Biblioteca Multimediale Marxista
Stralci da "Lotta Continua " e "Manifesto" 1981
BRIGATE ROSSE
ATTACCARE IL PROGETTO CONTRORIVOLUZIONARIO DEL CAPITALISMO MULTINAZIONALE NEL SUO CUORE: LA FABBRICA. SVILUPPARE LA L.A. NEL CUORE DELLA PRODUZIONE COSTRUENDO A PARTIRE DALLA FABBRICA IL PCC E GLI OMR.
DISARTICOLARE IL COMPLESSO MECCANISMO DI CONTROLLO E DI COMANDO
CHE ATTRAVERSA IL CUORE DELLA FABBRICA FINO AL MERCATO DEL LAVORO.
SVILUPPARE NUOVE FORME DI LOTTA PER BLOCCARE IN OGNI MOMENTO IL FLUSSO DELLA
PRODUZIONE. SABOTAGGIO SCIENTIFICO, ORGANIZZATO, METTENDO FUORI GIOCO L’APPARATO
SINDACAL-REVISIONISTA.
CONTRO I LICENZIAMENTI, CONTRO LA CI, CONTRO L'AUMENTO DELLO
SFRUTTAMENTO; SVILUPPARE L'OFFENSIVA OPERAIA PER
LAVORARE TUTTI, LAVORARE MENO
LAVORARE MENO E PER FINALITA' DIVERSE.
Compagni, proletari, l'apertura della campagna sulle fabbriche
iniziata con la cattura del servo Taliercio, imponendo un'iniziativa di partito,
é in stretto rapporto con il programma di lotta del PM, dalle grandi
fabbriche fino al Proletariato Marginale. La determinazione dell'azione di Partito
ricompone oggi le diverse figure che caratterizzano il PM in un programma che
come fattore comune ha la lotta contro il lavoro salariato nelle condizioni
specifiche della nuova Organizzazione del lavoro e del Mercato del Lavoro (OdL
e MdL) che vede l'operaio in fabbrica, in cassa integrazione, licenziamenti,
insieme al precario e al disoccupato. (……)
Compagni, proletari, la borghesia ancora una volta tenta di sminuire il colpo
ricevuto dipingendo il solito "buon padre di famiglia" come un onesto
lavoratore che guarda caso stanco di anni di duro lavoro, stava per darsi un
periodo di giusto riposo e prepararsi ad un altro incarico Chi è costui
lo sanno bene gli operai e i proletari di Mestre: è quello che per anni
insieme al suo degno compare Gori (che infatti lui rimpiange come suo più
valido collaboratore) ha scientificamente pianificato la morte e l'avvelenamento
di centinaia di proletari di quella zona, pur di risparmiare qualche lurido
soldo per la modifica di impianti nocivi e pericolosi. Nella stessa ottica e
con lo stesso cinismo il "buon padre di famiglia" valuta oggi la dolorosa
necessità di licenziare migliaia (di operai) perché queste sono
le leggi, le necessità irrinunciabili dell'azienda. Nella sua funzione
di direttore del Petrolchimico è stato un esecutore intelligente e convinto
dal piano di ristrutturazione del settore chimico. Solo la sua mentalità
di servo gli può fare affermare che della espulsione della F-L e della
nocività né lui né gli altri ne hanno responsabilità
perché sono le leggi inevitabili del sistema di produzione al cui servizio
si è messo. (.……)
BENE!! E' PROPRIO DI QUESTO CHE DOVRA’ RISPONDERE ALLE B.R. E A TUTTO IL PROLETARIATO!!
Compagni, proletari, le risposte che ci dà, ci stanno
dando tutti gli elementi per capire le brutte intenzioni dei padroni della chimica.
Oltre a fornirci gli organismi dalla direzione con tanto di descrizione fisica
dei suoi amici, ci sta rendendo "ampie confessioni" sui piani di ristrutturazione,
i punti fondamentali che la CO significano: licenziamenti, CI, nuova OdL.
In questo quadro emerge in modo molto chiaro la spartizione dei ruoli che nel
progetto criminale della ristrutturazione si sono date le direzioni aziendali
e il sindacato. La Montedison ha il problema di fare 3000 licenziamenti (che
diventano 20000 in tutto il settore con la chiusura delle lavorazioni doppie
tra privati e PPSS, la lenta estinzione della Montefibre e della SIR di Revelli,
ecc), e quindi sta tentando di far ingoiare alla CO il rospo del taglio dell'occupazione
nel modo più indolore possibile attraverso una serie di giochi di prestigio
che il sindacato direttamente poi gestisce in fabbrica, La azienda e il sindacato
insieme dicono che ci saranno 800 prepensionamenti che renderanno possibili
il reinserimento in fabbrica di altrettanti operai in CI.
Questi primi passi di attacco all'occupazione li abbiamo già visti alla
Fiat, dove le iniziative richieste di CI si sono via via raddoppiate e triplicate
e le possibilità di reinserimento sono assolutamente nulle. La cosa chiara
è quindi l'opera infame dei sindacati che si prestano (anzi sono loro
addirittura che suggeriscono!) al modo di tagliare parti consistenti di operai
occupati imbrogliando e mistificando. ( ... ….)
Il problema per i padroni è quello di arrivarci evitando il più
possibile lo scontro con la CO, ed è qui che si inserisce in pieno l'opera
del sindacato.
I padroni della chimica stanno cercando di farci credere che pagando oggi con
migliaia di operai espulsi significa domani il rientro in fabbrica di tutti,
perché il settore riprenderà lo sviluppo (De Michelis parla di
25000 posti di lavoro entro l'85). Alla spudoratezza dei padroni gli fa eco
stomachevole servilismo sindacale: Walter Galbusera dell'esecutivo della FULC
ci regala questa perla: "...se l'azienda dice di voler risparmiare 200
miliardi perché c'è esuberanza di personale.…. noi siamo
disposti a discutere... non siamo stati forse ragionevoli nel caso della Montefibre?
Comunque noi insistiamo perché sia presentato un piano organico per l'azienda….”.
Ma la "confessione" del servo Taliercio emerge altrettanto chiaramente
ciò che nega tutto questo: prima di tutto ci sarà restringimento
della base produttiva dal fatto che la crisi ha buttato la Montedison fuori
dal mercato in tutta una serie di produzioni rispetto alle multinazionali più
forti; che le promesse di De Michelis e di Schimberni di nuovi posti di lavoro
nella chimica secondaria sono menzogne pure e semplici: la secondaria è
saldamente in mano alle multinazionali tedesche, inglesi ed americane. Inoltre
ci dice ancora Taliercio che con la nuova Odl i padroni intendono far LAVORARE
DI PIU’, MENO OPERAI e in questo senso vanno le innovazioni tecnologiche,
i gruppi integrati, l'accorpamento delle mansioni, la mobilità interna
che porteranno ad una maggiore produttività del lavoro (leggi: più
sfruttamento) e quindi in definitiva espulsione di operai dalla fabbrica. Infatti
ci dice il servo che in alcuni reparti di produzione, sul modello della manutenzione,
si stanno sperimentando le nuove tecniche di accorpamento delle mansioni che
poi verranno applicate su tutte le fabbriche. Ad esempio verranno ricomposte
le mansioni dei (quadristi ?) e degli esterni creando cosi un operaio mobile,
polivalente che colmando i tempi morti arriverà a sostituire altri operai.
L'elaborazione di questo gioiello di "razionalizzazione" ha trovato
la piena collaborazione dei sindacati, tanto che l'hanno fatta propria a volte
addirittura suggerendo e precedendo l'azienda su questo terreno, tanto che il
servo T. ha avuto parole di ammirazione per l'opera svolta dai collaborazionisti
sindacali!!! ( .……. )
Compagni, questi primi elementi dall'interrogatorio del servo ci nono preziosi
per puntualizzare una questione che nelle lotte degli ultimi mesi la CO della
Italsider a Marghera, dall'Alfasud alla Fiat ha rimarcato al livello di massa:
il nuovo ruolo assunto dal sindacato sulla gestione della ristrutturazione.
Il sindacato nella crisi vuole aumentare il suo potere: infatti un punto fondamentale
nel piano di impresa è la sua penetrazione nei consigli di amministrazione
delle aziende sul modello tedesco e inglese. E su questo piano è disposto
ad ogni porcheria ma ovunque la lotta è esplosa su contenuti di classe,
dagli operai è stato chiaramente individuato per quello che è:
un nemico, nemico ancora più insidioso in quanto è in mezzo a
noi; un nemico che basa la sua opera infame sulle mistificazioni e l'imbroglio
continuo.
Mai come oggi l'(infame?) lavoro di questi parassiti è
stato individuato dalle masse: mai sono stati tanto isolati ed incapaci di esercitare
il ben che minimo controllo – perché di controllo si tratta –
sull’autonomia di classe.
Le avanguardie non hanno più dunque da smascherarli ma solo da colpirli.
ISOLARE – ESPELLERE – COLPIRE IL NEMICO IN MEZZO
A NOI !!
Compagni, la grande offensiva delle forze rivoluzionarie contro la ristrutturazione
in fabbrica e contro il MdL sta facendo vivere con forza una grande possibilità
di costruzione del P e degli OMR. La … dilaniata al suo interno da uno
scontro senza esclusione di colpi, nella ricerca disperata di un riequilibrio
di forze ad un livello più alto per procedere nei suoi piani di attacco
al proletariato. Da un lato crea la censura che nega l’evidenza dell’attacco
in corso, cerca di diminuirne gli effetti non parlandone, dall’altro cerca
di far apparire la L.A.X.IL.C. come un fatto ineliminabile nell’immediato;
ci convive tentando la carta dello svuotamento dei contenuti e del respiro strategico
nella “cronaca locale”. Ma questi giochi di prestigio della controrivoluzione
hanno il fiato corto. Allo squallore delle testate di regime costruite con le
veline dei CC si contrappone un processo straordinario di sviluppo del dibattito
e di informazione rivoluzionaria: nelle fabbriche, nei quartieri i volantini
delle forze rivoluzionarie circolano per mille canali, la spontaneità
delle masse trova mille strumenti anche semplicissimi di propaganda del programma
rivoluzionario. (……)
Compagni, la guerra di classe sta facendo un grande salto e
già, come nella campagna D’Urso sta verificando sul terreno decisivo
dello scontro di classe la parola d’ordine CONQUISTARE LE MASSE ALLA L.A..
Compagni, questo è possibile e sta cominciando a vivere. Il movimento
di massa ha ripreso con vigore una nuova offensiva. Essere all’offensiva
oggi significa …?…. o far saltare il piano nemico in presenza di
una crisi che rivela tutta l’assurdità del MPC; significa sviluppare
l’organizzazione delle masse per porre l’istanza della alternativa
di potere e del cambiamento radicale dei rapporti di produzione esistenti. La
CO è stata in questi mesi il centro motore di questo movimento di classe
esprimendo un’irriducibilità resistenza al progetto padronale accanto
a essa sono scesi in lotta altri strati di classe: i disoccupati, il proletariato
marginale, il proletariato prigioniero, dimostrando …… combattività
ma soprattutto il materializzarsi di una nuova tensione rivoluzionaria che si
proietta in una prospettiva: quella dell’abbattimento del potere borghese,
per cambiare la vita dei proletari. Ma rilevare nello scontro di classe la caratteristica
antagonista, eversiva e rivoluzionaria non basta, lo scontro di potere in atto
deve diventare per essere vincente terreno di costruzione del SPPA/gli OMR e
il PCC. (……)
Non basta esaltare la spontaneità delle masse, credere che il programma
nasca semplicemente da essa, non significa più (dover esaltarla ne al
contrario soffocarla, castrarla ??). Bisogna invece partire da ciò che
la lotta operaia e proletaria crea, individuare il programma che favorisce fin
da subito la capacità delle masse di lottare per il potere. Il programma
comunista di partito entra in dialettica con i programmi del movimento organizzato,
li rafforza, li dirige, crea i rapporti di forza favorevoli in cui si aprono
spazi concreti di rafforzamento del potere proletario. In questa dialettica
non deve mai esistere sostituzione dei compiti del P con quelli degli OMR, all’interno
delle campagne di attacco le forze rivoluzionarie non hanno nulla da chiedere
o da barattare con il nemico. La L.A. strappa con le armi in pugno gli obiettivi
del suo programma, obiettivi politici nello spostamento progressivo nei rapporti
di forza in favore del proletariato. La strategia della L.A. non riguarda più
(solo) fasce di avanguardie comuniste, ma è diventata la REALE possibilità
di organizzazione e di lotta delle masse proletarie. E infatti la risposta delle
masse all’iniziativa rivoluzionaria va tutta in questo senso.
(……)
All’Alfa, al Petrolchimico, alla Breda, alla Fiat, dagli uffici di collocamento
ai quartieri proletari di Napoli, ovunque ci sia uno sfruttato, l’attacco
portato avanti dalle forze rivoluzionarie trova un interlocutore attivo.
In questo senso va la propaganda che le masse praticano con i mezzi più
semplici (scritte sui muri, volantini, striscioni ecc.) il sabotaggio scientifico
dell’OdL, le lotte di massa contro i licenziamenti, la CI, contro i ritmi,
la nocività, contro la stratificazione del MdL. Ovunque gli scioperi
di solidarietà con i servi delle multinazionali in mano alla forza rivoluzionaria,
sono clamorosamente falliti. Un unico commento “non un ora di sciopero
per i porci padroni”. Al Petrolchimico il picchetto dei bonzi sindacali
e dei Berlingueriani è stato sfondato dagli operai, alla Breda hanno
scioperato non più di un quarto degli operai, a Milano la grande manifestazione
a Piazza Castello contro il “terrorismo all’Alfa” ha visto
la partecipazione di ben 200 soliti reggimutande!!!
La lotta operaia contro la ristrutturazione, contro la CI, contro la “nuova
OdL”, ha trovato nuovo impulso e vano è stato ovunque il tentativo
sindacale di spegnerla per incanalarla nelle “processioni” e dentro
le “proteste democratiche contro il terrorismo”. E’ su questo
formidabile terreno di lotta di resistenza offensiva di massa alla ristrutturazione,
di enormi tensioni rivoluzionarie che si va fondando la possibilità di
trasformazione rivoluzionaria della costruzione del PCC e degli OMR.
Compagni, il processo in svolgimento a Torino, doveva essere la vittoria della
delazione, la sconfitta della L.A. ad opera di un verme traditore passato ai
carabinieri. Finché si trattava di giocare le carte della morte delle
BR con i “pentiti”, la borghesia ha dato grande risalto alla forza
che aveva messo in piedi; quando la forza dei rivoluzionari gli ha ributtato
la contraddizione al suo interno ha addirittura omesso di parlarne.
Con la cattura del secondo carabiniere della famiglia Peci va in pezzi tutto
il lurido progetto dello Stato.
La guerriglia dimostra che prima o dopo nulla resterà impunito!!!
11 Giugno 1981