Biblioteca Multimediale Marxista
LA CLANDESTINITA':
La cladestinità è una condizione indispensabile
per la sopravvivenza di una organizzazione politico-militare che operi all'interno
delle metropoli imperialiste. La condizione di clandestinità non impedisce
che l'organizzazione si svolga per linee interne alle forze dell'area dell'autonomia
operaia. Oltre alla condizione di clandestinità assoluta si presenta
perciò, nella nostra esperienza, una seconda condizione in cui il militnte
pur appartenendo all'organizzazione, opera nel mvimento, ed è quindi
costretto ad apparire e muoversi nelle forme politiche che il moimento assume
nella legalità. Questo secondo tipo di militanza clandestina da un punto
di vista politico è la alla base della costruzione delle articolazioni
del potere rivoluzionario; da un punto di vista militare è a fondamento
dello sviluppo delle milizie operaie e popolari. Operare a partire dalla clandstinità
consente un vantaggio tattico decisivo sul nemico diclasse che vive invece esposto
nei suoi uominie nelle istallazioni. Questovantaggio viene annullato quando
la clandestinità è intesa in senso puramente difensivo. La concezione
difensiva della clandestinità sottintende o nasconde l'illusione che
lo scontro tra boghesia e proletariato in ultima analisi si giochi sul terreno
politico piuttosto che su quelodella guerra e cioè che gli aspetti militari
siano in fondo solo aspetti tattici di suporto. Il lavoro politico di ogni compagno
si svolge all'interno di una colonna. Tutti i rapporti politici devono dunque
essere controllati e valutati. [...] Non si deve mai andare a un appuntamento
o fare un lavoro particolare senza che qualcun altro dell'organizzazione non
ne sia al corrente. In particolare per contatti con nuovi elementi esterni è
necessaria una discussione preventiva coi responsabili della colonna. È
necessario anche discutere la necessità di predisporre misure di sicurezza
adeguate al caso. Ogni contatto deve essere regolato secondo un modo prestabilito.
Nel caso in cui salti un appuntamento ne deve essere fissato automaticamente
un altro di recupero permanente. Questa norma può essere usata come misura
di sicurezza, soprattutto qualora un rapporto non sia ancora completamente verificato.
Si può saltare appositamente un appuntamento e mandare un compagno in
perlustrazione nella zona. I luoghi degli appuntamenti vanno quindi precedentemente
studiati e conosciuti nei minimi particolari. Ogni luogo deve avere le seguenti
caratteristiche: essere controllabile e ammettere una eventuale ritirata verificata
e predisposta.[...] Viaggiando evitare ogni occasione di litigio; guidare con
estrema prudenza e totale rispetto del codice stradale. È necessario
arrivare un po' in anticipo agli appuntamenti per poter perlustrare la zona
e per evitare di essere visti con la propria macchina posteggiata tenendo appunto
presente l'eventualità si una fuga. Ogni militante deve avere i suoi
luoghi di appuntamento. Fa parte del suo lavoro. È necessario inoltre
evitare di ripetere gli appuntamenti negli stessi luoghi o per lo meno variarli
con una certa frequenza. Vanno evitati i parchi pubblici, luoghi molto affollati,
vicino a banche o istituzioni militarizzate. È preferibile evitare i
centri più militarizzati ed incontrarsi nell'hinterland. APPUNTI: 1.Non
si prendono se riguardano l'organizzazione e la sua vita: si memorizzano. 2.Valgono
per tutte le analisi generali, evitando di indicare nomi, luoghi, situazioni
determinanti. 3.Non dimenticarli, non portarli con sé in azione. 4.prestarli
solo in caso di reale necessità. 5.Non vi devoo figurare né indirizzi
né tantomeno numeri telefonici. DISCORSI: 1.Evitare discussioni sulla
vita dell'organizzazione -anche con compagni- fuori dalle sedi adatte. 2.Nei
luoghi pubblici, quando ci si trova tra compagni, si evitano pre o post riunioni:
questo specie in vicinanza delle sedi. 3.Partire dall'ipotesi che tutti i telefoni
sono controllati e quindi limitarne l'uso a brevi comunicazioni. MACCHINE: Anche
la macchina è un bene che l'organizzazione dà in dotazione al
compagno. Egli è dunque responsabile della sua manutenzione. I documenti
della macchina vanno accuratamente controllati al momento della consegna per
verificare eventuali imperfezioni. Essi vanno inoltre periodicamente controllati
tenendo presenti le varie scadenze dei bolli, della patente. La macchina all'interno
deve figurare ordinata. Non devono esserci accumulati giornali di ogni genere,
volantini o cartacce. Ogni sera occorre togliere l'eventuale radio o mangianastri,
o altro che possa attirare l'attenzione dei ladruncoli. La macchina non deve
essere prestata a nessuno salvo casi effettivamente urgenti o eccezionali. [...]
Deve diventare abitudine di ogni compagno quella di guardare spesso lo specchietto
retrovisore delle macchine. In particolare ogniqualvolta si rincasa o ci si
reca in qualsiasi struttura dell'organizzazione occorre accertarsi di non essere
seguiti. È bene prendere l'abitudine di compiere qualche giro vizioso
appositamente studiato per verificare in modo sicuro di non essere pedinati
1.Non posteggiarle nelle vicinanze delle sedi. 2.In ogni caso la macchina, anche
in azione, deve contenere solo il minimo indispensabile diattrezzi meccanici
utili per il suo ed il nostro effettivo funzionamento. 3.Partire dall'ipotesi
che la macchina può essere perquisita o ispezionata in qualsiasi momento.
4.Non sempre la macchina è il mezzo migliore di riparo. 5.le macchine
nuove non devono essere intestate ai compagni. 6.Che bollo e patente siano sempre
in regola e la macchina in perfetta efficenza. 7.I compagno devono sempre sapere
il nome del proprietario della macchina presa in prestito. CASE: «La casa
è un bene dell'organizzazione che viene affidata in dotazione al militante:
essa deve essere gestita secondo regole precise, inderogabili, uguali per tutti.
Ogni casa deve essere frequentata esclusivamente dai militanti che ci abitano
e conosciuta da un altro membro dell'organizzazione o della colonna precedentemente
designato. Quest'ultimo dovrà recarsi nella casa solo per ragioni di
particolare necessità. È ovvio, ma purtroppo necessario, ribadire
che nessun altro (familiari, compagni legali e di brigata) deve conoscere né
la casa di abitazione né la zona dove essa è ubicata. La tecnica
di portare un compagno nella propria struttura con gli occhi bendati va rivista
e usata solo in casi di assoluta emergenza. [...] La strada deve prestarsi ad
un facile controllo da parte del militante e a un controllo scoperto da parte
del potere; cioè possibilmente non deve essere vicina a bar, luoghi pubblici
di vario genere: negozi, istituti, magazzini. Quando un compagno prende possesso
di una casa dell'organizzazione il suo primo compito è quello di costruirsi,
nei dettagli anche minimi, come una figura sociale ben definita. Decide di presentarsi
come operaio Fiat, o come professore, o come rappresentante. [...] Il ruolo
che ogni compagno si è assunto deve poi manifestarsi coerentemente nella
sua vita di tutti i giorni. [...] Se ad esempio si è assunto il ruolo
di artigiano, bisognerà uscire di casa prima dlle otto del mattino e
non rientrarci fino alle 12.30, riuscire alle 14 e rientra e alle 19 o dopo.
Ciò significa che ogni compagno si deve organizzare il proprio lavoro
(appuntamenti, inchieste) secondo orari precisi [...] Salvo casi eccezionali
ogni militante deve rincasare entro mezzanotte. Se non è strettamente
necessario, i pasti li consuma a casa. [...] Va detto che il ruolo assunto da
ogni compagno va studiato attentamente per poter giustificare l'eventuale irregolarità
del proprio comportamento. Per principio ogni militante deve presentarsi con
aria rassicurante e gentile con i vicini di casa, ma è assolutamente
necessaria una stretta riservatezza. 1.Non tenere in casa nulla dell'organizzazione
e dei compagni: il materiale deve essere consegnato a Z (è il responsabile
dei colegamenti della singola colonna) per la centralizzazione. 2.Partire dall'ipotesi
che la casa può essere perquisita e ispezionata in ogni momento. In caso
di perquisizione chiedere prima di avvertire il proprio legale, che ha il diritto
di asistervi. 3.Come nei luoghi pubblici, non assumere atteggiamenti provocatori
e di disturbo. 4.Per chi trasloca, scegliere stabili con citofono, onde evitare
costi inutili di portierato. PERSONA: Ogni compagno deve essere decorosamente
vestito ed in ordine nella persona: barba fatta, capelli tagliati. È
bene girare con non più di due documenti e cioè la patente e una
carta d'identità non legata ad alcunché. Bisogna avere con se
solo il materiale strettamente necessario al lavoro che si sta conducendo. Ogni
militate dovrà portare la propria arma addosso. [...] In caso di arresto,
subito si declinano le generalità del documento di cui si è in
possesso. Solo davanti al magistrato si declinano le proprie generalità.
Ogni militante deve rifiutarsi di rispondere a qualsiasi tipo di domanda. La
rivendicazione della propria identità politica è un fatto successivo
che possibilmente verrà concordato con l'organizzazione. [...] Nei riconoscimenti,
se si viene arrestati, è bene riuscire a scambiarsi di posto con qualunque
carabiniere accanto, poiché spesso il riconoscimento è già
prestabilito. [...] In ogni ora il nemico può individuare una base, ad
ogni appuntamento il compagno può essere pedinato, il colpo può
arrivare in qualsiasi momento, tutta la notte e per tutto il giorno. In caso
di arresto, negare sempre. L'esperienza dimostra che il nemico difficilmente
è in grado di colpire mentre entriamo in azione, mentre più frequentemente
sferra gli attacchi infilandosi nella smagliatura dell'organizzazione. [...]
Nei rapporti con i familiari vanno tenuti presenti i tempi politici del lavoro
dell'organizzazione. Prima e dopo le azioni, grosse o piccole che siano, non
si possono avere rapporti. Quando la repressione colpisce le zone legali occorre
tenersi nel modo più assoluto lontani. Bisogna avere cura di costruire
alibi resistenti ai legali, qualora si trascorra con essi un periodo di tempo.
[...] Per lavoro clandestino intendiamo il consolidamento di una base materiale
economica, militare e logistica che garantisca una piena autonomia alla nostra
organizzazione e costituisca un retroterra strategico al lavoro tra le masse.
[...] È molto importante per l'organizzazione riuscire a non farsi fotografare
o tanto meno riprendere in TV. Spesso questi fatti hanno causato la caduta di
strutture dell'organizzazione. 1.Portare sempre con sé un documento di
riconoscimento che deve essere esibito su richiesta. In caso di rifiuto si viene
accompagnati in questura pe rilievi segnaletici. 2.Controllare la scadenza del
passaporto e tenerlo aggiornato. Chi non lo avesse lo faccia subito. 3.I compagni
con precedenti penali possono controllare la loro posizione mediante richiesta
dcertificatipenali. 4.Il taccuino dei numeri di telefono e dei nomi dei compagni
deve essere abolito: i numeri corrispondenti si trovano sull'elenco telefonico,
quelli di uso corrente si imparano a memoria; quelli che non appaiono sulla
giuda e che non si memorizzano, si cifrano personalmente e si scrivono su un
foglietto. 5.Le agende degli appuntamenti sono ammesse purchè i fogli
degli appuntamenti scaduti siano distrutti; si consiglia l'uso di schede settimanali.
6.Gli indirizzi dell'organizzazione devono essere consegnati a Z per la centralizzazione.
7.Partire dall'ipotesi che l'abito non fa il monaco. LEGAMI DI PARENTELA E AMICIZIA:
I rapporti con la legalità sono il punto più debole di tutto il
nostro lavoro. L'accerchiamento periferico avviene infatti a partire da quelle
zone legali che si sospetta siano in contatto con l'organizzazione: mogli, famiglie,
avanguardie politiche che si espongono. Dobbiamo dare per scontato che a partire
da questi punti in nemico cercherà di giungere ai compagni clandestini.
È necessario dunque regolamentare questi rapporti nella maniera più
rigida. 1.Verso il mondo esterno bisogna acquisire una dimensione di "autonomia"
ponendo una barriera tra sé e gli altri. 2.Lquidare il proprio passato
pericoloso. RAPPORTI CON COMPAGNI ESTERNI ALL'ORGANIZZAZIONE: Per nessun motivo
i compagni delle forze regolari devono frequentare le case dei compagni irregolari
o di militanti non completamente esterni all'organizzazione. 1.Con tali compagni
la discussione riguarda esclusivamente le analisi generali e la strategia. Non
si deve fare assolutamente alcun riferimento all'organizzazione. VIGILANZA:
1.Ogni compagno deve essere in grado di cogliere, valutare e verificare (nei
pressi dell'abitazione, della sede o quando è in auto) tutte le situazoni
anomale (spie, piantoni, macchine sospette, ecc) e deve indicare tutti i dati
possibili a Z. I sospetti devono essere verificati onde evitare tensioni allarmistiche
inutili; questo vale anche per notizie eventuali di fermi ecc. dialtri compagni,
perquisizioni di case o sedi e arrivo di fascisti. 2.Queste note non basta averle
in tasca o in testa: si devono assimilare e metere in pratica si da ora. Poi
si distruggono. OGNI LEGGEREZZA E' L'INIZIO DI UN TRADIMENTO. ANCHE SENZA VOLERLO
POSSIAMO COMPORTARCI DA SPIE E DA DELATORI. IL IL RISULTATO NON CAMBIA: LA SI
PAGHERA' CARA.