Biblioteca Multimediale Marxista
estratto dagli atti del processo "Conti"
BRIGATE ROSSE
A TUTTO IL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO
Lo Stato della tortura pretende ancora una volta di processare
la rivoluzione proletaria!
Questa volta lo scopo è più che ambizioso: decretare la definitiva
sconfitta del progetto politico della lotta Armata per il Comunismo imbastendo
la solita farsa processuale ad una delle più formidabili vittorie riportate
dai rivoluzionari sulla borghesia imperialista nel nostro paese.
Quello che vorrebbero mettere in scena stavolta è lo spettacolo della
guerriglia in rotta, dei comunisti battuti e divisi, di un movimento proletario
ridotto all'impotenza, tutto in nome di una rinnovata fedeltà nazionale,
che ieri doveva servire agli interessi della ristrutturazione ed oggi allo scatenamento
della guerra imperialista.
Dietro la faccia "democratica" di questo Stato è facile scorgere
la maschera grottesca dei vari aguzzini che da anni, terrorizzati dalla forza
del movimento rivoluzionario e dai margini sempre più ristretti della
loro crisi, preparano lo scontro diretto con ogni manifestazione dell'antagonismo
proletario, armato e no, organizzato e no. E' facile capire gli strumenti economici,
politici, ideologici e militari con cui questi signori si illudono di chiudere
una fase del cammino rivoluzionario sancendo definitivamente l'onnipotenza di
questo regime. Questi strumenti li abbiamo imparati a conoscere molto bene sulla
nostra pelle e portano il segno putrido di questo sistema che muore lasciando
dietro di sé solo distruzione e morte.
Questi signori oggi si gloriano di aver fatto arretrare, con le sconfitte recenti,
il processo rivoluzionario, usando solo e soltanto i metodi costituzionali,
democratici e una volta tanto siamo d'accordo con loro: è vero, i loro
strumenti non sono poi così antidemocratici, anzi sono quelli soliti
di sempre usati contro il proletariato di tutto il mondo; sono gli strumenti
di guerra antiproletaria come unica politica che la borghesia conosce veramente
bene, perché li usa da quando esiste il suo dominio e si chiamano divisione,
ricatto, galera, annientamento, tortura, guerra ...
Questa è la vera faccia della più feroce e vorace stirpe di assassini
mai comparsa sulla terra e di questo il proletariato mondiale ne ha ampia coscienza
e memoria e saprà sempre più affinare le sue capacità politico
militari che gli permetteranno di porre fine a questo secolare massacro.
Compagni
questo processo, con la distribuzione di secoli di galera ai rivoluzionari e
premi-fedeltà ai pidocchi, vuole essere una tappa importante dei successi
riportati dalla borghesia imperialista su tutto il movimento di classe. Far
arretrare il più forte e cosciente movimento rivoluzionario nella storia
del nostro paese trova oggi alimento proprio a partire dalle nostre debolezze.
Per questo scopo si è mobilitato tutto l'apparato integrato della controrivoluzione:
dai corpi speciali ai lacchè revisionisti; dall'internazionale dei padroni
ai circuiti dei mass-media. Questo non ha impedito ad ogni proletario di capire
e di vedere qual'è l'unica proposta che la borghesia imperialista è
in grado di fare: licenziamenti di massa, pacificazione forzata della forza
lavoro, stratificazione e annientamento sul nascere di ogni possibilità
di lotta, carceri speciali per migliaia di avanguardie e di comunisti, tortura
come strumento per estorcere informazioni e distruggere l'identità dei
comunisti catturati.. Ma per i "signori della guerra" tutto questo
deve rientrare nella gestione democratica della società; perciò
se da un lato negano le pratiche dei sequestri nelle caserme dei CC, delle torture
psico-fisiche, dei massacri continui dentro le carceri, dall'altra legalizzano
tutto questo con leggi speciali sulla cattura e la detenzione. Ultimo gioiello
è proprio il famigerato articolo 90 che, regolamentando ed ufficializzando
il sequestro fino a tre anni nei bracci di lungo controllo in un regime di completo
isolamento, è l'esemplificazione più chiara di come un regime
democratico possa avere le mani libare per sperimentare ad applicare i più
sofisticati metodi di tortura, condizionamento e annientamento psicofisici.
Proprio contro tutto questo oggi bisogna rovesciare una rinnovata capacità
rivoluzionaria, una rinnovata unità dei comunisti e delle masse organizzate,
per la costruzione del Partito Comunista Combattente, degli Organismi di Massa
Rivoluzionari e del Movimento di Massa Rivoluzionario.
COMBATTERE UNITI E INSIEME AL PROLETARIATO PRIGIONIERO CONTRO L'ARTICOLO 90
PER LA LIBERAZIONE DEL PROLETARIATO PRIGIONIERO E LA DISTRUZIONE DI TUTTE LE
GALERE.
Compagni,
lo scontro di classe nel nostro paese impone a tutto il movimento rivoluzionario,
le avanguardie comuniste in testa, una inflessibile autocritica rispetto ad
un percorso che, dalla campagna di primavera in poi ha segnato le tappe dell'indebolirsi
del progetto rivoluzionario ed ha permesso alla borghesia imperialista di rafforzarsi
e decretare una decisiva battuta d'arresto al processo di unificazione del proletariato
metropolitano e della costruzione del sistema del Potere Proletario Armato.
I nostri nemici sono riusciti a raggiungere questo obiettivi solo grazie all'infinità
di errori, incapacità, incertezze di un giovane sistema rivoluzionario
che muoveva i primi passi, che non ha saputo costruire e verificare una corretta
teoria della conduzione della guerra rivoluzionaria nelle metropoli imperialiste,
che non ha saputo cogliere i passaggi nuovi da compiere che devono portare alla
trasformazione della guerriglia in guerra di classe, del movimento antagonista
e movimento rivoluzionario, delle Organizzazioni Comuniste Combattenti in Partito
Comunista Combattente.
Solo grazie a questi errori la borghesia imperialista ha avuto buon gioco, rovesciando
a suo favore i rapporti di forza tra le classi, riuscendo a instaurare un clima
di pacificazione forzoso mascherando dietro al terrore le sue insanabili contraddizioni.
Non sono certo venute meno, come la solerzia servile di qualche pidocchio oggi
vorrebbe dimostrare, né le ragioni sociali della guerra di classe , né
la formidabile possibilità di liberazione dal giogo imperialista e questo
perché tutte le possibilità della costruzione della transizione
al comunismo poggiano su condizioni politiche e materiali storicamente a noi
favorevoli: la crisi irreversibile della borghesia imperialista, l'esistenza
ormai decennale di un soggetto rivoluzionario che ha segnato le tappe vittoriose
del proletariato metropolitano nel nostro paese, l'affermarsi di un vasto movimento
di massa che si sta sempre più caratterizzando come movimento rivoluzionario.
Per questo, a partire da una severa riflessione sui nostri compiti, siamo convinti
che, da veri rivoluzionari, sapremo imparare da queste sconfitte, capire tutti
i nostri limiti, acquisire tutti gli strumenti teorici e pratici adatti a questo
scontro e vincere.
Per questo, per questa affinità di intenti ci riconosciamo completamente
in quei compagni che nelle ultime dure battaglie non si sono fatti strumento
di questo regime, ma, difendendo eroicamente la propria identità di comunisti,
hanno ribadito la loro appartenenza alle fila dei rivoluzionari e la loro volontà
di distruggere questo Stato, fidando proprio sulle ragioni sociali della guerra
rivoluzionaria, sulla propria coscienza di appartenere al movimento proletario.
Questi militanti comunisti con la forza delle proprie convinzioni ideologiche
e morali, con la limpidezza delle proprie aspirazioni, sono l'esempio vivo e
forte della vanità dei metodi sanguinari e terroristici dei nostri nemici
quando questi si scontrano con la coscienza rivoluzionaria; questi compagni
ancora una volta hanno dimostrato alla belva imperialista che, nonostante l'alto
prezzo da pagare, nessun aguzzino nessun torturatore riuscirà mai a fermare
un processo rivoluzionario.
Da parte nostra si tratta di lavorare alla costruzione di un ampio dibattito
che ponga come centro un bilancio critico-autocritico di questi anni di lotta.
Questa necessità nasce dal confronto con la realtà oggettiva,
con le dinamiche dello scontro di classe che ci impone un compito imprescindibile:
COMUNICAZIONE e CONFRONTO con tutto il movimento rivoluzionario e con TUTTI
i comunisti dentro e fuori le prigioni. Gli obiettivi di questo bilancio autocritico
sono: L'UNITA' dei COMUNISTI nel processo di Costruzione del Partito Comunista
Combattente e l'UNITA' delle MASSE SUL TERRENO DELLA LOTTA ARMATA PER IL COMUNISMO.
Il susseguirsi delle sconfitte politiche militari, lo smantellamento di interi
e vasti settori del Movimento Rivoluzionario, le spaccature, il frazionismo,
i tradimenti non possono trovare spiegazione e superamento se non in un dibattito
che sappia leggere, nell'affermarsi del soggettivismo, gli errori d'impianto
teorico-strategico che hanno menomato e spesso impedito l'uso e la più
corretta appropriazione da parte dei comunisti e del Movimento Rivoluzionario
del metodo del materialismo storico e dialettico.
Da parte nostra intendiamo aprire e portare avanti questo dibattito senza fermarci
a mezza strada, assumendoci le nostre responsabilità per intero e ponendo
immediatamente questo rilancio come contributo per l'unità dei comunisti.
Capire gli errori significa soprattutto cogliere le deviazioni soggettiviste
dell'Organizzazione, nell'affrontare teoricamente e praticamente il rapporto
Massa-Partito-Massa.
Questo crediamo sia il punto: aver anteposto, nell'analisi e nella definizione
dei compiti dello scontro di classe, l'organizzazione di Partito all'organizzazione
e alla partecipazione del proletariato
alla lotta rivoluzionaria: aver cioè assolutizzato a sé, al Partito,
le contraddizioni di classe; aver agito in nome della classe, espropriandola
del suo movimento molteplice, motore della trasformazione sociale.
Nella fase della transizione al comunismo, l'Organizzazione deve diventare Partito
che costruisce il Partito, superare la concezione dell'Organizzazione politico-militare,
riassumere il suo ruolo essenzialmente nella costruzione e nell'esercizio di
un vasto e articolato sistema di Potere Proletario Armato, all'interno del quale
il Partito è direzione politico-militare delle lotte e del combattimento
proletario.
La base oggettiva del riproporsi del soggettivismo d'organizzazione sta proprio
nelle difficoltà e incapacità di assumere questi compiti in questo
passaggio di fase.
Per la classe il percorso che la sta portando alla partecipazione diretta sul
terreno della Lotta Armata, non significa nell'immediato capacità. dispiegata
di organizzazione politico-militare clandestina; al contrario esistono percorsi
differenziati, più o meno avanzati, all'interno dei quali funzione dirigente
di Partito è comprenderli e analizzarli tutti, dirigerli, assumendo sempre
come riferimento principale le espressioni più avanzate. Negli ultimi
quattro anni il soggettivismo ha significato una divaricazione tra presunta
capacità offensiva dell'Organizzazione e il livello del tutto ridicolo
di capacità dirigente rispetto alle lotte proletarie ed alle loro espressioni
organizzate così come erano e sono possibili all'interno dei rapporti
di forza esistenti. Questo ha determinato l'incapacità di disarticolazione
reale del progetto della borghesia. imperialista e l'allontanamento delle masse,
causati dal permanere di teorie e pratiche legate alla fase precedente. Il punto
è proprio questo: bisogna analizzare i movimenti antagonisti e coglierne
il loro contenuto rivoluzionario in rapporto alla contraddizione che li oppone
spontaneamente alla società capitalista. In questo quadro, a partire
dalle espressioni più avanzate, costruire intorno ad un programma rivoluzionario
la base materiale della determinazione del Potere Proletario Armato.
Il principio politico è che: I COMUNISTI SI ORGANIZZANO DENTRO LE MASSE
e non LE MASSE DENTRO I COMUNISTI, cioè imparare ad organizzarci ad ogni
livello dell'antagonismo di classe e non aspettare che l'antagonismo spontaneamente
assuma le caratteristiche a noi più assimilabili.
Nella guerra di classe di lunga durata, forma e contenuto coincidono, quindi
si ha l'unità del politico con il militare, ma ciò non vuol dire
sviluppo lineare. Al contrario il processo rivoluzionario è complesso
e contraddittorio e l'avanguardia agendo all'interno delle contraddizioni le
spinge a maturazione, al loro spostamento ad un livello più avanzato.
Ma non sempre è cosi; la dialettica dello scontro di classe è
interna al rapporto crisi-ristrutturazione, crisi-rivoluzione, e il quadro generale,
i rapporti di forza non possono prescindere da questa dialettica, pena l'interpretazione
idealistica della lotta di classe stessa. Questo è il terreno su cui
si è andata maturando la concezione soggettivista della guerra di classe
nella metropoli imperialista, che ha portato alla concezione del rapporto crisi-rivoluzione,
nella sua accezione vecchia, da gruppo guerrigliero, nell'illusione di essere
sempre e comunque all'offensiva.
L'offensiva a tutti i costi, senza un quadro strategico che la fa essere possibile,
si presenta oggi per quello che è: divaricazione del rapporto Massa-Partito-Massa,
offrendo al nemico di classe la possibilità di accerchiare e annientare
l'avanguardia rivoluzionaria e portare fino in fondo i suoi progetti di ristrutturazione
e annientamento di interi strati di classe.
Parlare oggi di un quadro generale caratterizzato dalla DIFENSIVA STRATEGICA,
non significa, come molti credono, riportare indietro 10 anni di Lotta Armata,
cancellandone esperienze e contenuti, perché il nemico ha riportato significative
vittorie sulle Brigate Rosse e sul Movimento Rivoluzionario: significa capire
che l'offensiva strategica andava e va costruita in rapporto all'organizzazione
delle masse sul terreno della lotta Armata e alla costruzione del Partito. Non
si può scambiare, come spesso abbiamo fatto, l'offensiva tatticamente
possibile dell'Organizzazione per l'offensiva proletaria espressa da un reale
sistema di potere.
L'offensiva strategica in stretta dialettica con tutte le determinazioni della
guerra di classe, i fattori che la rendono possibile sono molteplici e appartengono
intimamente a tutto il sistema del Potere Proletario Armato. Non capire la complessità
di questi problemi significa trasgredire le leggi della guerra rivoluzionaria,
concependola come un evolversi spontaneo e su sé stessi.
L'Organizzazione nella sua pratica sociale ha commesso l'errore di non capire
a fondo i compiti di questa congiuntura di transizione, sbandando dalla propaganda
armata alla guerra civile dispiegata. Per questo bisogna ricollocare la nostra
iniziativa dentro il movimento reale, per questo dobbiamo imparare a praticare
la difensiva strategica per capire come assolvere i compiti della congiuntura
di transizione cioè: conquista e organizzazione delle masse sul terreno
della Lotta Armata e unità dei comunisti per la costruzione del Partito.
Compagni,
la parola d'ordine "Unità dei Comunisti" non é un fatto
contingente, una esigenza organizzativa, risultato delle ultime sconfitte, ma
ha come primo obiettivo la morte della logica dello schieramento, del procedere
solo attraverso spaccature indebolendo dall'interno il processo di costruzione
del Partito. Ciò non significa rinunciare alla battaglia politica, ma
assumerla all'interno del centralismo democratico, come vita stessa del Partito.
Su queste basi é possibile superare il frazionismo, è possibile
misurare le esperienze, i contenuti, i livelli più maturi che TUTTI I
COMUNISTI CHE LAVORANO ALLA COSTRUZIONE DEL PARTITO HANNO ACCUMULATO, in questo
si dà la possibilità di costruire la giusta linea politica e renderla
direzione politica del Partito.
Compagni,
se è vero che la borghesia imperialista ha dimostrato tutta la sua capacità
di comprensione delle dinamiche e degli errori del Movimento Rivoluzionario
e ha scatenato tutta la sua forza per annientarlo, é un'altra la verità
che sta cominciando a imporsi e questa verità parla la lingua di un nuovo
internazionalismo proletario, dell'unità di classe all'interno di ciascun
paese a partire dalle metropoli imperialiste: delle nuove condizioni di lotta,
di organizzazione, di programma per la transizione al comunismo.
La borghesia imperialista sta preparando ancora una volta la guerra per tamponare
gli effetti laceranti della sua crisi, il proletariato mondiale e i popoli che
combattono contro questa barbarie stanno preparando l'unità che trasformerà
questo nuovo sterminio in guerra di classe contro ogni imperialismo.
- SCONFIGGERE IL FRAZIONISMO E LA LOGICA DI SCHIERAMENTO
- MARCIARE NELLA CHIAREZZA VERSO L'UNITA' DEI COMUNISTI NELLA COSTRUZIONE DEL
PARTITO COMUNISTA COMBATTENTE
- LAVORARE E COMBATTERE UNITI PER COSTRUIRE L'UNITA' DELLE MASSE NEL
PROGRAMMA DI CONGIUNTURA
- COMBATTERE INSIEME E UNITI PER VINCERE CON TUTTI I COMUNISTI E CON TUTTI I
POPOLI CHE LOTTANO CONTRO L'IMPERIALISMO
25 / 4 / 1982 Per il Comunismo
BRIGATE ROSSE
PER LA COSTRUZIONE DEL PARTITO COMUNISTA COMBATTENTE