il denaro del capitalismo non è ancora veramente in pericolo, malgrado
le affermazioni pretenziose in proposito. Ed è possibile costruire un
movimento popolare capace di impedire la stabilizzazione di uno Stato poliziesco.
Ma tale movimento presuppone l'organizzazione di un milione di persone. È
una necessità.
3) È impossibile - per ragioni di strategia e di tattica - essere d'accordo
con la posizione assunta recentemente da Michael Tabor ed Aleine Brown, nei
discorsi pronunciati nello scorso novembre, l'uno a New Haven l'altra a Los
Angeles, e riprodotti sul Black Panther - discorsi che volevano dimostrare che
l'organizzazione e la mobilitazione delle masse sono cose trascorse che non
servirebbero a far liberare i prigionieri politici e che la sola alternativa
attualmente possibile è il ricorso alle armi da fuoco. Bisogna essere
intransigenti per quanto riguarda la rivendicazione del nostro diritto al ricorso
alle armi da fuoco in caso di legittima difesa, ma sostituire questo diritto
inalienabile a tutte le altre forme di combattimento è assurdo e pericoloso.
Se ad un certo momento il popolo non si unirà in numero sufficiente per
difendere le Pantere - cosa di cui ti sei, mi è sembrato, già
lamentato durante la discussione riguardante la difesa di Angela - la causa
può dipendere dalla posizione stessa delle Pantere nere che hanno denigrato
i movimenti di difesa di massa. Quando si spinge la gente fuori della porta,
la loro uscita è poi giustificata.
4) Non può esistere una situazione oggettivamente rivoluzionaria se non
quando le masse - e nel nostro paese ciò presuppone milioni di persone
- con alla testa la classe operaia arrivino alla conclusione che il capitalismo
non è più una soluzione possibile sotto qualunque forma esso sia
e che una nuova organizzazione, il socialismo, lo deve sostituire. Queste masse
dovranno determinare il momento nel quale noi potremo impiegare nuove tattiche.
Naturalmente ci vogliono dei capi per condurre le masse, ma spingerle alla lotta
armata prima che esse vi siano preparate è una concezione individualista,
anarchica, avventuristica: è la deificazione dell'élite e ciò
conduce alla provocazione. Noi non abbiamo bisogno di martiri della rivoluzione;
noi abbiamo bisogno che le masse si mettano in movimento e che da esse emergano
gli eroi e le eroine.
5) Nel 1969 il partito delle Pantere nere ha reso un grande servizio al nostro
popolo avvertendolo del pericolo del fascismo e auspicando la creazione di un
fronte comune contro il fascismo stesso. Malgrado ciò parecchi mesi più
tardi, nel marzo del 1970, alla conferenza improvvisata per la difesa del diritto
di esistenza del partito delle Pantere nere, a Chicago, sono state le Pantere
nere stesse che hanno tagliato le ali al fronte comune. Tu sai, spero che non
l'abbia dimenticato, che Franklin Alexander, parlando a nome del gruppo Che-Lumumba
del Partito comunista degli Stati Uniti della California del Sud, fece una mozione
chiamando alla mobilitazione mezzo milione di persone a New Haven per l'apertura
del processo di Bobby ed Ericka. Tu sai altrettanto bene, Eldridge, e io spero
che non lo dimenticherai, che sono state le Pantere nere a respingere questa
mozione, esigendo che si desse una adesione senza riserve al programma da loro
imposto. Naturalmente noi sappiamo bene tutti e due che questa adesione non
aveva niente a che vedere con l'idea di un fronte comune che necessariamente
esige una unità di massima, specialmente sui punti meno importanti. Ed
ora tu dichiari che c'è una collaborazione del partito comunista con
il nemico, che vogliono entrambi sabotare gli aiuti a Bobby (tu non parli di
Ericka); questo significa non soltanto ingannare il popolo, ma anche stornare
dai suoi scopi il tuo stesso partito. Noi abbiamo già parlato di tutti
questi equivoci ad Algeri.
Ora tu ti sforzi di accentuare questi equivoci e di trame una possibilità
di scissione. E in un modo poco dignitoso! Mettere nello stesso sacco l'Unione
Sovietica e gli Stati Uniti è troppo poco onesto da parte tua, Eldridge,
e dimostra che hai appreso poco nel corso dei tuoi numerosi viaggi. Tu sai bene
come me che l'Unione Sovietica è sempre stata e resta dalla parte dei
popoli che lottano per la loro libertà. È scandaloso da parte
tua suggerire che l'URSS, che aiuta in tutti i modi i popoli a liberarsi, si
possa alleare con l'imperialismo americano, che si oppone con tutti i mezzi
alla liberazione dei popoli stessi. La stampa riporta che durante il tuo esilio
tu hai visitato la Corea rivoluzionaria, il Vietnam e altre regioni. Quale arroganza
ti ha potuto suggerire che l'Unione Sovietica e lo imperialismo americano sono
alleati, dopo che tu hai potuto costatare il loro ruolo effettivo, l'uno come
principale difensore e l'altro come principale oppressore di questi popoli?
Domanda ai nostri fratelli e sorelle del fronte di liberazione d'Africa o del
mondo arabo, domanda agli algerini chi sono coloro che gli danno le armi e chi
sono quelli che invece procurano il napalm ai loro nemici. E devi sapere, se
non lo sai già, che la stampa sovietica è stata la prima al mondo
ad aver protestato per l'assassinio di Mark Clark e di Fred Hampton ed è
quella che continua a domandare giustizia per Bobby ed Ericka come pure per
Angela e per gli altri prigionieri politici del nostro paese. E, ancora, dovresti
sapere, se non lo sai, che dopo l'arresto di Angela, quando il nostro partito
pubblicò l'appello per la sua liberazione rivolto al popolo del nostro
paese e a tutti i popoli del mondo, l'URSS reclamò nello stesso tempo
la libertà per Bobby e per Ericka. Eldridge, il tuo "messaggio"
mi obbliga a domandarti: "Da che parte stai?".
La linea del partito comunista è e continua ad essere insieme con Angela,
anche Bobby, Ericka, le 21 pantere, i fratelli di Soledad e tutti i prigionieri
politici devono essere liberati. Tu ritroverai questo tema ripetuto in tutti
i testi del partito ed espresso da tutti i compagni che lavorano nel Comitato
per la liberazione di Angela Davis, e da Angela stessa.
Eldridge, nello stesso numero del Black Panther che ha pubblicato il tuo articolo
su Angela, il discorso riportato di Huey P. Newton comincia con queste parole:
"Io sarei in questo momento in uno dei penitenziari speciali (chiamati
di sicurezza) se non ci fosse stata l'azione del popolo - perché dopo
tutto è il popolo che fa la storia, è il popolo che porta la grande
responsabilità".
Noi continuiamo a fare tutto ciò che è in nostro potere di fare
per organizzare e mobilitare il nostro popolo, perché siamo in pieno
accordo con i sentimenti espressi da Huey.
In quanto il popolo ha giudicato Huey innocente e colpevoli i suoi accusatori,
è stato possibile organizzare la protesta popolare. E in quanto pensiamo
che Angela, Bobby ed Ericka sono innocenti noi possiamo mobilitare e organizzare
la protesta che li libererà.
Così, Eldridge, malgrado le nostre opinioni differenti e ciò che
noi consideriamo (almeno!) come tue opinioni erronee, continueremo a lottare
per liberare Angela, Bobby, Ericka, i fratelli di Soledad e tutti i prigionieri
politici.
Tua nella lotta
C. M.